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“la Leonardo da Vinci dei nostri giorni”, Cosi’ e’ stata definita dal New York Times Neri Oxman. e scusate se è poco.

La Leonardo Da Vinci del 21° secolo è israeliana, con studi tra medicina e architettura, insegna al MIT e dirige un gruppo di ricerca 

Scienziata, artista, ingegnere o architetta? Come definire Neri Oxman? Se la risposta è: tutte queste cose insieme, capirete perché l’hanno definita “la Leonardo da Vinci” dei giorni nostri (e perché è assurdo che per secoli le donne non abbiano potuto avere accesso a istruzione e lavoro).

Neri Oxman, designer e architetto, conduce la ricerca di nuovi modi di interazione tra le tecnologie di produzione digitale e il mondo biologico. Lavorando all’intersezione tra design computazionale, produzione additiva, ingegneria dei materiali e biologia sintetica, il suo team apre la strada ad una nuova era di simbiosi tra i microorganismi, il corpo umano, i prodotti industriali e addirittura gli edifici.

Il team di lavoro che Neri Oxman ha organizzato al MIT indaga intorno a una strana domanda: se vogliamo salvare il nostro pianeta, come architetti cosa possiamo imparare dalla natura?

Siamo abituati a ragionare in termini meccanici anche in architettura: edifici fatti di parti che si assemblano, come in una catena di montaggio. Travi, pilastri, finestre, muri. Ma la natura non “funziona” così: non assembla, ma genera.

 

E’ possibile progettare un’architettura che cresce?

Alla ricerca di una risposta a questa domanda, Neri Oxman ha progettato: una cupola dove le maestranze sono centinaia di bachi da seta che hanno tessuto il materiale di copertura; una struttura stampata in 3D con materiale a obsolescenza programmata, fatto di pectina (una sostanza che si trova nella frutta e funziona come addensante nelle marmellate) e gusci di gambero; un procedimento per poter stampare il vetro in 3D – che finora si poteva soffiare, plasmare, fondere, ma non stampare; un apiario sintetico per permettere alle api di poter prosperare tutto l’anno.

Protesi indossabile by Neri Oxman
Prototipo di protesi indossabile in grado di sopperire alle funzioni vitali di un organo.
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Apiario sintetico che ricrea condizioni di tempo primaverile tutto l’anno.
The Silk Pavilion, designed by Professor Neri Oxman of the Massachusetts Institute of Technology Media Lab's Mediated Matter Group at the Media Lab in Cambridge, MA on July 2013. Inspired by the way silkworms weave delicate cocoons from a single strand of silk, the pavilion was created using a base of robot-woven threads wrapping a steel frame, completed by 6,500 live silkworms which were let loose upon this primary structure. (Photo by Rick Friedman/rickfriedman.com/Corbis via Getty Images)
The Silk Pavilion, ispirato dal modo in cui i bachi da seta tessono bozzoli da un unico filo di seta, il padiglione è stata creato usando fili robot che avvolgono un telaio in acciaio.
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La maschera in 3D creata dal team di Neri Oxman per Björk. Che l’ha indossata per una performance al Miraikan Museum di Tokyo, nel 2016

Per approfondire il lavoro di Neri Oxman e del suo team:

 

Grazie a Letizia Scacchi e a Open House Roma che ci hanno segnalato questa straordinaria architetta e scienziata.

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