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Nasce WoMat, la nuova start up per lo sviluppo di materiali ecosostenibili

Cinque professioniste tra ricerca e innovazione con l’obiettivo di sviluppare materiali innovativi: sono il team di WoMat, nuova startup di economia circolare

 

WoMat è una nuova startup che nasce dalla sfida raccolta da 5 giovani donne provenienti dal settore dell’innovazione e della ricerca, con il “pallino” dei materiali innovativi. Il suo obiettivo è sviluppare nuovi materiale partendo dai nobili concetti dell’economia circolare, per proporli sul mercato.

WoMat si propone di trovare soluzioni efficaci al problema ambientale nell’ambito dello sviluppo sostenibile previsto dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Tra i 17 obiettivi, infatti, viene menzionato quello relativo a “consumo e produzione responsabili”. I materiali sviluppati da WoMat vengono appunto pensati a partire da elementi di naturali, riciclabili ed ecosostenibili.

Far crescere il settore dei materiali ecosostenibili: l’obiettivo finale di WoMat è molto ambizioso. Attraverso lo sviluppo di partnership con le imprese più giovani e il mondo dell’innovazione tecnologica, WoMat prevede di dare impulso a un settore fondamentale per la transizione ecologica. 

Gli obiettivi di WoMat

L’idea alla base di WoMat è quella di sviluppare materiali che riducano i costi di realizzazione di un prodotto mantenendo la performance adeguata, proponendo soluzioni tecnologiche ed ecosostenibili basate su materiali innovativi e destinati a varie industrie del made in Italy e non solo.

Alla base dei brevetti di WoMat (diversi già nel cassetto) ci stanno i principi green dell’economia circolare dove i polimeri avranno come base i materiali di riuso.

I materiali sviluppati da WoMat, infatti, vengono pensati a partire da elementi di naturali, riciclabili ed ecosostenibili. 

L’importanza dell’ecosistema industriale

WoMat nasce all’interno del sistema di sviluppo imprenditoriale di Reinova, azienda modenese specializzata in validazione di componenti per il powertrain elettrico e quindi il settore automotive. E’ parte di un progetto di crescita della società incubatrice Reinova, appunto, che ha l’obiettivo di sviluppare nuove partnership con giovani imprese e con il mondo dell’innovazione.

Reinova, in qualità diincubatore, aiuterà la start up nella sua fase iniziale di implementazione e crescita.

Il panorama della sostenibilità propone spesso soluzioni innovative che concorrono ad agevolare il passaggio verso strategie di sviluppo green. E il mercato del made in Italy non è da meno. Soprattutto se parliamo di start up innovative, da sempre contenitore di idee dirompenti che muovono il mercato, facendo progredire la ricerca

La forza della ricerca

Le socie fondatrici di WoMat sono cinque ricercatrici. Carola Esposito CorcioneAurora RizzoSilvia ColellaAntonella Giuri e Raffaella Striani. Lato ReinovaStefania Carlucci assume il ruolo di CEO di WoMat.

Il team di WoMat. Da sx verso dx: Raffaella Striani, Silvia Colella, Aurora Rizzo, Carola Esposito Corcione, Antonella Giuri I foto: Rinnovabili.it

A Giuseppe Corcione, Amministratore Delegato di Reinova, il ruolo di Chief Technical Officer.

Il business model si basa sulla ricerca di risorse utili per accelerare lo sviluppo delle realtà aziendali e per fornire soluzioni innovative. Per promuovere e concretizzare quindi la produzione supportando lo scale-up e la commercializzazione di tali materiali.

«Vorremmo consolidare il bacino di conoscenza per rispondere alle esigenze del mercato. E ampliare la rete di sviluppo di nuovi materiali ecosostenibili per differenti destinazioni d’uso. Così da poter rispondere alle esigenze del mercato in ambiti applicativi industriali differenti». Cosi l’amministratore delegato di Reinova, Giuseppe Corcione, in un’intervista a Transizione Energetica News. Che aggiunge: «Il sostegno a WoMat fa parte del progetto più ampio di crescita di Reinova, incentrato sul processo di inserimento di nuove start up e sullo sviluppo di nuove partnership. Una crescita aziendale che vuole favorire lo sviluppo e vede la recente assunzione di dieci persone, mentre altre dieci verranno assunte a stretto giro».

Una realtà quasi interamente al femminile

WoMat è una realtà quasi interamente femminile. Il suo stesso nome è una crasi tra ‘women’ e ‘materials’.  È un valore aggiunto secondo la CEO, Stefania Carlucci. «Crediamo che non possa esserci vero progresso senza una maggiore partecipazione delle donne nell’economia e nella ricerca. Si tende a pensare che l‘investire nell’impresa sia un’attività prettamente maschile. Eppure molti esempi in campo aziendale, politico e scientifico, ci raccontano una realtà ben diversa. Bisogna ancora compiere dei passi in avanti, ma qualcosa sta cambiando» ha dichiarato.

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fonti: Transizione Energetica News I Rinnovabili.it I Inno3.it

foto di copertina da Rinnovabili.it 


 

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