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FLATBURN, IL DISPOSITIVO OPEN SOURCE SCELTO DAL MIT PER MONITORARE LA QUALITÀ AMBIENTALE DELLE CITTÀ

Il sistema è il risultato del lavoro di sviluppo dell’italiana FAE Technology con il Senseable City Lab del Massachusetts Institute of Technology di Boston e rientra nell’ambito di City Scanner, il progetto che trasforma i veicoli stradali in centraline mobili di sensori

  

L’inquinamento atmosferico è un grave problema di salute pubblica: l’Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che provoca oltre 4 milioni di morti premature ogni anno in tutto il mondo. Tuttavia, non è sempre ampiamente misurato. Ma  il gruppo di lavoro del Senseable City Lab del MIT di Boston  ha lanciato la versione open source di un rilevatore di inquinamento mobile a basso costo che potrebbe consentire alle amministrazioni pubbliche e alle persone di monitorare la qualità dell’aria in modo più ampio.

Flatburn, il dispositivo open source per monitorare la qualità ambientale delle città

Flatbrun è il dispositivo open source per monitorare la qualità ambientale delle città. Flatburn rappresenta una nuova generazione di rilevatori di monitoraggio ambientale “drive-by” (ovvero: ospitati da veicoli): si tratta di un sistema auto-alimentato da energia solare, con parti meccaniche realizzabili con stampanti 3D di tipo “consumer” e dotato di sensori che, installato su veicoli stradali come autobus e automobili, rileva parametri come la qualità dell’aria, l’efficienza energetica, l’impatto acustico, l’umidità e le isole di calore nei contesti urbani.

Lo sviluppo tra USA e ITALIA, per il mondo

Flatburn è stato sviluppato con FAE Technology S.p.A. – Società Benefit, PMI Innovativa che opera nel design, prototipazione, progettazione e produzione di soluzioni per il settore dell’elettronica integrata, nell’ambito di un accordo sottoscritto con il Senseable City Lab del MIT (Massachusetts Institute of Technology) diretto dal prof. Carlo Ratti. L’azienda ha sviluppato un nuovo know-how tecnologico in team con i ricercatori del Lab in incontri congiunti i team di ingegneri elettronici. Nelle scorse settimane hanno lavorato fianco a fianco ottimizzando un progetto pilota da realizzare ad Amsterdam.

L’engineering team FAE & MIT che ha sviluppato Flatbrun I foto: FAE Technology

Nello sviluppo di Flatburn sono stati integrati gli ultimi progressi nell’IoT nell’intelligenza artificiale e nella scienza ambientale con una solida metodologia di convalida e analisi dei dati. 

L’innovazione apre una nuova fase nell’ambito del progetto City Scanner, il progetto nato nel 2017 proprio dal Senseable City Lab e che mira a  democratizzare il monitoraggio dei parametri ambientali e di qualità delle città, trasformando ogni veicolo in una stazione di rilevazione dati. Di City Scanner abbiamo parlato più ampiamente in questo articolo.

L’obiettivo del progetto City Scanner, di cui Flatburn rappresenta l’ultimo dispositivo di ricerca, è quello di supportare e sostenere istituzioni e cittadini fornendo elementi solidi da cui sviluppare soluzioni strategiche nell’ambito della sostenibilità ambientale e, in generale, del cambiamento climatico. Una risposta ad una delle più grandi sfide dei nostri tempi, per contribuire a generare un impatto positivo sulle comunità di tutto il pianeta.

Come funziona Flatburn

Flatburn consente di attivare vere e proprie stazioni di monitoraggio ambientale su ogni veicolo.

Installarlo trasforma i normali veicoli stradali in infrastrutture di rilevamento mobili, che forniscono alle comunità dati sensibili sulla qualità del loro ambiente. I rilevatori, infatti, possono essere applicati a veicoli come autobus e auto tramite un collegamento magnetico e hanno completa autonomia, grazie al pannello fotovoltaico integrato in grado di immagazzinare un utile surplus energetico in condizioni di scarsa luminosità. 

foto: Senseable City Lab I MIT

Uno dei vantaggi di Flatburn è la capacità di dialogare in tempo reale con altri dispositivi elettronici, tra cui gli smartphone, condividendo dati sulla qualità dell’ambiente urbano in tempo reale e sempre situati nel tempo e nello spazio. Flatburn si avvale, inoltre, di algoritmi di Intelligenza Artificiale, per ampliare l’applicabilità dei dati raccolti dal rilevatore.

