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Energia: e’ l’ora del fotovoltaico gallegiante

I vantaggi del fotovoltaico galleggiante e i progetti già in corso, in Italia e all’Estero

 

La crisi energetica che ormai da tempo affligge l’Europa, complicata ulteriormente dal conflitto tra Russia e Ucraina, ha evidenziato l’urgenza di ridurre la dipendenza da Paesi stranieri e rendersi autonoma sul piano energetico. In aggiunta a ciò, la crisi climatica che stiamo vivendo dovrebbe spingere il nostro Paese a liberarsi in fretta dall’uso delle fonti fossili per puntare con decisione a quelle rinnovabili.

Abbracciare le rinnovabili significa anche sottrarsi a manovre speculative sul prezzo del gas, contenere i costi dell’energia e del caro bollette e, soprattutto, rispettare maggiormente l’ambiente e gli ecosistemi. 

Una via d’uscita è offerta dall’utilizzo ampio delle energie rinnovabili. Tra queste, un ruolo preminente è sicuramente affidato al fotovoltaico elettrico, considerate le potenzialità di questa fonte, ormai matura sia a livello tecnologico che di mercato. Per questo, molte aziende del settore proseguono sul cammino dello sviluppo tecnologico e cercano nuovi sbocchi di mercato.

Tra questi ultimi è interessante l’impiego del fotovoltaico galleggiante o flottante, vale a dire la produzione di energia elettrica da fotovoltaico che si ottiene da impianti collocati non sui tetti o nei campi, ma sull’acqua: laghi di montagna, specchi d’acqua di aree di cava o di grandi invasi, come le dighe.

I vantaggi del solare galleggiante

In generale, a detta degli operatori di settore, i vantaggi derivanti dall’impiego del fotovoltaico flottante, rispetto al fotovoltaico a terra o in copertura, si possono riassumere in

  • maggior resa
  • contenimento dell’evaporazione
  • ridotti tempi di installazione
  • minori costi di manutenzione
  • maggior garanzia rispetto agli atti vandalici
  • nella minore sollecitazione meccanica delle strutture

Il solare galleggiante rappresenta una soluzione ottimale sotto molti aspetti: a dirla tutta, infatti, neanche il solare è proprio a impatto zero: i pannelli fotovoltaici consumano suolo e sono complessi da smaltire. Senza contare che la loro installazione rischia di andare a discapito di altri utilizzi del suolo, per esempio quello agricolo.  Proprio per questi motivi, il solare galleggiante appare come il compromesso perfetto, specialmente laddove possa essere collocato come copertura di canali e bacini artificiali.

Galleggiante è meglio

Dal punto di vista tecnico, la soluzione non è particolarmente complessa: basta montare i pannelli su supporti di plastica in grado di galleggiare: secondo gli esperti la loro collocazione su specchi e corsi d’acqua artificiali non avrebbe grande impatto sull’ecosistema locale, limiterebbe l’evaporazione nelle zone particolarmente siccitose e, soprattutto, ridurrebbe praticamente a zero il consumo addizionale di suolo.

Per quanto riguarda la resa energetica – sempre secondo i produttori – va ricordato che l’efficienza di un modulo fotovoltaico raggiunge il suo picco quando la temperatura delle celle è di 25° centigradi: un impianto galleggiante garantisce il mantenimento di queste temperature anche durante i mesi più caldi, quando l’efficienza cala drasticamente. L’acqua farebbe da refrigerante per abbassare la temperatura dei pannelli. A parità di superficie. un impianto galleggiante rende circa il 15% in più di uno sulla terraferma proprio grazie all’effetto refrigerante dell’acqua.

La produzione annua di energia pertanto aumenta di oltre il 10% rispetto a un impianto a terra installato nelle medesime condizioni. In altri termini, un impianto flottante installato in pianura Padana garantisce una resa pari a quella di uno posato a terra in Centro Italia

Chi ci sta provando

Al momento solo il 2% della produzione fotovoltaica mondiale avviene in impianti galleggianti, ma secondo gli esperti potrebbe essere una soluzione per aumentare significativamente la produzione di energie rinnovabili.

Non mancano comunque i punti da chiarire: i galleggianti di plastica delle floating farm potrebbero degradarsi e rilasciare nell’ambiente delle microplastiche; la copertura in pannelli solari, poi, renderebbe inaccessibile vaste porzioni di superficie d’acqua a uccelli e altri animali, con tutte le conseguenze del caso.

La soluzione sembra comunque promettente e non mancano gli esperimenti sul campo o, meglio, sull’acqua. In California, un bacino per la raccolta delle acque reflue è stato ricoperto con pannelli fotovoltaici per un impianto da 5 megawatt di potenza.

