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Ue: una strategia europea per esports e videogiochi

Il documento sostiene lo sviluppo di una strategia europea, riconoscendo il valore economico dell’industria degli eSport e dei videogiochi

 

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione su eSports e videogame che riconosce il loro valore all’interno del panorama economico europeo.

Lo scorso 10 Novembre il Parlamento Europeo, a larga maggioranza, ha approvato una risoluzione su eSports e videogames che riconosce il valore fondamentale dell’ecosistema videoludico all’interno del panorama economico europeo.

La risoluzione riconosce, l’incredibile valore culturale, economico e di innovazione costituito da videogiochi e eSports

Una vera e propria svolta per il settore, che può quindi beneficiare da ora un consenso istituzionale che cerca di tracciare un profilo di questa industria e di questo mercato che superi lo stato attuale delle cose e vada oltre, dettandone valori, principi e linee guida con un preciso carattere politico.

credit: Emanuel Ekstrom via Unsplash

Industria di settore: i dati a livello europeo

Le stime del Parlamento Europeo, descrivono come i videogiochi si siano affermati in quanto settore che include al suo interno diversi ambiti lavorativi, combinando competenze relative a diversi settori dell’industria culturale: dalla scrittura alla musica, dal cinema all’editoria. 

Sempre parlando di stime, in termini di pubblico, secondo quanto riportato dalla Interactive Software Federation of Europe, il 52% della popolazione europea, di cui gran parte donne, si definisce un giocatore mentre l’età media attestata del giocatore-tipo è di 31.3 anni.

I dati che riguardano il solo mercato europeo parlano, per il 2021, di un fatturato di 23.3 miliardi di euro e che comprende al suo interno quasi 5000 aziende di sviluppo e oltre 200 publisher. Un mercato con un grande potenziale di crescita, in termini di innovazione e sviluppo della creatività.

La risoluzione

La Commissione Cultura del Parlamento Europeo (CULT), guidata dall’europarlamentare Laurence Farreng, ha approvato una risoluzione su eSports e videogames che propone metodologie politiche affinché l’Europa possa diventare uno dei protagonisti dello sviluppo del settore. In questo modo, Il Parlamento europeo approva una risoluzione che riconosce il valore delle industrie dei videogiochi e degli esport e suggerisce lo sviluppo di una strategia comunitaria a lungo termine per sostenere e finanziare questi settori

La risoluzione è stata approvata a larga maggioranza. Un risultato che riconosce come l’ecosistema videoludico sia diventato, a livello mondiale, il capofila dell’industria creativa e culturale. Pur non vincolante per gli Stati Membri, la risoluzione potrebbe però costituire un punto di svolta per il settore, che la UE ha riconosciuto strategico e del quale ha voluto affrontare la carenza di competenze, fornendo – con la risoluzione, appunto  –  una copertura politica importante e la possibilità per il settore di accedere a finanziamenti.

L’approvazione della risoluzione è senza dubbio una grande conquista per le industrie europee dei videogiochi e degli esports, sia in termini di legittimità che finanziaria.    

credit: EURAC

Un riassunto dei punti chiave

Nello specifico, il documento, va da un lato a  raccomandare azioni e comportamenti e dall’altro a valorizzare diversi aspetti di un ecosistema che diventa sempre più complesso, identificando alcune linee-guida che riflettano i valori condivisi dall’Unione.

Proprietà intellettuale

A livello di diritto comunitario si andranno a chiarire alcune posizioni circa diversi argomenti come ad esempio la Proprietà Intellettuale generata dalle aziende europee, il cui valore è stato riconosciuto come fattore economicamente significativo. Questo vuol dire che la proprietà intellettuale diventa il terzo fattore determinante, insieme ai team di sviluppo e alle tecnologie applicate, da prendere in considerazione in termini di investimenti e acquisizioni.

Sostegno alle PMI

Altro punto in agenda sono le misure di sostegno per le piccole e medie imprese europee attive nell’industria, che ne costituiscono la maggioranza. Per il settore si raccomanda l’istituzione di incentivi e sostegni nazionali che vadano di pari passo con uno snellimento e un ammodernamento delle procedure, al fine di operare tempestivamente sul territorio. 

Lavoro e Formazione

Nel documento si parla inoltre di lavoro e di conseguenza di formazione. L’industria videoludica include al suo interno una moltitudine di professionalità legate a settori diversi ma accomunate tutte dall’alto livello di specializzazione. Le grandi opportunità di occupazione del settore devono incontrarsi con le opportunità per la formazione.

Videogiochi nelle scuole

Altro punto di svolta è anche la riflessione sui videogiochi come strumento per l’educazione. Diversi studi dimostrano quanto i videogiochi siano uno strumento importante per lo sviluppo di capacità cognitive, spaziali e motorie, così come del pensiero strategico e di diverse soft skill.

Questo, stando al documento, deve essere il punto di partenza per aprire un nuovo capitolo all’interno del mondo dell’istruzione, integrando metodologie digitali ed immersive all’interno del mondo scuola. Gli istituti di formazione dovranno essere messi nelle condizioni di potersi dotare di dispositivi, connessioni e tecnologie adeguate per poter permettere agli insegnanti di utilizzare i videogiochi al fine di contribuire all’alfabetizzazione digitale, allo sviluppo di competenze trasversali e del pensiero creativo.

credit: Kelly Sikkema via Unsplash

In tal senso ad esempio, ricordiamo come sono stati inaugurati diversi esperimenti di apprendimento ludico  anche sul territorio nazionale grazie ad AIV – Accademia Italiana Videogiochi, che ha  inaugurato percorsi didattici di gamification in molte scuole italiane.

Inoltre è stato evidenziato un legame importante tra videogiocatori e studenti che conseguono lauree in materie STEM. Rapporto che per inciso sembra vada a beneficiare soprattutto il genere femminile. Sembra infatti che le ragazze che videogiocano, abbiano maggiori probabilità di conseguire lauree in materie scientifiche, un ambito di specializzazione fino ad oggi considerato invece prettamente maschile. 

Le ragazze che giocano ai videogiochi hanno più probablilità di laurearsi in materie scientifiche I credit: Joshua Hoehne via Unsplash

eSport e Sport

Venendo invece agli eSports, seppur ribadendo la loro sostanziale distinzione rispetto agli sport (differenza in cui la natura digitale e la proprietà intellettuale svolgono un ruolo fondamentale) restano comunque accomunati dalla promozione di valori centrali come il lavoro di gruppo, il fair play, la meritocrazia, integrità, inclusione sociale e molto altro. 

Per approfondimenti

Un report più approfondito, e arricchito anche da link alle pagine ufficiali è disponibile sul sito di IIDEA , Italian Interactive Digital Entertainment Association, nella sezione news del sito.


 

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