Celebriamo 10 anni di MFR con una carrellata di progetti delle passate edizioni
Nell’attesa di incontrare i protagonisti di quest’anno, ripercorriamo insieme alcuni dei progetti più sorprendenti che hanno preso parte a MFR in questi 10 anni
Maker Faire Rome, uno dei più importanti eventi dedicati all’innovazione, torna finalmente al Gazometro Ostiense di Roma, dal 7 al 9 ottobre. Quella di quest’anno sarà la decima edizione di una manifestazione che negli anni si è evoluta ed è cresciuta enormemente fino a diventare un importante punto di riferimento per tutti i protagonisti della scena dell’innovazione.
Maker Faire Rome, infatti, è molto di più di una semplice fiera: è un luogo che facilita e racconta l’innovazione e un appuntamento in cui nascono opportunità di networking e business e in cui saperi, competenze ed esperienze si uniscono per dare vita a progetti concreti. Non solo, Maker Faire Rome è anche un’occasione per imparare, divertirsi ed entrare a far parte di una vera e propria community che condivide la stessa passione.
Nell’attesa di incontrare i protagonisti dell’edizione 2022, vi raccontiamo alcuni casi di successo che abbiamo incontrato in questo percorso lungo 10 anni.
Partiamo con alcuni protagonisti che “giocano in casa”. Queste prime storie che vi raccontiamo, infatti, sono nate proprio a Roma:
Freya, l’Intelligenza Artificiale che crea ricette di gelato
Freya è un’Intelligenza Artificiale ispirata al Natural Computing in grado di creare ricette di gelato attingendo a un database di circa 200 materie prime e auto-apprendendo e risolvendo i casi più complessi in piena autonomia. Citando le parole degli ideatori Fabio e Aldo Pasquarella “è come avere un gelatiere esperto con cui confrontarsi come e quando vuoi”.
Freya è stato presentato all’edizione di Maker Faire Rome 2021 che, dopo anni di ricerca e sperimentazione, ha rappresentato per i due ideatori la svolta decisiva per far conoscere il loro prodotto al mondo, dandogli in pochi giorni una visibilità che altrimenti avrebbe faticato a raggiungere. Non solo, l’ambiente stimolante che i creatori di Freya hanno trovato da Maker Faire Rome e la possibilità di incontrare colleghi appassionati, istituzioni e grandi player internazionali è stato l’incoraggiamento decisivo che ha permesso a Fabio e Aldo Pasquarella di concretizzare il loro progetto. Ad oggi la loro idea si è trasformata in una vera e propria start-up innovativa in continuo divenire.
Horgonic: l’oggetto di design che comunica con le emozioni
Horgonic è il primo modello di una serie di amplificatori emozionali e morphocromatici a valvole termoioniche per riprodurre musica in formato digitale o analogico, finalizzato all’ascolto della musica e all’arredo. La natura del progetto è quindi duplice: da un lato comunica con le emozioni degli spettatori e permette un’esperienza musicale multisensoriale, che combina sensazioni visive, tattili e acustiche, dall’altra è un oggetto di design che funge da complemento d’arredo per diverse tipologie di ambienti.
Quello di Horgonic è un altro di quei progetti nati quasi per gioco che poi, grazie a Maker Faire Rome, è diventato una concreta attività imprenditoriale con ancora ampi margini di crescita e di sviluppo. Presentato nell’edizione del 2018 da Fabio Romoli, è un esempio di come i sogni, grazie a tenacia, perseveranza, e alla giusta piattaforma di lancio, possono diventare realtà.
Officine robotiche, il progetto che unisce gli appassionati di robotica
Ci sono poi progetti che sono cresciuti insieme a Maker Faire Rome, come ad esempio Officine Robotiche, che ha partecipato a ben 8 edizioni, dal 2014 al 2021.
Officine Robotiche è un’associazione di promozione sociale che nasce da un gruppo di amici appassionati di robotica. È un progetto variegato, complesso e ancora in divenire, che si occupa principalmente di Robotica Amatoriale e della sua divulgazione.
Proprio tra gli stand di Maker Faire Rome si sono intrecciate competenze, conoscenze e sono nate nuove relazioni, come quelle con Alessandro Ranellucci e Massimo Banzi, figure storiche della fiera. Per gli ideatori di Officine Robotiche Maker Faire Rome è una vetrina irrinunciabile ed è diventato un appuntamento annuale imperdibile per fare nuove conoscenze, instaurare partnership e trovare idee e ispirazione per continuare a fare crescere il loro ambizioso progetto.
Filo: il primo tech atelier Italiano
Con ben 7 edizioni all’attivo, dal 2015 al 2021, possiamo dire che anche Filo Track è un veterano di Maker Faire Rome. Il team Filo, infatti, ha visto crescere la propria azienda insieme alla manifestazione.
Filo è il primo tech atelier italiano che produce prodotti IoT utili per la vita di tutti i giorni, come il portachiavi intelligente ritrova oggetti che, grazie a un’app, è possibile far suonare permettendo di ritrovare facilmente l’oggetto a cui è stato appeso. O ancora Tata, un cuscino anti-abbandono per auto con 3 diversi livelli di allarme: una notifica sonora e visiva sullo smartphone, una chiamata automatica e infine l’invio di SMS ai contatti di emergenza. Gli obiettivi futuri dell’azienda? Espandersi a livello internazionale e rendere Filo un brand riconosciuto nel loro settore di riferimento.
Per Filo, inoltre, Maker Faire Rome è diventata parte integrante del modello di testing del mercato e dei potenziali clienti quando devono lanciare un nuovo prodotto, oltre a essere un’ottima piattaforma per mantenere alta la visibilità e costruire nuove connessioni.
