An event powered by
Cerca
Close this search box.

Dal primo gennaio, in francia i fast-food possono servire i pasti solamente in contenitori lavabili e riutilizzabili

Ristoranti e fast food in Francia alle prese con un cambiamento epocale: il governo ha vietato piatti, tazze e stoviglie usa e getta per chiunque mangi o beva sul posto

 

Una piccola rivoluzione un po’ faticosa ma che potrebbe eliminare centinaia di migliaia di tonnellate all’anno di rifiuti: In Francia, dal 1 gennaio 2023, ristoranti e esercizi pubblici (comprese le mense) che servono cibo e hanno più di 20 posti a sedere, dovranno servire i pasti in contenitori lavabili e riutilizzabili.

Questa disposizione fa parte di un disegno di legge più ampio legato all’incentivo dell’economia circolare e che si pone come obiettivo “di raggiungere la fine della commercializzazione degli imballaggi in plastica monouso entro il 2040”.

Così, dopo il bonus riparazioni (la Francia è stato il primo paese a incentivare per legge la riparazione degli oggetti di consumio), la Francia mette a segno un altro colpo a favore della sostenibilità e contro la cultura dello scarto.

L’inquinamento da fast food

Gran parte dell’industria del fast food inquina anche poiché ricorre a un modello economico basato su contenitori, bicchieri e imballaggi da buttare a fine pasto.  Nonostante l’impegno di diverse catene e di ristoratori indipendenti per una transizione verso packaging più sostenibili, il sistema delle stoviglie usa & getta è ancora molto in uso, perché senza dubbio pratico per gli avventori e per gestori. Non cosi, però, per l’ambiente. Qualche dato sul caso Francia: i circa 30.000 fast-food servono 6 miliardi di pasti all’anno, generando circa 180.000 tonnellate di rifiuti.

Stando alle rilevazioni portate avanti dai gruppi ambientalisti, che hanno spinto moltissimo per l’approvazione di questa legge, ben il 55% di tutti questi rifiuti è generato da chi consuma all’interno dei locali.

Paula Vermeulen via Unsplash

Cosa prevede la legge francese

La legge, approvata nel 2020 ma che dava alle aziende tempo fino al 2023 per adeguarsi, riguarda solo le stoviglie utilizzate dai clienti seduti nei ristoranti. Chi ordina da asporto continuerà a ricevere imballaggi monouso (e qui è già scattata la sfida ad utilizzarne solo di compostabili sebbene, come ricordato poco oltre, lo spreco di risorse sia ancora molto presente nonostante le ottime intenzioni).

All’interno del punto vendita, invece, hamburger e panini non potranno più essere serviti in una scatola, mentre continueranno a essere avvolti nella carta. Tutti gli altri cibi – compresi patatine, nuggets, pizze, dolci – vanno serviti su piatti riutilizzabili. Anche le bevande dovranno essere versate in bicchieri riutilizzabili, lavati a 60°C come nei ristoranti tradizionali.

Molte catene si sono già adeguate alla legge, adottando soluzioni varie, che si muovono nell’ambito della norma ma richiamano loghi e colori classici del brand.

credit Louis Hansel via Unsplash

Il punto di vista dei fast food e quello dei clienti

“Il fast food è un settore che produce molti rifiuti. Sebbene la plastica monouso fosse già stata vietata, era stata sostituita da grandi quantità di prodotti usa e getta come cartone, legno, bambù, che consideriamo uno spreco di risorse inaccettabile”, ha dichiarato Alice Elfassi, responsabile degli affari legali dell’ONG “Zero Waste France”.

Costi iniziali aggiuntivi, per i ristoranti

Per i singoli negozi di fast food la sfida è stata quella di trovare lo spazio per installare le lavastoviglie e, al contempo, addestrare il personale per evitare che i clienti gettassero via le stoviglie o, peggio, le portassero con se.

Il rischio è che, comunque, non tutti i fast food passino al vetro o alla porcellana, la cui durata è di lungo periodo (e, quindi, decisamente più sostenibile) ma si rivolgeranno alla plastica dura, che, senza dubbio resiste meglio agli urti e a numerosi

cicli di lavaggio, ma che può comunque finire tra i rifiuti. Per questo, gli stessi gruppi ambientalisti sostenitori della legge stanno facendo pressione sul governo affinché effettui controlli adeguati sul suo rispetto e, se necessario, applichi delle multe.

Timori relativi all’igiene, per i clienti

Un problema si pone dal punto di vista del cliente: alcuni, infatti, hanno dichiarato di temere che le tazze riutilizzabili non siano pulite e di preferire il cibo da asporto. Il che genererebbe lo stesso una gran quantità di rifiuti. È verosimile che all’inizio ci saranno un po’ di problemi organizzativi, ma alla lunga tutto dovrebbe andare per il meglio.

fonti: Ohga I Il Post 

immagine di copertina: Cristiano Pinto via Unsplash


 

Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, Pmi e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.

Seguici, iscriviti alla nostra newsletter: ti forniremo solo le informazioni giuste per approfondire i temi di tuo interesse.