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Nata dall’omonima startup, Spunto rende gli strumenti didattico – formativi accessibili a tutti 

 

Una piattaforma intuitiva che supporta gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento 

 

Quando i limiti diventano punti di forza i risultati sono sorprendenti: ne è la prova Spunto, startup innovativa che ha dato vita a una web app omonima destinata a rivoluzionare l’approccio allo studio, offrendo strumenti “su misura” e metodi di studio altamente efficaci. Spunto, infatti, nasce con l’obiettivo di supportare e formare studenti consapevoli, accrescendone l’autostima e permettendo a tutti di raggiungere i propri obiettivi, collaborando con gli altri e sviluppando una didattica inclusiva.

L’ispirazione dietro Spunto è personale e profondamente radicata. Martina Brugnara, co-fondatrice affetta da dislessia ha condiviso la sua visione di uno strumento che potesse rendere lo studio meno gravoso per studenti come lei. Insieme a Nicolò Maggioni ha trasformato questa visione in realtà, credendo fermamente nel potenziale di ogni studente. “Essendo dislessica ho sempre sognato uno strumento in grado di aiutarmi nello studio, di farmi sentire sicura e in grado di fare i compiti da sola. Avendo vissuto sulla mia pelle le stesse difficoltà che i ragazzi provano ancora oggi e utilizzando i mezzi offerti dalle nuove tecnologie, abbiamo creato uno strumento in grado di offrire un supporto concreto” spiega Martina. 

 

Una piattaforma intuitiva per una didattica interattiva e stimolante

 

La piattaforma di Spunto si distingue per la sua interattività e accessibilità. Utilizzarla è, infatti, semplice e a portata di clic: basta accedere al sito www.spuntoeducation.it e creare un account scegliendo tra il profilo studente, tutor e docente.

In un’unica web app lo studente può accedere a un archivio vasto e organizzato di risorse didattiche tra le quali le mappe concettuali – da creare o personalizzare –  che offrono un metodo visuale per organizzare e comprendere concetti complessi e gli audio riassunti, dove è possibile dettare o scrivere testi, utilizzando la sintesi vocale per leggerli permettendo di ascoltare a lungo senza affaticarsi a differenza della lettura: “La nostra è una sintesi vocale di qualità, la voce è gradevole e scorrevole, ben lontana dalle voci di sintesi dal timbro artificiale e un po’ robotico”.

Obiettivo di Spunto non è solo quello di facilitare la collaborazione tra alunni e docenti ma anche di stimolare gli studenti stessi: tra le funzionalità della piattaforma sono presenti, proprio a questo scopo, quiz di autovalutazione, con i quali ciascun utente, rispondendo a 10 domande inerenti l’argomento selezionato e cliccando su vero o falso in pochi minuti potrà avere un riscontro diretto del proprio studio. Alla fine delle domande si potranno vedere le risposte errate o corrette e decidere se riprovare o ripassare l’argomento.

 

Credits: facebook.com/spuntoeducation

 

 

Parola d’ordine accessibilità

 

Un altro aspetto saliente di Spunto è l’attenzione all’accessibilità. La piattaforma è progettata per essere inclusiva, consentendo a chiunque, indipendentemente dalle capacità psico-motorie o dal dispositivo utilizzato, di accedere e beneficiare delle sue risorse e dei suoi contenuti. Grazie a Spunto, gli studenti hanno la possibilità di imparare scegliendo la modalità di apprendimento che meglio li rispecchia, utilizzando, ad esempio, strumenti grafici in grado di chiarire e riordinare i concetti importati per rappresentare la conoscenza in modo visivo.

Inoltre, ogni utente avrà a disposizione un archivio con 11 materie ed oltre 800 strumenti che consente di ridurre i tempi di studio, potrà organizzare le giornate attraverso l’agenda e condividere performance con compagni di classe, tutor e insegnanti.

 

Un percorsi didattico che accompagna gli studenti fino alle scuole superiori 

 

Spunto si propone di supportare e formare studenti  che frequentano le classi a partire dalla quinta elementare fino alle superiori accrescendone l’autostima e permettendo a tutti di raggiungere i propri obiettivi, collaborando con gli altri: “Crediamo che grazie hai nostri strumenti, gli alunni potranno mostrare a tutti il loro potenziale mettendo in luce le unicità che li contraddistinguono”.

E gli obiettivi futuri di Martina Brugnara e Nicolò Maggioni sono ambiziosi: in poco più di tre anni i numeri di Spunto hanno confermato la validità del progetto che intende ampliare il proprio bacino di utenti, coinvolgendo nuove scuole e, quindi, ulteriori studenti, perfezionando anche la struttura della piattaforma stessa, per garantire quell’inclusione non solo didattica ma anche digitale che oggi la società impone prepotentemente. Per questo motivo, i due fondatori puntano a personalizzare nuovi prodotti e servizi, attraverso l’inserimento di un esperto Cto sviluppatore e di avatar-assistenti attraverso la realtà virtuale.

Ma non è tutto: la startup mira anche ad approfondire le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale, aspetto tuttavia da valutare con cautela considerando che, come affermano Brugnara e Maggioni, i colori, i caratteri, e la lunghezza dei testi sono variabili molto sensibili. E in questo caso, sbagliare significherebbe pregiudicare quello che è l’achievement del percorso.

 

Fonte: startupbusiness.it 

Autore: Francesca Rosati 

Foto copertina: facebook.com/spuntoeducation

 


 

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