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PlanCkian: La batteria straordinaria in grado di ricaricarsi istantaneamente

Planckian è la batteria perfetta: quantistica, a maggiore la capacità e ridottossimo tempo di ricarica

 

Planckian è una startup nata dallo sforzo congiunto dell’Università di Pisa e della Scuola Normale Superiore che recentemente ha ottenuto un investimento di 2,7 milioni di euro per sviluppare il concept tecnologico di una batteria quantistica..

Cosa fa Planckian

La sfida di Planckian – il cui nome è chiaramente un omaggio a Max Planck – è di quelle importanti: creare una batteria che per funzionare sfrutta gli effetti quantistici.

Le batterie quantistiche sono una nuova classe di dispositivi in grado di sfruttare gli effetti fisici quantistici per gestire in maniera radicalmente più efficiente l’energia.

Il concept della batteria Planckian esplora la termodinamica quantistica e sfrutta la coerenza quantistica, che consente alle unità di agire in modo cooperativo, dando origine a una carica iperveloce che dipende dal numero di unità-molecola.

Facendo leva su una combinazione unica di competenze nel campo della scienza dei materiali e dell’informazione quantistica, Planckian ha l’ambizione di espandere i confini della rivoluzione quantistica e sviluppare tecnologie innovative per il controllo dell’energia basate su architetture di qubit.

Cosa sono i qubit

I qubit sono le unità fondamentali delle tecnologie quantistiche. Essi identificano particelle e sistemi fisici (come gli atomi), con due stati distinti e caratterizzati da comportamenti peculiari in forza della loro natura quanto-meccanica. Agli stati dei qubit sono solitamente associati due livelli energetici, uno a bassa energia e uno ad alta energia.

Come li usa Planckian

Nell’architettura di Planckian, gli effetti quantistici possono essere sfruttati affinché i qubit raggiungano il livello di massima energia in maniera “collettiva” e in un arco di tempo che, in maniera contro-intuitiva, diminuisce all’aumentare del loro numero e quindi dell’energia gestita. In parole semplici, sei i qubit sono “arrangiati” in una specifica architettura, è possibile controllarne il comportamento. Questo processo dinamico rende possibile caricare la batteria in un tempo che si riduce via via che aumenta il numero dei qubit.

In sostanza, maggiore sarà la capacità della batteria, meno tempo ci vorrà per caricarla.

La ‘rivoluzione’ di Planckian segna il primo passo di un lungo percorso verso lo sviluppo di tecnologie per la gestione dell’energia più efficienti e a ridotto impatto ambientale, in quanto capaci di operare sulla base di principi fisici in sostituzione dei tradizionali principi elettrochimici.

Le attività di sviluppo sono guidate da Marco Polini e Vittorio Giovannetti, esperti di fisica della materia condensata e teoria quantistica dell’informazione.

Il team di Planckian, spin off nata dall’Università di Pisa e la Scuola Normale I crediti: StartupItalia

Come nasce Planckian

«Planckian è il risultato di un lungo e articolato percorso di ricerca che pone le basi per lo sviluppo di un nuovo capitolo nel campo delle tecnologie quantistiche», ha dichiarato Michele Dallari, CEO e Co-founder di Planckian a Startuipitalia. «Siamo nati da un’intuizione scientifica profonda e con una visione ambiziosa. Per questo è motivo di orgoglio avere al nostro fianco partner di valore che, fin dall’inizio, hanno dimostrato di credere nella nostra missione».

Tra gli autori c’è Marco Polini, rientrato a Pisa, dove aveva studiato, dopo impegni negli Stati Uniti e in Inghilterra. Un cervello di ritorno, lo chiameremmo oggi. L’idea fondamentale, l’intuizione da cui tutto è partito, è questa: “L’invenzione della pila da parte di Alessandro Volta, che ha posto le fondamenta dell’era elettrica, gestisce l’energia sulla base di principi elettrochimici che hanno dei limiti. Il primo è l’esaurimento, in forza del processo di decadimento degli elementi chimici che la compongono. Allo stesso modo, il processo di carica è, in termini assoluti, “lento”, perché vincolato al tempo necessario per lo svolgimento delle reazioni elettrochimiche”.

La scommessa degli investitori

Un recente nuovo investimento ricevuto da Planckian permetterà alla società  di realizzare la “batteria controintuitiva”, che si ricarica più velocemente al crescere della capacità. Il progetto di Planckian ha infatti chiuso un round pre-seed da 2.7 milioni di euro . A guidare l’operaizone, Eureka! Fund – Technology Transfer, gestito da Eureka! Venture SGR e partecipata da Tech4Planet, gestito da CDP Venture Capital SGR, ed Exor Ventures, oltre a importanti angels.

«Planckian rappresenta, ad oggi, il primo e unico tentativo di utilizzare le conoscenze maturate in questi campi per sviluppare tecnologie per la gestione dell’energia in grado di sfruttare le proprietà uniche della meccanica quantistica», hanno raccontato Marco Polini, CSO e Co-founder di Planckian, e Vittorio Giovannetti, Executive Scientific Advisor e Co-founder di Planckian. «Consideriamo questa una sfida stimolante e ambiziosa, per la quale siamo felici di poter contare sul sostegno di una forte comunità di scienziati e innovatori attiva in tutto il mondo».

Dimenticate Alessandro Volta, le batterie del futuro potrebbero chiamarsi Planckian.


 

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