Un kit di emergenza portatile a energia solare che supplisce alla mancanza di elettricità
Energia solare per il kit che aiuta ostetriche e medici in contesti difficili: una bellissima storia di innovazione “dal basso”
La dottoressa Laura Stachel è un ex medico che ha fondato e guida We Care Solar, organizzazione no-profit che produce sistemi elettrici solari delle dimensioni di una valigia per l’uso in cliniche mediche nei paesi in via di sviluppo. Il suo e’ un progetto che trasferisce competenze tecnologiche proprie di un altro ambito sulla medicina ginecologica e aiuta le ostetriche dei paesi nei quali l’assistenza medica e’ ancora complessa e difficile.
La rabbia e l’intuizione
La dottoressa Laura Stachel rimane provata durante un viaggio in Nigeria nell’assistere ad un cesareo d’emergenza: “la luce è mancata all’improvviso, per molto tempo, e io mi sono chiesta cosa sarebbe successo”. Durante quel viaggio di due settimane in Nigeria, la dottoressa Stachel osserva le ostetriche che utilizzano ogni tipo di luce di fortuna, comprese candele, torce e cellulari.
La dottoressa Stachel è una ginecologa specializzata in ostetricia e la mancanza di elettricità nel suo lavoro vuol dire mortalità delle madri, e a volte anche dei bambini. Vuol dire donne rimandate a casa sanguinanti perché al buio non possono essere curate. Vuol dire cesarei interrotti, parti che finiscono in tragedia. Durante quel viaggio che si rende che la sua abilità come ostetrica-ginecologa è praticamente impossibile da utilizzare senza luce e elettricità, e che e’ inaccettabile questo debba mettere alla prova i parti e le vite delle donne in Africa.
Torna a casa, negli Stati Uniti, e ne parla col marito, il professor Hal Aronson che a Berkeley tiene un corso sui pannelli solari. Lui le costruisce una valigetta dimostrativa di quel che può fare un pannello solare.
Nasce “We Care Solar”
Il kit comprende includa pannelli solari, luci e un paio di walkie-talkie per aiutare il coordinamento tra i diversi reparti e medici in ospedale. La dottoressa Stachel la prende con sé e torna in Nigeria, dove testa il kit e lo migliora sulla base delle indicazioni e delle esigenze verificate sul campo. Ora il kit include luci led ad alta performance, proiettori, un’unità di ricarica cellulare, e un kit doppler fetale per monitorare la frequenza cardiaca, tutto abbastanza resistente da sopportare usi intensivi.
Da allora, la valigetta “We Care Solar” ha portato la luce elettrica di notte in oltre 1.000 ospedali in tutto il mondo. Riducendo le morti, in molti casi, di oltre il 70%
Come funziona “We Care Solar”
La We Care Solar Suitcase è un sistema elettrico solare di facile utilizzo che fornisce alle strutture sanitarie africane un’illuminazione medica efficiente e un’alimentazione duratura per le comunicazioni sia tramite cellulari e sia per piccoli dispositivi medici.
La valigia è stata progettata con l’intento di migliorare la tempestività dell’assistenza medica e ostetrica per le donne in procinto di partorire, ma può essere adoperata in diversi contesti medici e umanitari. La custodia gialla waterproof diventa un armadietto che si monta alla parete e i pannelli solari vengono fissati al tetto. Il sistema include
- una batteria al fosfato ferroso al litio da 12 V, 20 Ah
- quattro luci LED ad alta efficienza per l’illuminazione delle attività mediche
- due prese da 12 V CC, due porte USB e due entrate per consentire il collegamento di accessori opzionali o luci aggiuntive.
Un display customizzabile e un’interfaccia utente rendono il funzionamento semplice e intuitivo.
La valigetta arriva con manuale d’uso, istruzioni per l’installazione e ogni altra informazione utile. Sul web, sono anche disponibili video tutorial sia relativi al suo utilizzo che alla manutenzione delle sue parti.
Come We Care Solar ha aiutato gli ospedali e gli operatori sanitari
Il programma We Care Solar ha dato modo agli operatori sanitari di migliorare la loro capacità di gestione delle emergenze e la loro tempestività. Gli operatori sanitari che hanno provato We Care Solar affermano che il oggetto sia stato in grado migliorare le operazioni di emergenza in ambito ospedaliero e ostetrico, in quanto sono in grado di svolgere meglio il loro lavoro, rispondere alle emergenze in pronto soccorso e abbassare in generale il livello di stress a cui è sottoposta l’intera equipe medica e, di conseguenza, i pazienti.
Ciò ha aumentato, naturalmente, anche la loro produttività e l’efficacia dei loro interventi, dato che non si trovano più costretti a rimandare a casa pazienti a causa della mancanza di elettricità e sono in grado di assisterli tempestivamente a dispetto dell’orario notturno.
Barbara Marcotulli
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