Secondo la ricerca, l’88% degli italiani ritiene che l’innovazione tecnologica abbia aiutato e aiuti costantemente l’attività imprenditoriale
Oggi, 13 ottobre, è stata presentata in conferenza stampa Innovation Impact, la ricerca condotta da Ipsos, leader mondiale nelle ricerche di mercato, per conto della Camera di Commercio di Roma che delinea un quadro complesso rispetto agli impatti attuali e futuri dell’innovazione tecnologica. Le interviste hanno coinvolto un campione di 4000 persone maggiorenni provenienti da Italia, Germania, Francia, USA e Provincia di Roma. Esploriamola insieme!
Uno sguardo approfondito su una parte integrante delle nostre vite: la tecnologia. “Innovation Impact – Effetti, impatto e futuro dell’innovazione tecnologica” è stata resa pubblica, non a caso, a pochi giorni dall’apertura delle porte di Maker Faire Rome 2023, il festival dell’innovazione che dal 20 al 22 ottobre animerà la Fiera di Roma.Alla conferenza hanno partecipato Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma, Luciano Mocci, Presidente di Innova Camera, Enzo Risso, Direttore scientifico di Ipsos, Guido Scorza, Componente del Collegio Garante Privacy e Paolo Benanti, Docente di Bioetica ed Etica delle Tecnologie alla Pontificia Università Gregoriana.
La ricerca “Innovation Impact – Effetti, impatto e futuro dell’innovazione tecnologica” è stata realizzata per comprendere in che modo e se la tecnologia può essere alleata dell’inclusione sociale. Per riuscire a capirlo sono stati coinvolti i suoi principali utilizzatori: persone e imprese. Maker Faire Rome 2023, evento organizzato dalla Camera di Commercio di Roma, ha preso parte al dibattito confermando, come manifestazione di punta del settore, la sua visione rispetto al ruolo della tecnologia quale facilitatore sociale di attività umane di ogni genere. La tecnologia, infatti, può essere una valida alleata della società e degli individui, come confermano i workshop e le attrazioni che ogni anno a Maker Faire Rome raccolgono a sé tantissimi appassionati (e non solo…), proponendosi come preziosi punti di aggregazione.
La ricerca ha seguito la metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interview): sono, quindi, state realizzate delle interviste via web su un campione di 4000 persone appartenenti alla fascia di popolazione maggiorenne residente in Italia, Germania, Francia, Stati Uniti e Provincia di Roma, tra Agosto e Settembre del 2023.
Qualche dato su tecnologia e innovazione: impatto su cittadini e società
La ricerca si è dapprima concentrata sull’impatto di tecnologia e innovazione sui cittadini e sull’intera società, esplorando nel dettaglio sei campi d’indagine differenti, utilissimi per costruire un quadro completo della condizione odierna:
- L’autopercezione della propria competenza digitale;
- In che modo la tecnologia ha influito sulla vita delle persone negli ultimi 5/10 anni;
- Le sensazioni provocate dall’utilizzo della tecnologia;
- L’impatto dell’innovazione tecnologica sulla quotidianità;
- L’impatto dell’innovazione tecnologica sui divari sociali;
- L’impatto delle tecnologie sull’inclusione sociale;
Analizzando le risposte del campione rispetto all’autopercezione delle competenze digitali, ciò che emerge è che l’Italia, in assoluto, si percepisce come più competente in ambito informatico tra le altre nazioni: su 202 persone intervistate (tra Italia e Provincia di Roma) 157 hanno indicato un voto che va dal 6 al 10 per descrivere la competenza tecnologica che sentono di possedere. In media gli italiani hanno indicato un voto di 6,7, la media della provincia di Roma è di 6.3, seguono poi Germania, Francia e Stati Uniti, con una media di 6,2.
