An event powered by
Cerca
Close this search box.

Sono molte le donne che nei secoli hanno lottato per trovare il proprio posto nel mondo. Tra queste Bertha Benz, la prima donna a guidare un veicolo a motore

 

Una donna coraggiosa e intraprendente che ha dato valore a un’invenzione tecnologica eccezionale, tra le più importanti del XIX secolo.

 

Nata il 3 maggio 1849, Bertha Ringer  – Benz era una donna atipica, molto lontana dalle convenzioni del suo tempo. Proveniente da una famiglia ricca del sud-ovest della città tedesca di Pforzheim, ebbe la possibilità di accedere ad una eccellente istruzione alla quale decise di affiancare nozioni di meccanica apprese dal padre nel garage di casa. Nel 1870 Bertha conobbe l’ingegnere tedesco Karl Benz, del quale volle finanziare il primo  progetto, diventando così sua socia in affari. Dopo anni di duro lavoro, nel 1885, Karl terminò il suo primo veicolo, una carrozza a motore e nel 1886 ottenne il brevetto per la sua automobile a tre ruote con un motore a trazione posteriore.

Tuttavia l’entusiasmo si spense rapidamente: nonostante le ottime premesse e l’imminente successo, l’impresa sembrò arenarsi. Nessuno voleva comprare l’artefatto: curiosamente, la gente non era interessata a un’invenzione che pochi anni dopo avrebbe rivoluzionato la società. Karl iniziò a perdersi d’animo e soppesò l’idea di abbandonare la commercializzazione dell’invenzione.

 

L’automobile guidata da Bertha Benz.
Credits: National Geographic

 

Il viaggio in automobile che passerà alla storia 

 

Fu allora che Bertha decise di prendere in mano la situazione, compiendo un’azione che all’epoca poteva considerarsi quasi un crimine: senza il permesso del marito e insieme ai due figli intraprese un viaggio alla guida della Benz Patent-Motorwagen 3, recentemente completata. Prima di partire scrisse allo sposo un laconico biglietto: “Andiamo a Pforzheim a trovare la nonna” anche se l’obiettivo della giovane imprenditrice era dimostrare al mondo l’utilità dell’invenzione.

Il traguardo non solo venne raggiunto ma Bertha Benz, senza volerlo, divenne allo stesso tempo la prima donna a guidare un’automobile.

 

Il viaggio, che per l’epoca doveva rappresentare un’impresa titanica, non fu esente da difficoltà: la vettura, che somigliava molto più ad una carrozza che ad una moderna automobile, richiese sin dall’inizio una “manutenzione” particolare. Bertha dovette fermarsi più volte per aggiungere acqua e pulire il tubo del carburante ostruito; con l’aiuto di un calzolaio riuscì a riparare la pelle delle ganasce del freno e, con un paio di calze che vennero utilizzate come nastro isolante, risolse un problema al cavo di accensione della vettura.

Ma non è tutto: Bertha Benz viene oggi ricordata anche per aver “inaugurato” la prima stazione di servizio. Durante il viaggio, infatti, essendo a corto di carburante, fece una sosta davanti ad una farmacia di Wiesloch per acquistare della ligroina, una benzina solvente che avrebbe utilizzato per alimentare la Patent-Motorwagen.

 

L’arrivo a Pforzheim e il trionfo di Bertha Benz

 

Bertha arrivò a Pforzheim dopo dopo 12 ore di viaggio e 104 km percorsi ad una velocità di 25 km/h, in un momento in cui nessun’altra auto aveva proceduto più di qualche decina di piedi. Giunta a destinazione, inviò un telegramma a Karl, per assicurargli di essere sana e salva, ma la notizia dell’accaduto aveva già raggiunto la stampa, grazie alle testimonianze oculari dei residenti delle città e dei villaggi dove erano passati la donna e i suoi due figli.

L’impresa era andata a buon fine: Bertha era riuscita a scandalizzare e impressionare il mondo intero, scatenando una valanga di pubblicità. Il viaggio per il ritorno fu pertanto un trionfo; molte più persone volevano essere presenti a quella che sarebbe diventata una giornata storica, tutti volevano vedere da vicino la donna che aveva guidato la prima automobile. Inoltre, i diversi incidenti sorti per strada permisero di apportare migliorie al veicolo e di progettare nuovi dispositivi che in seguito sarebbero diventati imprescindibili per le automobili di oggi: tra questi, le pastiglie del freno, che Bertha inventò aggiungendo ai deboli freni di legno le suole in pelle delle sue scarpe.

 

La prima stazione di servizio al mondo con la statua di Bertha Benz. Credits: National Geogrphic

 

 

 

L’eredità Benz nel settore automobilistico 

 

l successo del viaggio di Bertha Benz fu senza precedenti e non fece soltanto decollare la carriera di Karl ma fece anche sì che altri inventori, come Daimler, proseguissero le ricerche e sviluppassero nuovi prototipi. In pochi anni l’invenzione subì una tale evoluzione e divenne tanto popolare che presto si disputarono gare su tutto il continente europeo, e in seguito in tutto il mondo.

Nel giro di un decennio la società Benz&Cie era diventata la più grande azienda automobilistica del mondo e nel 1926 si associò ad un’altra società per formare la Daimler-Benz (oggi Mercedes-Benz), continuando il suo inarrestabile successo.

Karl Benz morì nel 1929, la moglie vent’anni dopo, nel 1944, all’età di novantacinque anni. Il suo viaggio del 1888 rimane immortalato nei libri, nelle pellicole e nella “Bertha Benz Memorial Route”, la celebra strada che, attraverso la Foresta Nera, collega Mannheim a Pforzheim e che oggi è possibile ripercorrere. 

Bertha Benz ha rappresentato, in un’epoca estremamente incentrata sull’universo maschile, quanto una donna munita di una buona istruzione e tanta caparbietà, potesse riuscire ad imporsi non solo nei campi da sempre a lei consoni, come l’arte e la letteratura, bensì in quelli più tecnici e scientifici, e perfino a superare per intelligenza la controparte maschile.

 

Fonte e crediti fotografici: National Gegraphic I Museo Fisogni

 


 

Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, PMI e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.

Seguici, iscriviti alla nostra newsletter: ti forniremo solo le informazioni giuste per approfondire i temi di tuo interesse.