Maker Faire Rome è poi anche l’occasione ideale per portare all’attenzione del grande pubblico particolari tematiche. È il caso degli ideatori del progetto “The Corrupted Body”, presentato nel 2021, la cui volontà è quella di far riflettere sulla connessione tra uomo e macchina.
The Corrupted Body, nuove prospettive sulle connessioni uomo-macchina
L’idea che sta dietro al progetto “The Corrupted Body” è la realizzazione di parti del corpo stampate in 3D e ricoperte da tessuti biologici ottenuti attraverso la coltivazione della kombucha, un materiale di rivestimento di origine biologica e sostenibile simile alla pelle umana per consistenza e resa estetica.
Per gli ideatori del progetto la fiera è stata una vetrina importantissima per far riflettere i visitatori sulla possibilità che in futuro ci possa essere un incorporamento più profondo dei biomateriali, anche per curare l’aspetto dei robot umanoidi, sempre più autonomi, distanti dall’immaginario cyborg e più vicini al modello di essere umano “aumentato”.
Negli anni Maker Faire Rome ha dato anche la possibilità a molti progetti di diventare una vera e propria idea imprenditoriale o di espandere i confini della propria realtà aziendale. Vediamo alcuni esempi.
PowerMeter: per una piena consapevolezza dei consumi energetici domestici e non solo
L’idea, nata dal desiderio di essere sempre consapevoli dei consumi energetici e dell’impatto ambientale in termini di CO2 emessa, è stata presentata per la prima volta da Flavio Astori a Maker Faire Rome 2014. Questa è stata una tappa fondamentale perché l’interesse suscitato durante i giorni della fiera ha spinto l’ideatore a portare il progetto oltre il livello hobbistico, trasformandolo in un vero e proprio prodotto da vendere. Inizia così a prendere forma PoweMeter: un sistema in grado di fornire dati di qualità e in tempo reale sull’autoconsumo domestico, a cui si aggiunge una versione dedicata alle piccole e medie imprese che hanno la necessità di comprendere meglio i loro consumi energetici con la possibilità di ottimizzarli.
La spinta decisiva è arrivata poi nel 2019, quando Flavio Astorino e i suoi soci decidono di partecipare nuovamente a Maker Faire Rome. L’entusiasmo e l’interesse ricevuto da potenziali partner e clienti, ha convinto e motivato il gruppo a proseguire del progetto fino a fondare nel 2020 la società Powermeter Srl.
Rifò: il brand che unisce economia circolare, artigianalità e moda sostenibile
Rifò è un progetto nato nel 2017 con una mission bene precisa: creare una linea di abbigliamento e di accessori di qualità prodotta interamente a Prato e dintorni con fibre 100% rigenerate e rigenerabili.
Il nome Rifò deriva da un’inflessione toscana del verbo “rifare”. Il nome scelto rappresenta e pieno la toscanità e il tipico modo di parlare degli artigiani che hanno inventato, più di cento anni fa, il metodo di rigenerazione dei vecchi indumenti per produrre un nuovo filato: i cosiddetti “Cenciaioli”. Inoltre, Rifò rimanda al concetto di “rifare” un mestiere della tradizione che negli ultimi anni stava scomparendo ma che, grazie all’idea del fondatore Daniele Ceni, è rinato.
Daniele Ceni, da buon pratese, ha iniziato il lavoro come disegnatore di tessuti per proseguire come free-lance sviluppando e gestendo collezioni di abbigliamento, scarpe e borse per importanti stilisti e aziende in Europa, Giappone, USA e Cina. La possibilità di entrare in contatto con molti mercati e differenti mentalità gli ha fatto capire l’importanza e l’unicità di quello che la sua città fa e ha sempre fatto: il riciclo degli indumenti per creare nuovi prodotti tessili di qualità. Dalla voglia di valorizzare questa peculiarità unica e dalla consapevolezza che questo andava fatto in una maniera innovativa, apporta la sua esperienza al progetto Rifò.
Quelle che vi abbiamo raccontato fin ora sono tutte storie Italiane, ma Maker Faire Rome è un punto di riferimento non solo per il Bel Paese ma per tutto il mondo, come dimostra la storia del professore brasiliano Sandro Costa Mesquita e del suo progetto che aiuta i non vedenti nella prevenzione del contagio da Covid19:
Eyewear for the Visually Impaired: gli occhiali che aiutano i non vedenti a proteggersi dal Covid
Si tratta di occhiali in grado di rilevare se le persone che si incontrano stanno indossando la mascherina, se si trovano ad almeno 2 metri di distanza o se hanno la febbre. L’idea parte dalla volontà di rendere più sicura la vita delle persone non vedenti o ipovedenti.
A Maker Faire Rome Sandro Costa Mesquita ha avuto l’opportunità di costruire nuove relazioni e di incontrare grandi nomi come Massimo Banzi e Fabio Violante, fondatori di Arduino, nonché la possibilità di dare visibilità internazionale alla sua idea.
Dopo la partecipazione nel 2019, Sandro Costa Mesquita ha ottenuto l’approvazione per avviare un master basato sul progetto presentato a Roma. Nei prossimi anni ha intenzione di continuare con la sua attività di formazione e rafforzare i rapporti con Arduino e Maker Faire Rome, un luogo a lui molto caro perché è lì che tutto ha avuto inizio.
Questi sono solo alcuni dei tanti protagonisti che hanno preso parte a Maker Faire Rome in questi 10 anni.
L’edizione 2022 sarà altrettanto ricca di proposte sorprendenti, acquista subito il tuo biglietto online.
Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma e organizzata dalla sua Azienda speciale Innova Camera, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, startup e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere il proprio business, in Italia e all’estero.
Visita Maker Faire Rome dal 7 al 9 ottobre al Gazometro Ostiense. Info e biglietti https://makerfairerome.eu/it/biglietti/.