L’ INTERNET OF BEHAVIOURS E’ LA NUOVA FRONTIERA DELLA CONNESSIONE
Dispositivi sempre più integrati con le persone ne imparano preferenze e abitudini e abilitano il passaggio all’IoB, l'”internet dei comportamenti”
La pervasività dei dispositivi individuali connessi e la mole di dati di ritorno che ne è la conseguenza, aprono scenari assolutamente interessanti, a metà tra analisi predittiva e indirizzo dei comportamenti delle persone.
Dagli oltre 15 miliardi di dispositivi connessi del 2015 siamo passati agli oltre 75 miliardi attesi per il 2025 (dati Statista): una crescita esponenziale che va di pari passo con la necessità e l’esigenza di trasformare queste connessioni in servizi sempre più personalizzati. L’integrazione della tecnologia con data analytics, Artificial Intelligence, Machine Learning, l’Internet of Things (IoT) aprono, in particolare per alcuni settori quali il manifatturiero, la sanità, il retail, la città smart, una visione completamente nuova del rapporto tra le persone e le connessioni attraverso le quali si esprimono, che è quella dell’Internet of Behaviour
Che cos’è?
Se l’Internet of Things (IoT) si riferiva a una rete di oggetti fisici interconnessi che raccolgono e scambiano informazioni su Internet, l’Internet of Behavious massimizzare i vantaggi dell’IoT facendo un ulteriore passo in avanti e dando un senso ai dati raccolti, associandoli a comportamenti umani specifici. L’Internet of Behaviours (IoB) è quindi essenzialmente una combinazione di tecnologia, analisi dei dati e scienza comportamentale in chiave 2021
I vantaggi?
Numerosissimi, in tanti settori:
- nel trasporto merci, dove i sensori a bordo dei veicoli possono restituire informazioni importanti sullo stile di guida del conducente, dati utilizzabili per migliorare sia le prestazioni sia la sicurezza.
- nei luoghi di lavoro, dove l’utilizzo di sensori e strumenti di visione può offrire indicazioni importanti sul fatto che i dipendenti (o i clienti in un negozio) indossino correttamente i dispositivi di protezione o si sanifichino le mani con regolarità
- in ambito sanitario, dove i dati provenienti dai tracker o dai dispositivi indossabili possono dare informazioni importanti ai medici sullo stile di vita dei loro pazienti, con l’obiettivo di incoraggiarli ad adottare abitudini più salutari
- nella grande distribuzione, o nei punti vendita, dove i dati raccolti possono rappresentare indicatori importanti per influenzare gli acquisti.
È un cambio di passo importante, che deve naturalmente farei conti con tematiche di privacy e riservatezza e ha implicazioni etiche e sociali non trascurabili, ma è un trend inarrestabile e con il quale dovremo fare i conti presto, proprio per prevenirne distorsioni.
L’IoB può davvero migliorare il marketing e le vendite all’interno di un’azienda fornendo informazioni dettagliate e personalizzate sui consumatori. Sebbene l’analisi e il test A/B siano ampiamente utilizzati dalle aziende per mappare il percorso dell’utente, l’IoB può fare un ulteriore passo in avanti fornendo più che semplici informazioni sulle attività passate e anche sul probabile comportamento future.
Quali settori influenzerà maggiormente?
L’IoB è un’estensione dell’IoT e quindi, con la crescita dell’Internet of Things, è inevitabile che anche l’Internet of Behaviours cresca in parallelo. Gartner stima che entro il 2023 il 40% della popolazione mondiale sarà monitorato digitalmente in modo che il nostro comportamento possa essere influenzato. Tecnologie di IoB saranno pertanto ampiamente utilizzate nella maggior parte dei settori poiché l’IoT continua ad aumentare la sua corsa e le due realtà sono innegabilmente una conseguenza dell’altra.
Immagine di copertina da Pixabay
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