Chiedere ad un campione così variegato: “negli ultimi 5/10 anni, grazie alla tecnologia, la vita è…” implica riuscire a comprendere umori e considerazioni generali circa le percezioni delle diverse nazioni. In particolare, dall’analisi dei risultati è possibile affermare che la tecnologia ha reso la vita più facile per gli intervistati di tutte le nazioni, ma anche più leggera, stressante ed intensa (tranne che negli Stati Uniti, dove invece trovano la vita più noiosa e rilassata). D’altro canto, un’ulteriore opinione emersa tra gli intervistati è che la tecnologia abbia reso la vita più povera, assunto però che non vale per il campione italiano e americano.
Interessante il punto di vista tedesco che, invece, si concentra su isolamento sociale, povertà e stress dovuto alla tecnologia.
Per quanto concerne le sensazioni suscitate dalla tecnologia ci sono, in effetti, delle emozioni contrastanti. Gli Italiani, ad esempio, provano prevalentemente fiducia nella tecnologia, insieme ad altre sensazioni positive come serenità e facilità nella vita di tutti i giorni. Nonostante ciò, c’è chi ammette di provare dipendenza (39%) ma anche attesa (24%). Lo stesso accade più o meno in Germania, dove le sensazioni predominanti sono fiducia e dipendenza accanto, però, ad un forte senso di spaesamento. Negli Stati Uniti, invece, i sentimenti predominanti sono felicità, fiducia ma anche ansia per un buon 20%.
Interessanti sono anche le risposte riguardanti l’impatto, positivo o negativo, della tecnologia su alcuni aspetti della vita quotidiana di ognuno. In generale potremmo affermare che uno degli aspetti più apprezzati quotidianamente da tutti i paesi è la possibilità di informarsi, accedere ad informazioni e conoscenza con facilità. Altri, invece, sottolineano come la tecnologia abbia impattato positivamente anche sullo shopping e sulla gestione della propria mobilità (tranne che per i romani). Gli aspetti negativi sottolineati dal campione riguardano, invece, la riservatezza dei propri dati ed il rapporto con i propri figli (peggiorato per romani e francesi). Gli europei si dimostrano timorosi che la tecnologia possa avere effetti negativi sul clima, sulla sicurezza e sui livelli di benessere generalizzato.
L’impatto della tecnologia sul divario e sull’inclusione sociale
La ricerca Innovation Impact offre, poi, un quadro molto interessante circa l’impatto della tecnologia e dell’innovazione su due fenomeni importanti in un momento storico come questo: divario ed inclusione sociale.
L’analisi dei risultati evidenzia in maniera chiara che, per tutti gli europei coinvolti nel campione, l’innovazione tecnologica ha aumentato il divario economico tra paesi ricchi e poveri, ma anche tra giovani e anziani, tra ceto medio e ceti popolari. In poche parole, fino ad oggi, la tecnologia ci ha solo diviso. Interessante il dato americano, che riporta che per gli intervistati questa è stata la causa di un incremento della distanza sociale tra uomo e donna (per ben il 40% dei rispondenti).
Ugualmente negativo è il dato circa l’inclusione sociale. Contrariamente a quanto sperato, tutti i paesi sono concordi nell’affermare che la tecnologia ha aumentato i tassi di esclusione sociale con percentuali molto alte, spingendoci a fare una riflessione più attenta su ciò che ci si aspetta dalla tecnologia e ciò che poi, nel suo effettivo utilizzo, si concretizza.
Tecnologia e innovazione: l’impatto sulle imprese
L’altra sezione della ricerca si è invece concentrata sull’impatto che l’innovazione tecnologica ha avuto – e ha tuttora – sull’operatività delle imprese in generale. Tra le questioni sollevate, ritroviamo i seguenti interrogativi:
- La tecnologia ha aiutato effettivamente l’attività delle imprese?
- Quali sono le tipologie d’impresa che hanno beneficiato maggiormente dell’innovazione tecnologica?
- Quali tra IoT, Robotica collaborativa, Big Data e Analytics, manifattura additiva, AI e Machine Learning e AR/VR possono essere considerate innovazioni tecnologiche costruttive?
