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Vi siete mai chiesti chi ha inventato i motori di ricerca? La risposta si tinge di rosa!

Il merito di questa invenzione va a Karen Spärck Jones: una donna appassionata di tecnologia che con le sue idee ha rivoluzionato il mondo dell’informatica. 

 

“Who run the world? Girls!”. Parafrasando Beyoncè, è proprio il caso di dirlo: il merito di molte delle intuizioni e delle invenzioni che hanno rivoluzionato la scienza e il settore dell’informatica e che hanno cambiato la nostra vita è delle donne.  

Ogni giorno abbiamo a che fare con strumenti e device tecnologici che semplificano molte delle nostre attività quotidiane, da quelle più semplici a quello più complesse. 

Pensiamo ad esempio ai motori di ricerca e a quanta fatica e tempo ci fanno di risparmiare. È sufficiente digitare delle parole chiave in una barra di ricerca per ottenere centinaia, migliaia o addirittura milioni di risultati, sotto forma di articoli, immagini, video, infografiche, documenti. 

Ci sono motori di ricerca generalisti e motori di ricerca specializzati per settore, come quelli che utilizziamo per cercare voli, hotel o offerte di lavoro. In ogni caso le modalità di funzionamento di un search engine sono le medesime e restituiscono un elenco di risultati classificati tramite appositi algoritmi che possono essere personalizzati, filtrarli per area geografica o per intervallo temporale e così via.

Se oggi possiamo utilizzare questi motori di ricerca il merito è proprio di una donna: Karen Spärck Jones. Nata in Gran Bretagna, quella che possiamo ironicamente ribattezzare la “signora Google” era un’esperta di search engine ed è curioso che la sua formazione sia tutt’altro che scientifica. Al college, infatti, studiò storia e filosofia e, dopo una breve carriera da insegnante, decise di specializzarsi in informatica, diventando docente anche di questa disciplina. 

Agli inizi degli anni Settanta del Novecento Karen Jones ideò la funzione di peso tf-idf (term frequency–inverse document frequency) utile per misurare l’importanza di un termine rispetto a un documento o a un insieme di documenti. 

Basandosi su questa funzione, vent’anni dopo, nasceranno i motori di ricerca in grado di ordinare per rilevanza i contenuti sul web riconducibili a una determinata keyword.   

Karen Spärck Jones fu una delle prime a credere nelle potenzialità delle donne e a insistere affinché sempre più ragazze si avvicinassero allo studio delle materie scientifiche e tecnologiche.  

Un tema che torna oggi più che mai attuale: secondo una ricerca realizzata da Ipsos per Save the Children, le materie scientifiche continuano a essere viste dalle giovani studentesse come “poco adatte” a loro, nonostante appassionino il 54% delle intervistate.  

Per combattere il gender gap e in ottemperanza al Goal n.5 degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibili delle Nazioni Unite (“Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze”) una frase di Karen Spärck Jones risulta più appropriata che mai: “Il mio motto è: l’informatica è troppo importante per essere lasciata agli uomini”.

 

 

  


 

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