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Economia Circolare: la startup che trasforma pneumatici inquinanti in pavimenti da esterno

Pneumatici per l’edilizia:  la soluzione per ridurre l’impatto ambientale dei copertoni usati

Arriva dalla Nigeria un esempio virtuoso di economia circolare per tutelare l’ambiente e la salute 

 

Creare coloratissimi pavimenti da esterni riciclando i vecchi e grigi pneumatici fuori uso prelevati direttamente dalle discariche: succede in Nigeria grazie alla Freee Recycle Limited, impresa fondata nel 2019 da una donna, Ifedolapo Runsewe, con l‘obiettivo di riciclare i copertoni non più in uso per produrre nuovi prodotti di gomma, utili non solo al settore edile ma anche alla vita quotidiana. 

Gli pneumatici, componenti fondamentali per la mobilità moderna, rappresentano, infatti, una sfida significativa per l’ambiente e per la salute di tutti gli abitanti. Ogni anno, in Nigeria, ne vengono dismessi più di 10 milioni che si aggiungono alla enorme quantità di rifiuti solidi (come i rottami metallici) difficili da smaltire e fortemente pericolosi per il Pianeta poiché nelle discariche a cielo aperto non fanno altro che alimentare pozze d’acqua stagnante che funge da terreno fertile per le zanzare, responsabili della diffusione di patologie gravi, come il colera, la febbre tifoide, la malaria e la febbre gialla.

Ma è proprio la crescente consapevolezza dell’impatto ambientale dei rifiuti ad aver stimolato l’innovazione nel settore del riciclaggio: da qui, l’intuizione geniale di Ifedolapo Runsewe, per offrire una “seconda chance” a prodotti che altrimenti diventerebbero letali per la salute della popolazione locale. 

 

Pneumatici
Ph. Credits: facebook/Freeerecycle

 

Pneumatici fuori uso si trasformano in materiali di rivestimento colorati e sostenibili

 

Obiettivo della Freee Recycle Limited è quello di trasformare gli pneumatici, caratterizzati da una composizione resistente e non biodegradabile, in una varietà di prodotti utili. Tra questi, si annoverano pietre per pavimentazioni, piastrelle di gomma, dossi stradali e rulli che riescono a trovare applicazione in diversi contesti, come abitazioni, uffici, parchi gioco per bambini e altre strutture pubbliche.

Ad oggi l’azienda ha riciclato più di 150.000 pneumatici usati ogni anno grazie al lavoro di una squadra ben consolidata che, in poco più di quattro anni, è passata da 4 a 128 impiegati: “Attualmente disponiamo di oltre 120 dipendenti a tempo pieno e di oltre 200 agenti indiretti che lavorano con noi presso il nostro impianto pilota di riciclo e produzione a Ibadan, un mini villaggio di oltre due ettari che ospita oltre 10 edifici e strutture, dove abbiamo concluso i nostri processi e standardizzato la nostra offerta di prodotti, tra cui piastrelle, tappetini, rotoli per pavimenti in gomma, accessori in gomma per auto dossi stradali, cuscinetti antiscivolo, tappetini per mouse“, spiega Ifedolapo Runsewe

La trasformazione degli pneumatici in questi materiali, dunque, non solo riduce l’impatto ambientale dovuto al loro smaltimento inadeguato, ma contribuisce a diffondere anche una nuova mentalità imprenditoriale basata sull’economia circolare.

Il successo imprenditoriale e i suoi impatti

 

L’azienda, forte di un management di professionisti nigeriani, con una grande presenza di dirigenti donne, collabora anche con squadre di spazzini, che raccolgono vecchie gomme di auto dalle discariche o ai lati delle strade, retribuiti con una somma che varia da 0,17 a 0,24 dollari per ogni pneumatico raccolto, promuovendo delle forme lavoro di utilità sociale ed economicamente vantaggiose, rispetto agli standard locali. Persone come Akeem Rasaq, un meccanico, hanno trovato in questa attività una fonte di reddito.

Basti pensare che fino ad ora la Freee Recycle Limited, ha evitato più di 8mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica, riducendo sensibilmente l’impatto ambientale in Nigeria: ciò evidenzia non solo il successo commerciale dell’impresa, ma anche il suo ruolo cruciale nel promuovere una gestione dei rifiuti più responsabile e sostenibile.

Fonti: La Repubblica I Greenme

Credits foto copertina: facebook.com/Freeerecycle

Autrice: Francesca Rosati 


 

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