Certamente, però, la sua caratteristica migliore è che Flatburn e il processo di monitoraggio che abilita sono incorporati in una piattaforma che richiede un’infrastruttura minima, che può essere adottata in diversi contesti e personalizzata dalle istituzioni e dai cittadini stessi. Se la qualità dell’ambiente è un valore per tutti, ora finalmente tutti possono contribuire a monitorarne i valori e aiutare a progettare azioni correttive.

“L’obiettivo è che gruppi di comunità o singoli cittadini ovunque siano in grado di misurare l’inquinamento atmosferico locale, identificarne le fonti e, idealmente, creare circuiti di feedback con funzionari e parti interessate per creare condizioni più pulite”

 – Carlo Ratti, direttore di Senseable City Lab

“Grazie al continuo sviluppo di sinergie con il mondo della ricerca, il know-how di FAE Technology continua a vivere una fase di evoluzione e di progresso – ha commentato Gianmarco Lanza, Presidente e Amministratore Delegato di FAE Technology. Il lancio di FLATBURN rappresenta un segnale di ulteriore sviluppo della membership con il Senseable City Lab del MIT di Boston, testimoniando le competenze e la capacità dei due team di lavorare fianco a fianco nelle varie sedi del mondo: un’attività sinergica che consolida il respiro internazionale di FAE Technology e delle sue persone. I risultati rilanciano il nostro ruolo innovativo all’interno del contesto Smart City e in particolare nella raccolta ed elaborazione dei dati in chiave ambientale.”

 – Gianmarco Lanza, CEO FAE Technology

A cosa serve Flatburn

Tra i casi di studio resi possibili dal progetto si segnalano:

  • la valutazione dell’efficienza energetica degli edifici utilizzando immagini termiche
  • l’analisi tramite laser delle particelle inquinanti nell’aria per determinare le diverse fonti di inquinamento
  • la mappatura della qualità delle strade in base alle vibrazioni del veicolo, utilizzando gli accelerometri

ma anche

  • la possibilità di correlare le misurazioni ambientali con i flussi di traffico, la presenza di alberi o il reddito medio dei quartieri. Infatti, intrecciando le informazioni restituite dai sensori con i database di dominio pubblico, si possono ottenere dati sensibili per progettare interventi urbanistici o per attuare determinate politiche ambientali.

Flatbrun è già in sperimentazione ad Amsterdam e se ne sta valutando l’introduzione in altre metropoli coinvolte nel progetto City Scanner.

Un momento dello sviluppo del progetto per la città di Amsterdam I foto: FAE Technology – Senseable City Lab MIT

Flatburn: integralmente open source

Flatburn può essere realizzato mediante stampa 3D o ordinando parti poco costose. E’ testato e calibrato sulla tecnologia attualmente disponibile ed è rilasciato pubblicamente. I suoi ideatori – MIT e FAE  Technology, ritengono che svilupparlo in open source possa accelerare l’innovazione, favorirne l’implementazione e contribuire alla sostenibilità a lungo termine della tecnologia

Questo repository su GitHub contiene tutte le informazioni per costruire Flatburn, esplorare i data set raccolti utilizzando Flatburn e imparare come eseguire analisi ambientali, utilizzando i dati per contribuire allo sviluppo di città più sane e vivibili.

Dentro il dispositivo Flatburn I foto: FAE Technology – MIT

Vuoi avere maggiori informazioni su Flatburn?

FAE TEchnology sarà presente a Maker Faire Rome e potrai chiedere  scoprire su Flatburn e su tutte le sue attività.

Ti aspettiamo dal 20 al 22 ottobre alla Fiera di Roma. I biglietti saranno presto in vendita direttamente sul sito www.makerfairerome.eu


Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, PMI e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.

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