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IIT e Inail presentano la nuova versione di TWIN, l’esoscheletro robotico per gli arti inferiori

TWIN CONSENTE AI PAZIENTI CON LESIONI DEL MIDOLLO SPINALE DI CAMMINARE IN MODO INDIPENDENTE

 

Facilità d’uso, vestibilità e portabilità: i punti di forza di TWIN

 

 

E’ stato presentato ufficialmente lo scorso 23 febbraio al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano TWIN, l’ultima versione dell’esoscheletro robotico per gli arti inferiori realizzato dall’Istituto Italiano di Tecnologia in collaborazione con il Centro Protesi Inail di Budrio, entrambi da sempre al fianco di Maker Faire Rome. 

Nel corso della presentazione alla stampa, il dispositivo è stato indossato da due pazienti che ne hanno dimostrato efficienza e funzionamento: tra loro, Alex Santucci, che ha accompagnato tecnici e ricercatori durante tutto il periodo di progettazione e finalizzazione dell’esoscheletro, partecipando ai trial clinici come tester, in linea con l’approccio di Rehab Tech, laboratorio congiunto IIT e INAIL. 

 

 

TWIN, l’esoscheletro che si adatta alle esigenze di ogni paziente

 

Alto 80 centimetri, largo 58 e profondo 49, l’esoscheletro TWIN pesa 21 chilogrammi e presenta una struttura completamente regolabile, in base alle caratteristiche fisiche del paziente, mediante link telescopici posti al livello del femore e della tibia. Caviglie e supporto del piede sono disponibili in diverse taglie per adattarsi all’ergonomia del fruitore –  sia donna o uomo, giovane o adulto –  potenziandone le capacità fisiche con importanti applicazioni in ambito medico e nelle terapie riabilitative. 

L’attuale modello di TWIN, inoltre, offre una migliore performance rispetto a quello precedente a fronte di maggior potenza del motore, minor peso e maggior attenzione al design del software e della struttura, che lo rende più adattabile alle caratteristiche di chi lo indossa.

 

Credits: IIT

 

Funzionamento e tre diverse modalità di utilizzo in base al grado di disabilità del paziente

 

L’esoscheletro può essere indossato quotidianamente fino a quattro ore – massima autonomia della batteria che necessita di un’ora per ricaricarsi – e prevede, nella sua ultima versione, tre modalità di utilizzo, gestibili tramite una app,  che corrispondono ai diversi gradi di disabilità dei pazienti:

  • Modalità Walk mode: è la modalità pensata per pazienti con funzione motoria assente, in cui l’esoscheletro impone un modello deambulatorio secondo i parametri programmati;
  • Modalità Retrain: è la modalità intermedia, per pazienti con compromissione parziale della funzione motoria degli arti inferiori, cioè in grado di effettuare un movimento più o meno autonomo ma con difficoltà in alcune fasi del passo. In questo caso l’esoscheletro supporta con più o meno intensità il movimento del paziente, indirizzandolo verso una traiettoria ottimale di riferimento;
  • Modalità TwinCare: è la modalità pensata per pazienti che presentano una compromissione motoria parziale e differenziata tra i due arti, in cui una gamba è sana e riesce a muoversi autonomamente, mentre l’altra necessita di un aiuto, più o meno marcato, in alcune fasi del passo.

 

Inoltre, come ha sottolineato Matteo Laffranchi, Responsabile del laboratorio Rehab Technologies IIT INAIL, le nuove funzionalità e tecnologie, pensate per l’utilizzo clinico di TWIN, permettono di misurare lo stato del paziente e il progresso della terapia: “Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti e delle ampie prospettive di utilizzo che siamo riusciti a creare in questi anni di continuo sviluppo e dialogo con il mondo clinico e gli utilizzatori della tecnologia”.

E’ importante specificare che l’esoscheletro non è auto – bilanciante ma consente al paziente di camminare con l’ausilio di stampelle o di deambulatori, fornendo tuttavia l’energia sufficiente per permettere a persone con capacità motorie degli arti inferiori ridotte o addirittura assenti, come in caso di lesioni complete del midollo, di mantenere la posizione eretta, di alzarsi e sedersi.

I motori attivano i giunti di ginocchio e anca imponendo agli arti del paziente un pattern di movimento completamente configurabile dal personale clinico in termini di lunghezza e tipologia del passo e di velocità di cammino.

 

Credits: inail.it

 

Facilità di utilizzo, confort per il paziente e benefici per la salute 

 

Al centro della progettazione e dello sviluppo di TWIN c’è, prima di tutto, il paziente, non solo in termini di funzionalità personalizzabili del dispositivo ma anche dal punto di vista del confort, assicurato dalla possibilità, per chi lo utilizza, di installare un cuscino gonfiabile sulla fascia addominale che aderisce, sostenendola, alla schiena.

Inoltre, la possibilità di assumere una posizione eretta per diverso tempo garantisce enormi benefici a livello muscoloscheletrico, circolatorio, psicologico e di funzionalità dell’apparato digerente dei pazienti che abitualmente utilizzano la carrozzina e, proprio per questo, l’esoscheletro è stato progettato anche per essere utilizzato nei centri di riabilitazione durante le sessioni di fisioterapia. 

Superato il timore iniziale, l’utilizzo di Twin si è rivelato molto più facile del previsto –  afferma Davide Costi, uno dei pazienti che ha preso parte ai trial clinici – Penso che l’allenamento sia fondamentale per potersi fidare e sfruttare a pieno le potenzialità del dispositivo che, oltre alla possibilità di assumere una posizione eretta, consente di tornare a vivere lo spazio e a muoversi in un modo più naturale”.

Ho iniziato a sperimentare Twin durante il mio percorso riabilitativo e si è rivelato fin da subito uno strumento in grado di supportarmi sia dal punto di vista fisico che psicologico. Prima di tutto la verticalizzazione consente di mettersi al livello di chi sta in piedi e poi la deambulazione assistita consente la libertà di cambiare posizione, di avere benefici per il sistema circolatorio e l’apparato muscolo-scheletrico e costituisce di per sé un ottimo allenamento –  conclude Alex Santucci –  È una grande opportunità per le persone in carrozzina e spero che a breve diventi uno strumento per l’utilizzo quotidiano o per lo meno frequente”.

 

 

TWIN: le prospettive future per un’ampia diffusione in ambito clinico 

 

Gli esoscheletri ad oggi costituiscono l’unico dispositivo che permette l’ottenimento di una deambulazione autonoma per pazienti con deficit motori conseguenti a lesioni midollari dovute a traumi o patologie neurologiche e proprio per questo TWIN è all’inizio di un percorso triennale per ottenere la marcatura CE necessaria alla commercializzazione.

L’obiettivo, infatti, è quello di rendere TWIN uno strumento d’uso clinico e riabilitativo ampiamente diffuso, con la possibilità di fornire feedback sempre più costanti e accurati sullo stato di salute del paziente in cura, di monitorare i principali parametri fisiologici, anche ai fini della sicurezza, e di produrre report specifici sull’andamento e risultati e personalizzazione del percorso.

 

 

Fonti: IIT 

Crediti foto copertina: Inai.it 

 

 


 

Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, PMI e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.

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