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Tecnologia e terza età: le soluzioni che combattono la solitudine

le innovazioni tech per la terza eta’

Nei prossimi vent’anni, ben dieci milioni di italiani vivranno da soli – quasi una persona su cinque. Per chi appartiene alla terza età, si passerà dagli attuali 4,2 milioni a 6,1 milioni nel 2041

 

Una percentuale ampia e crescente della popolazione mondiale ha più di 80 anni. E i cambiamenti nelle popolazioni significano meno persone in età lavorativa che si prendono cura di loro. Attualmente, circa il 9% della popolazione giapponese ha 80 anni o più e si prevede che questa percentuale aumenterà fino al 14% tra 20 anni. Negli Stati Uniti, nel 2010, tutti gli ultraottantenni che necessitavano di cure avevano sette potenziali assistenti familiari. Entro il 2030 saranno tre.

In Italia, nei prossimi vent’anni, dieci milioni di persone vivranno da sole: quasi una persona su cinque. I rischi collegati alla solitudine sono sia psicologici che fisici; la tecnologia può aiutare. 

I rischi collegati alla solitudine

Questi numeri non vanno solo letti, ma immaginati, per apprezzarli nella loro importanza. Un recente report dell’U.S. Surgeon General ha quantificato l’aumento del rischio di morte prematura dovuto alla solitudine e all’isolamento sociale, rispettivamente del 26% e del 29%, oltre a un incremento dei rischi per la salute mentale e il decadimento cognitivo.

La situazione nel nostro paese

L’Italia finora ha potuto contare su una struttura sociale che ha contrastato naturalmente fenomeni come questi. Infatti, tra gli over 75 anni, il 51% ha un figlio che vive a meno di un chilometro di distanza, e il 20% vive con un figlio. Ma lo scenario è destinato a cambiare, e in peggio.

Come emerge dalle ultime proiezioni Istat, andiamo verso un cambiamento strutturale della nostra società. Tra il 2050 e il 2080, la popolazione è destinata a diminuire di ulteriori 8,5 milioni rebus sic stantibus, e cioè se gli indici demografici non si modificheranno. Ciò significa che saremo più soli, più anziani e meno in salute.

Secondo il sistema di sorveglianza Passi d’Argento:

  • un anziano su quattro nell’ultimo anno ha rinunciato a visite mediche e/o esami diagnostici
  • 6 anziani su 10 vivono in abitazioni con problemi strutturali
  • 16 anziani su 100 abitano troppo distanti dai propri familiari
  • 7anziani su 100 sentono di vivere in un quartiere non sicuro
  • solo 6 anziani su 10 hanno ricevuto consigli su come gestire le ondate di calore

I più anziani, i più poveri, le persone con un titolo di studio meno elevato, le donne e chi vive nelle regioni del sud sono le persone che rischiano di soffrire di più la scarsità di servizi a loro dedicati e la solitudine che vi si accompagna.

Gli anziani “non sanno usare la tecnologia”

I più giovano alzano gli occhi al cielo davanti agli anziani che non riescono a usare la tecnologia velocemente come fanno loro, ma è sbagliato dire che le persone anziane non sono in grado di usare la tecnologia. Del resto, è stato un baby boomer, Tim Berners-Lee, a inventare il World Wide Web, quindi perché dovremmo essere sorpresi dal fatto che le persone in età continuino a creare, adottare e utilizzare nuove tecnologie?

E’ in ogni caso vero che la capacità degli esseri umani di apprendere nuove competenze diminuisce con l’età, accelerando dopo i 60 anni. Le persone di età superiore a 85 anni potrebbero non aver mai imparato a utilizzare touchscreen e icone, ed è molto più difficile per loro farlo ora.  Ma la maggior parte di loro sa ancora guidare (almeno in teoria) perché lo ha imparato da più giovane.

Gli anziani usano meno tecnologia rispetto ai più giovani e si sentono meno sicuri al riguardo, ma col tempo ne usano di più e acquistano dimestichezza. Pertanto, le persone che attualmente hanno tra i 60 e i 70 anni quasi certamente saranno più brave nella tecnologia nel prossimo futuro rispetto alla generazione precedente – a meno che il modo in cui interagiamo con la tecnologia non cambi radicalmente ancora una volta, e a patto che si progetti “per loro”, sulle loro specifiche esigenze.

