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In scena a Los Angeles la fiera dei videogames e per gli appassionati di videogiochi il futuro sembra orientarsi verso un’interessante direzione: quella dell’Intelligenza Artificiale!

 

Si è appena conclusa l’edizione 2018 dell’E3 Electronic Entertainment Expo di Los Angeles: la rassegna di conferenze dei maggiori produttori e distributori di videogiochi mondiali che annuncia le più importanti novità del settore. Un mercato che nel 2017 ha fatto registrare una stima di valore record di 116 miliardi di dollari e che pare in costante crescita, superando di gran lunga sia l’industria cinematografica sia il mercato musicale.

Gli show più attesi erano quelli dei colossi produttori di home console, Sony e Microsoft, e il classico PC Gaming Showcase dedicato ai videogame destinati a essere giocati su PC. Nintendo, invece, anche per quest’anno, non è stata fisicamente presente con una propria presentazione sul palco ma ha introdotto tramite il consueto “direct” le novità previste per il prossimo anno solare.

Questa edizione dell’E3 non verrà ricordata come l’anno delle novità, in quanto molti dei titoli mostrati erano già stati annunciati in precedenza. Novità assenti anche dal punto di vista delle modalità di interazione con il medium videoludico e dell’esperienza utente – elementi particolarmente cari alla nostra community – fatta eccezione per alcuni titoli destinati ad essere fruiti in realtà virtuale.

Si è però rivelata un’occasione per osservare lo stato di avanzamento di molti progetti, dei quali è stato possibile vedere per la prima volta degli estratti di gameplay vero e proprio o delle fasi di gioco in avanzato stato di lavorazione. Tra i titoli più attesi Death Stranding, ossia il nuovo oscuro lavoro di Hideo Kojima, già creatore della storica serie Metal Gear Solid, che ha infatti portato sul palco della conferenza Sony una lunga e criptica fase di gameplay.  Visibili sul palco Sony anche un nuovo filmato di gioco di The Last of Us Part II e un inaspettato annuncio del remake dello storico Resident Evil 2, per gli amanti degli zombie.

 

L’’E3 Electronic Entertainment Expo di Los Angeles, la grande fiera dedicata al mondo dei videogames.

 

Microsoft, dal canto suo, ha risposto ai rivali giapponesi con un trailer di annuncio di Halo Infinite, il nuovo capitolo della storica saga di sparatutto da sempre inquilina esclusiva delle console del colosso di Redmond.  Oltre ad Halo è stato poi annunciato anche Forza Horizon 4, nuovo capitolo del celebre e longevo franchise di corse automobilistiche, ed è stato mostrato il sorprendente trailer di Cyberpunk 2077, ennesima fatica dello stimato studio polacco CD Projekt Red, annunciato nel lontano 2012 e mai come adesso vicino alla pubblicazione.

Due interessanti annunci di questo E3 provengono poi dalla conferenza Bethesda, che ci spiega come sarà strutturato il nuovo Fallout 76 tra online e singolo giocatore, e che annuncia con un brevissimo trailer un nuovo capitolo della saga di giochi di ruolo fantasy The Elder Scrolls per PC e console.

Minori le novità in l’ambito maker, ma ancora risuona nel conference center l’annuncio della scorsa edizione, quando Nintendo Labo annunciò un nuovo modo di concepire i videogiochi, a metà tra la filosofia maker e il videogame vero e proprio. Nintendo Labo è infatti un innovativo prodotto  pensato per i più piccoli che mette a disposizione una serie di sagome di cartone componibili che, integrati  con la console Nintendo Switch, danno vita a nuovi oggetti interattivi.

La varietà di concept realizzabili è molto varia e il processo di realizzazione delle periferiche di gioco fa in modo che l’esperienza videoludica vera e propria, sperimentabile una volta che i cartoni sono stati assemblati e integrati con la console, venga anticipata da una sessione di montaggio che trasforma i bimbi in piccoli makers. Nintendo Labo ha avuto fin da subito un discreto successo, specialmente presso l’utenza più giovane. Recentemente Reggie Fils-Aime, presidente di Nintendo of America, ha affermato che le vendite di Nintendo Labo stanno rispettando le aspettative e noi non possiamo che essere felici che un prodotto del genere stia portando nelle mani dei più piccoli quella che è una porta d’accesso all’intero movimento dei maker.

 

Guido Pifferi, ricercatore DASIC, Link Campus University