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Se vuoi disegnare qualcosa ma non sei in grado di farlo, l’intelligenza artitificiale potrebbe aiutarti a riuscirci”

Di più: potrebbe addirittura prevedere cosa vorresti creare

 

Negli anni ’60 del del secolo scorso, per massimizzare i risultati della creatività e stimolarne il flusso, si esploravano le potenzialità dell’acido lisergico (LSD). Negli anni ’20 del nostro secolo, e’ l’Intelligenza Artificiale ad offrire una sponda.

I ricercatori dell’Università di Helsinki hanno sviluppato una tecnologia che permette a un computer di analizzare la percezione visiva di un essere umano, replicandola, tramite i segnali del suo cervello. Per farla semplice? In un futuro non troppo remoto, noi penseremo qualcosa e un programma sul PC (magari pure sullo smartphone) ne disegnerà i contorni. Come risultato, il computer arriva a riprodurre informazioni completamente nuove, senza avere alcuna informazione pregressa.

Come avviene 

La tecnica si basa su una nuova interfaccia uomo-computer. In precedenza, progetti simili erano in grado di eseguire comunicazioni unidirezionali da cervello a computer, come scrivere singole lettere o spostare un cursore. Per quanto è noto, il nuovo studio è il primo in cui sia i dati di un sistema sia i segnali cerebrali vengono modellati simultaneamente, utilizzando metodi di intelligenza artificiale.

 

 

Le immagini che corrispondevano alle caratteristiche visive su cui i partecipanti si stavano concentrando sono state generate attraverso l’interazione tra le risposte del cervello umano e una rete neurale generativa. Lo studio è stato pubblicato lo scorso settembre sulla rivista Scientific Reports, che fornisce contenuti alla famosa Nature.

Modelli generativi neuroadattivi

I ricercatori chiamano questo metodo “modellazione generativa neuroadattiva”. Un totale di 31 volontari ha partecipato allo studio e ne ha valutato l’efficacia. Durante la registrazione dell’elettroencefalogramma ai partecipanti sono state mostrate centinaia di immagini generate dall’intelligenza artificiale raffiguranti persone dall’aspetto diverso. Ai soggetti è stato chiesto di concentrarsi su alcune caratteristiche, come i volti e le espressioni. Mentre osservavano la serie in rapida sequenza, gli EEG sono stati agganciati ad una rete neurale che ha analizzato segnali di eventuale rilevazione nel cervello delle immagini, considerando i momenti di “picco” nei quali i neuroni si mettono in moto per cercare qualcosa.

 

 

Sulla base di queste informazioni, la rete neurale si è fatta una propria idea di quali caratteristiche fossero risaltate maggiormente per ciascun tester, generando immagini che sono state valutate dai partecipanti con un grado di corrispondenza pari all’83%. Grazie ad un software connesso, l’Intelligenza Artificiale immagazzina i tratti somatici su cui ogni persona si è soffermata maggiormente, per poi realizzare una bozza che dovrebbe corrispondere alla tipologia di individuo, ad esempio anziano o giovane, come chiesto all’inizio dell’esperimento.

Un futuro reale

La modellazione generativa neuroadattiva è solo un esempio dei potenziali usi della tecnologia. Un vantaggio pratico potrebbe essere uno scenario in cui i computer possono aumentare la creatività umana. “Se vuoi disegnare o illustrare qualcosa ma non sei in grado di farlo, il computer potrebbe aiutarti a raggiungere il tuo obiettivo. Potrebbe prevedere cosa vorresti creare” afferma Tuukka Ruotsalo, Research Fellow dell’Università di Helsinki. I ricercatori ritengono anche che la tecnica possa essere utilizzata per indagare la comprensione della percezione e dei processi sottostanti nella nostra mente.

 

fonti: Mashable I Science Daily


 

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