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Cooler Heads Amma è il casco portatile per proteggere i capelli durante la chemioterapia

Inventato da una paziente, Cooler Heads Amma assicura una soluzione più agevole, economica ed efficace rispetto a quelle precedentemente disponibili per i pazienti in chemioterapia

 

Kate Dilligan ha speso oltre 8.000 dollari per preservare i suoi capelli durante i trattamenti di chemioterapia. Poi ha scelto di spenderne altri 40.000 per progettare una soluzione migliore. E l’ha trovata. E’ il caschetto Cooler Heads Amma, un dispositivo portatile per il raffreddamento del cuoio capelluto nato da una sua idea e sviluppato dalla startup che ha creato, Cooler Heads.

Chemioterapia e caduta dei capelli 

Il raffreddamento del cuoio capelluto durante i trattamenti di chemioterapia necessari per combattere il cancro può aiutare molti pazienti a evitare che tutti, o la maggior parte, dei capelli cadano – un effetto collaterale molto spiacevole e altrettanto comune della chemioterapia: il freddo restringe i vasi sanguigni e previene che la sostanze chimiche che combattono il cancro raggiungano i follicoli piliferi e li danneggino. Il raffreddamento del cuoio capelluto durante la somministrazione dei farmaci per la chemioterapia riesce a contrastare piuttosto efficacemente la caduta dei capelli.

Più che una questione estetica, il raffreddamento del cuoio capelluto per impedire la caduta dei capelli è una necessità medica: studi, infatti, indicano che alcune donne considerano la caduta dei capelli indotta da chemioterapia l’aspetto più “traumatico” della chemioterapia, e quasi il 10% afferma che rifiuterebbe il trattamento pur di evitarlo. Non si tratta di vanità ma di identità: conservare i propri capelli offre ai pazienti la possibilità di recuperare un po’ di controllo sulla propria vita in un periodo in cui così tanto altro è assolutamente non controllabile.

credit: Kasia Serbin via Unsplash

La soluzione in un caschetto

Kate Dilligan ha fondato Cooler Heads nel 2018 dopo aver speso $ 8.000 per salvare i propri capelli durante il ciclo di chemioterapia cui si era sottoposta per combattere un cancro al seno.

Kate Dillington, ideatrice di Amma, dispositivo che contrasta la caduta dei capelli durante la chemioterapia I credit: Forbes

L’esperienza personale di Kate Dilligan era stata complessa e molto costosa: era infatti ricorsa a un servizio dedicato che prevedeva che una persona le posizionasse sulla testa impacchi di giaccio secco ogni 20-30 minuti durante ogni ciclo di chemioterapia. Aveva funzionato: aveva conservato il 90% dei suoi capelli ma era stato faticoso, e molto costoso. Era un metodo efficace ma doveva essercene uno migliore, più efficiente.

E’ stato cosi che ha cercarlo lei stessa e voleva che fosse semplice, economico e completamente gestibile dallo stessa paziente, in modo da evitare di dover ricorrere all’aiuto di altre persone.

Cooler Heads Amma

Laureata alla Stanford Business School e dirigente di lunga esperienza in aziende tech, Kate Dilligan ha cosi attinto alla propria rete di contatti e conoscenze per trovare ingegneri e designer che studiassero una soluzione di questo tipo e ne progettassero una versione capace di obbedire i principi che aveva individuato come fondamentali (semplicità, basso costo, autonomia di utilizzo) e ne realizzassero un prototipo.

credit: Cooler Heads Amma

Voleva un copricapo che fosse abbastanza flessibile e sicuro da restare ben saldo sulla testa di qualsiasi persona e un’unità di raffreddamento che rimanesse collegata al copricapo e ne mantenesse la bassa temperatura anche dopo essere stata scollegata da una fonte di alimentazione, per permette al paziente di muoversi in autonomia durante il trattamento. E’ noto, infatti, che più a lungo si indossa il dispositivo, maggiori le possibilità di conservare i capelli. Negli ospedali, però, cosi come nei centri specializzati per la cura del cancro, le postazioni per i pazienti sono sempre in numero limitato e ogni dispositivo ‘fisso’ potrebbe servire soltanto un numero limitato di pazienti, per un tempo altrettanto limitato.

Amma consente al paziente indipendenza e facilità di movimento, e permette un utilizzo più esteso e, quindi, maggiori vantaggi I credits. Cooler Heads

Finanziamenti e lancio sul mercato

Il progetto è stato accelerato da un tech accelerator di San Diego, la città d’origine di Kate Dilligan, e ha raccolto da subito finanziamenti per oltre 1,4 milioni di dollari in un seed round nel 2019, che l’ha aiutata a completare il prototipo. Nel dicembre 2021, Cooler Heads Amma – questo il nome del caschetto – era già stato autorizzato per la commercializzazione dalla Food and Drug Administration, consentendo al progetto di raccogliere altri 2,4 milioni di dollari in finanziamenti per supportarne la commercializzazione.

Non il primo ma il migliore

Cooler Heads Amma non è il primo prodotto che sfrutta la terapia del freddo per contrastare gli effetti collaterali della chemioterapia: esistevano già sul mercato altri prodotti, come Paxman e Dignicap, autorizzati sempre negli USA pochi anni prima, ma si tratta di soluzioni ‘non portatili’. Cooler Heads Amma rende finalmente davvero pratico sia per i pazienti che per i medici adottare una soluzione di questo tipo.

Dato l’alto numero di pazienti che necessitano di chemioterapia e il numero limitato di postazioni dotate di questo dispositivo, lasciare che i pazienti possano indossarlo per tutto il tempo necessario – che è più lungo di quello della somministrazione dei farmaci – pone problemi organizzativi ed economici per gli ospedali e centri di terapia. 

Con Cooler Heards Amma, portatile, il problema è facilmente risolto. Con grande soddisfazione sia dei pazienti che dei medici oncologi.

fonti: Forbes I Cooler Heads

immagine di copertina: Tim Mossholder via Unsplash


 

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