L’analisi dei risultati evidenzia un dato assolutamente positivo: per l’88% degli italiani la tecnologia ha aiutato in modo decisivo l’attività imprenditoriale e produttiva, agevolando la crescita non solo delle grandi imprese, ma anche delle piccole aziende. A beneficiarne maggiormente sono settori come: digital transformation, bancario e informatico seguiti dal settore assicurativo, turistico, alberghiero e della grande distribuzione organizzata. Tra le innovazioni tecnologiche veramente amate si annoverano: IoT, Robotica (tranne che per la Germania), Big Data e Analytics (tranne che per la Francia), manifattura additiva e intelligenza artificiale, particolarmente apprezzata in Italia.
Un salto in avanti: previsioni a 10 anni su persone e imprese
Nei prossimi 10 anni, la maggioranza dei cittadini prevede che l’AI diventerà un elemento fondamentale nella vita quotidiana, soprattutto in Italia. Quest’ultima, secondo la ricerca, migliorerà principalmente l’informazione della società, la gestione della mobilità, la salute e lo shopping. Tuttavia, si prevede un peggioramento delle relazioni personali, della vita amorosa e della privacy dei dati, soprattutto per romani, italiani in genere e francesi.
Le preoccupazioni principali riguardano, però, le prospettive di lavoro: molti sono, infatti, i paesi che prevedono la perdita di posti di lavoro. In Italia e Francia, ci sono timori riguardo all’obsolescenza delle competenze dei lavoratori meno digitalizzati, la chiusura delle imprese tradizionali e le sempre minori opportunità per questi lavoratori. In Germania, oltre alle minori opportunità professionali per le persone con scarse competenze digitali, si prevede un miglioramento dell’accesso alle informazioni e della produttività. Negli Stati Uniti, si prevede un impatto negativo sui lavoratori meno digitalizzati, ma anche un miglioramento della produttività.
L’innovazione tecnologica potrebbe, inoltre, accentuare ancor di più le divisioni tra paesi ricchi e poveri, tra persone istruite e meno istruite, giovani e anziani, ceto medio e ceti popolari. Le aspettative per le opportunità lavorative legate all’innovazione variano a seconda delle categorie demografiche e alcune di esse potrebbero essere svantaggiate. Le nuove tecnologie potrebbero, invece, avere un impatto positivo sull’ambiente, in particolare sulle fonti rinnovabili e sulla sostenibilità alimentare, anche se si prevedono cambiamenti minimi in questo ambito.
Per quanto riguarda le imprese, le innovazioni tecnologiche dovrebbero portare a processi produttivi più efficienti, minori costi di produzione e migliore organizzazione del lavoro. Tuttavia, l’adattamento dei dipendenti rappresenta una sfida principale, seguito dall’inadeguatezza delle infrastrutture, in particolare a Roma, e dalla scarsa cultura digitale del management.
Conclusioni: la tecnologia può e deve coincidere con l’inclusione
Da sempre tutto ciò che è nuovo spaventa l’essere umano, diffidente per natura da ciò che non conosce. La tecnologia non è da meno, e forse è tra i cambiamenti più grandi che l’essere umano abbia mai affrontato; i pericoli esistono, il futuro può apparire poco rassicurante e farci sentire soli… Ma qual è l’antidoto?
La conoscenza, come sempre, e la socialità. Eventi come Maker Faire Rome sono il luogo ideale dove conoscere la tecnologia con leggerezza e imparare a maneggiarla, un posto dove discipline che possono sembrare estremamente complesse diventano accessibili per tutti: grandi, piccoli, persone di ogni fascia sociale e di ogni professione. Per imparare a orientarci in un mondo che sta cambiando abbiamo sempre più bisogno di un apprendimento inclusivo, comprensibile e piacevole, perché capire uno strumento è il primo passo per usarlo bene. Maker Faire Rome si dimostra sempre di più un fondamentale momento di aggregazione e crescita collettiva, dove pensare e costruire insieme un futuro che non faccia paura, anzi… faccia sognare in grande!
Vieni a conoscere l’innovazione, sperimenta e impara a Maker Faire Rome.
Dal 20 al 22 ottobre alla Fiera di Roma, acquista il tuo biglietto qui.
Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, PMI e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.
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