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Robotica: le novità dal Southwest Robotics Symposium!

All’indomani della grande manifestazione sulla robotica organizzata dall’Arizona State University, l’interazione uomo – robot è sempre più una realtà. Da toccare con mano e non solo! 

 

Oussama Khatib, Professore di Computer Science alla Stanford University, ha ben in mente la prima uscita in mare aperto del robot sottomarino Ocean One il robot, nel corso della missione di recupero di un vaso, rimase intrappolato tra i cannoni e si bloccò. Tuttavia, Kathib riprese il controllo da remoto, che permise a Ocean One di risalire in superficie. 

Khatib ha raccontato questo aneddoto al Southwest Robotics Symposium, del 24 e 25 gennaio 2019, organizzato dall’Arizona State University durante il quale grande attenzione è stata dedicata all’interazione fisica uomo – robot (pHRI) e alla capacità di apprendimento tattile dei robot.

OCEAN ONE

Ocean One, che molti definiscono un “robot – sirena”, è un esempio concreto dell’evoluzione dei robot morbidi.

 

L’evoluzione della robotica: nuove tecnologie di stampa e sistemi di rilevamento e di calcolo all’avanguardia

 Ma nel corso del Southwest Robotics Symposium si è discusso anche di come  i nuovi sistemi di rilevamento e calcolo stiano facendo evolvere la robotica, anche attraverso la stampa 3D.

Ad esempio, l’uso di materiali flessibili appplicata in medicina. Jaydev Desai, Professore del Georgia Institute of Technology, ha presentato dei minuscoli fili –  robotizzati – che possono rivoluzionare la chirurgia cardiovascolare.

Robot più morbidi e più sicuri

Più leggeri, più flessibili ma anche più sicuri e ispirati alla  natura e agli animali, infatti, sono in grado di adattarsi più facilmente a diverse tipologie di ambienti (solidi, fluidi, granulari).

Secondo Hamid Marvi, Professore di robotica all’Arizona State University, questi sviluppi saranno determinanti per l’impiego dei robot nelle attività di:

  • soccorso, in ambito medico
  • nell’esplorazione terrestre
  • nello spazio

Miglioramenti significativi anche per la robotica wearable, oggi sempre più “a misura di paziente” e più facilmente personalizzabili, con capacità di interazione.

Sempre nel corso del Southwest Robotics Symposium il Professor Hyunglae ​​Lee   ha spiegato che: 

Grazie ad un particolare software di cui sono dotati, questi dispositivi possono fornire, così, un vero e proprio piano di trattamento terapeutico ad hoc“.

 

Wearable robotics

Tantissime, dunque, le novità e gli argomenti trattati nell’ultima edizione del Southwest Robotics Symposium promosso dall’Arizona State University.

Parallelamente ai progressi nel campo della robotica: “L’ASU ha appena lanciato un nuovo master in robotica e sistemi autonomi” ha detto il Professor Wenlong Zhang “ obiettivo: quello di condividere tutto il  know-how e fornire una piattaforma per favorire l’innovazione e la collaborazione tra ricercatori”.

 

Credits: Terry Grant Media Relations Officer , Media Relations and Strategic Communications, Arizona State University (articolo originale qui).

Esplora i Robots presenti a Maker Faire Rome 2018 qui: https://2018.makerfairerome.eu/it/espositori/?mode=search