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Edith Clarke: la prima donna ingegnere

Una donna che ha fatto la storia dell’ingegneria e non solo

La donna che rimarrà nella storia per aver aperto le porte dell’ingegneria all’universo femminile

 

Oggi sono sempre di più le donne che scelgono di diventare ingegnere. Negli ultimi 20 anni il numero di ragazze che si iscrive e si laurea in questa disciplina è aumentato considerevolmente, ponendo fine all’ egemonia maschile del settore.

Non possiamo negare che il divario di genere è tutt’ora presente e c’è ancora molto da fare, ma quella dell’aumento delle quote rosa nell’ingegneria è stata un grande conquista. Le persone che si sono battute per questa causa sono diverse e citarle tutte sarebbe impossibile, ma oggi vogliamo raccontarvi la storia di una donna che ha avuto un ruolo fondamentale in questo percorso di inclusione: Edith Clarke, la prima donna ingegnere.

Nata nel 1883 nella contea nel Maryland in una famiglia molto numerosa, Edith Clarke rimane orfana all’età di soli 12 anni, ma grazie all’eredità lasciata dai genitori riesce a finanziare gli studi in matematica e astronomia al Vassar College, dove si laureò nel 1908.

Dopo aver insegnato per un periodo matematica e fisica, nel 1912 inizia a lavorare per George Ashley Campbell, pioniere nello sviluppo e nell’applicazione di metodi matematici quantitativi ai problemi della telegrafia e della telefonia a lunga distanza. Ma questo a Edith non bastava e decise di frequentare i corsi serali della Columbia University per studiare ingegneria elettrica e seguire la sua passione.  

Nel 1918 si iscrive anche al Massachusetts Institute of Technology diventando la prima donna ad aver conseguito una laurea in ingegneria elettrica presso il MIT.

A quei tempi il settore dell’ingegneria era inaccessibili all’universo femminile: nonostante i numerosi tentativi Edith iniziò a lavorare per la General Electric, nel dipartimento di ingegneria, ma con il ruolo di supervisore dei computer.

Anche in questo caso la signora Clarke fu capace di distinguersi e di dimostrare le sue grandi capacità inventando il calcolatore Clarke: una delle prime calcolatrici grafiche in grado di risolvere equazioni che coinvolgono corrente elettrica, tensione e impedenza nelle linee di trasmissione di potenza.

Non vedendo riconosciuti i suoi meriti e non vedendo la possibilità di esser assunta come ingegnere decise di prendersi una pausa trasferendosi in Turchia per insegnare ingegneria fisica al Constantinople Women’s College.

Dopo poco più di un anno però arrivò la svolta che cambierà per sempre la vita di Edith. La GE, resasi conto di quanto aveva perso, richiamò la donna e le offri finalmente un lavoro come ingegnere elettrico, rendendola la prima donna ingegnere negli Stati Uniti.

La vita di Edit Clark è stata un’escalation di successi perché vanta anche il primato di essere stata la prima docente ad ottenere una cattedra all’Università del Colorado, la prima ad aver consegnato un proprio articolo e ad essere nominata membro a pieno titolo dell’American Institute of Electrical Engineers.

Insomma una donna che ha fatto la storia dell’ingegneria e non sono. Con costanza e tenacia è riuscita a realizzare il suo sogno e abbattere barriere e pregiudizi che all’epoca sembravano insormontabili.

Vogliamo salutarvi con una sua frase diventata iconica e rappresentativa della sua grande personalità:

“Non c’è richiesta di donne ingegneri, in quanto tali, come ce ne sono di donne dottoresse; ma c’è sempre bisogno di chi sa fare un buon lavoro”.

 


 

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