Un altro impianto di grandi dimensioni è quella funzionante nella provincia orientale di Anhui, in Cina: su un lago artificiale, ricavato da un ex miniera, si sviluppa su 12 isole con una potenza complessiva di 70 MW, che offre energia elettrica a 20mila famiglie della zona. Un record, quello cinese, da poco sfiorato da un altro mega impianto realizzato a Hapcheon in Corea del Sud: 92mila pannelli a forma di fiore capaci di generare 41,5 megawatt e dare energia a 60mila persone.

E a Singapore l’azienda energetica SunSeap ha varato il primo impianto galleggiante del Paese in una baia ben riparata da mareggiate ed eventi avversi. Al momento, infatti, l’installazione di impianti solari in mare non è un’opzione considerata a causa di variabili imprevedibili legate al vento e alle onde..

La situazione in Europa

Olanda

Nelle acque della riserva naturale di Andijk nel nord est del Paese, la tedesca BayWa, azienda costruttrice di componenti per pannelli fotovoltaici e una delle aziende leader a livello mondiale, ha realizzato il più grande impianto europeo grazie ai suoi 27 MW e alla tecnologia a doppia campata.

L’impianto è formato da 15 isole, di circa 140 metri di diametro, equipaggiate con oltre 73mila moduli che formano un arcipelago fotovoltaico galleggiante: ogni isola può modificare il proprio orientamento e la propria inclinazione per sfruttare al meglio l’irraggiamento solare; in questo modo l’azienda olandese garantisce un incremento del 30% delle prestazioni rispetto a un impianto di tipo statico.

Impianto di Ciel et Terre a Vattenfal in Olanda I credits: Ciel et Terre)

Sempre in Olanda, ad Emmen, è stato realizzato il progetto per costruire il parco fotovoltaico flottante che, con i suoi 48 MW di potenza, supererà quello di Andijk.

Impianto di Ciel et Terre a Piolenc in Francia inaugurato nel 2019 su una ex cava; 17 MW di potenza, 47.000 moduli su una superficie di 17 ettari I credits: Ciel et Terre)

Italia

Tre i progetti in Italia:  in Emilia Romagna, in Trentino e in Sardegna, dedicati al fotovoltaico galleggiante.

Fotovoltaico galleggiante in Italia: i progetti in Emilia Romagna

Saranno installati in Emilia Romagna, nelle vicinanze di Imola, sul territorio della città metropolitana di Bologna, tre nuovi impianti fotovoltaici galleggianti in altrettanti bacini irrigui.

Il primo impianto sarà installato nel nuovo specchio d’acqua realizzato poco fuori dalla cittadina imolese; un secondo nei pressi della frazione Pieve Sant’Andrea; il terzo nel comune di Casalfiumanese. A realizzarli sarà l’azienda Bryo, che intende sviluppare progetti nel settore fotovoltaico attraverso impianti in copertura, a terra e su bacini galleggianti.

I tre progetti, che saranno avviati con ogni probabilità nel 2023, sono gestiti attraverso tre consorzi che raggruppano oltre 120 imprese agricole. Si tratta di impianti di fotovoltaico flottante in autoconsumo, progettati per una possibile espansione successiva. Come spiega Bryo, i tre impianti potranno garantire una potenza tra i 50 e i 100 kWp per impianto, con una produzione annua stimata tra i 55mila kWh e i 110mila kWh.

Davide GavanelliCeo di Bryo ha spiegato a Infobuildenergia che ‘i pannelli fotovoltaici galleggianti si produce l’energia che poi sarà utilizzata in autoconsumo per alimentare le pompe di movimentazione delle acque per l’irrigazione”. 

 Secondo l’azienda, la struttura galleggiante che ospiterà l’impianto sarà italiana, altamente performante, leggera e resistente.

Fotovoltaico galleggiante in Italia e comunità energetiche

La stessa azienda ha già esperienza in materia di fotovoltaico galleggiante in Italia: nel 2012 ha realizzato un impianto galleggiante sempre in provincia di Bologna, nella frazione di Bubano di Mordano. L’impianto è costituito da cinque isole galleggianti della potenza di circa 100 kWp ciascuna, per un totale di 496,8 kWp su una superficie complessiva.

Altri progetti: dal Trentino alla Sardegna

Un impianto è già stato realizzato nell’estate 2022 in provincia di Trento dal Gruppo Dolomiti Energia. Si tratta di un fotovoltaico flottante, installato nel bacino idroelettrico di Dampone. Pur sperimentale, è il primo in Italia a essere realizzato sulle acque di un bacino idroelettrico. L’impianto ha una potenza di picco di 98,2 kW e una produzione stimata di 114 MWh.

In Sardegna, invece, sono in corso specifiche indagini preliminari nel porto industriale di Porto Torres (Sassari) per verificare la fattibilità di un parco fotovoltaico galleggiante. Il progetto sembra appartenere a Ep Produzione, che già gestisce la centrale termoelettrica di Fiume Santo. La società si è avvalsa di un’impresa specializzata per avviare il monitoraggio dei fondali marini.

fonti: Infobuildenergia I Affari & Finanza I Focus.it 

immagine di copertina: Chuttersnap via Unsplash


 

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