Un mercato ancora sotto-servito

Quello della terza età è un mercato sotto-servito, anche dalla tecnologia. Nonostante il suo potenziale teorico, l’AgeTech – cosi definiamo le soluzioni tecnologiche dedicate alle diverse età della vita – rimane una branca troppo piccola per essere considerata anche come uno “spazio emergente”, a differenza (ad esempio) del FemTech, le tecnologie riservate al mondo femminile e alle sue esigenze; la discriminante è ancora il mercato. Ci sono pochi fondi di venture capital focalizzati sull’AgeTech e sebbene ci siano prodotti interessanti di cui parlare, in verità non ce ne sono così tanti come ci si potrebbe aspettare.

Il Covid ha fatto la sua parte, scatenando un’ondata di start-up. La pandemia ha fatto sì che i servizi di telemedicina si sviluppassero rapidamente, aiutando l’intero settore. Ancora più importante, molti giovani si sono ritrovati a preoccuparsi per i loro genitori e nonni più che mai e a sentirsi personalmente frustrati per le numerose questioni irrisolte che hanno dovuto affrontare. Il risultato è stato un’ondata di startup, che affrontano una serie di questioni davvero importanti.

Le soluzioni offerte dall’innovazione

La tecnologia e le start-up non sono la risposta all’inverno demografico, chiaramente, ma rappresentano un pezzo non piccolo per tentare di affrontare il problema.  In particolare, l’intelligenza artificiale generativa che utilizza la voce può rivelarsi la migliore interfaccia per combattere il digital divide tra le vecchie e le nuove generazioni.

Tra le altre soluzioni per contrastare la solitudine, che vanno dalla robotica di compagnia alla costruzione di piattaforme digitali per aiutare gli anziani a socializzare, alcune sono legate a nuove modalità di organizzazione dei luoghi abitativi.

Ma vediamo insieme quali tech tool possono essere indicati per aggirare i problemi di ogni giorno che le persone anziane si trovano costrette ad affrontare:

Il videocitofono smart: una soluzione intelligente contro le truffe

Si tratta di un trucco vecchio eppure sempre efficace messo in campo da truffatori professionisti: quello della scusa per entrare in casa. Il videocitofono è una tecnologia semplice ma di grande utilità poichè consente di vedere chi c’è alla porta senza doverla aprire. Le versioni più smart di questi device includono anche sensori di movimento che inviano notifiche istantanee al telefono, al tablet o al pc sia della persona residente che di suoi parenti o caregiver

Alcuni modelli, come Ring Video Door Bell 3, permettono di vedere chi è alla porta su vari device (pc, tablet, telefono) e parlare con questi visitatori senza bisogno di accedere al citofono nè di aprire loro la porta, da qualsiasi stanza della casa. Un modo semplice ed efficace di evitare molestatori e di tenere a distanza eventuali truffatori.

Rilevatori di caduta accidentale

Sei preoccupato che il tuo parente anziano possa cadere? Una caduta è una delle preoccupazioni maggiori per gli anziani che vivono soli. Soprattutto, li spaventa la possibilità di non riuscire a chiedere tempestivamente aiuto, che sia di un parente o di personale medico. I dispositivi di allarme personale per gli anziani che vivono soli possono fare davvero la differenza.

Ne esistono delle fogge più diverse, dalla collana al braccialetto da polso. Tutti, comunque, inviano un segnale 24 ore su 24, 7 giorni su 7 ad una centrale di monitoraggio e allertano un certo numero di contatti pre-impostati in caso di caduta accidentale e di mancato rilevamento di alcuni parametri monitorati.

Alcuni sono completati da una piccola clip, una sorta di spilla che è possibile agganciare alla giacca o al proprio abito e che contiene un piccolo microfono, permettendo la comunicazione con la centrale di monitoraggio o con un parente.  Il GPS integrato è perfetto anche per familiari, assistenti o servizi di emergenza che necessitano di localizzare l’utente – che, ovviamente, può in questo modo svolgere attività di suo interesse in autonomia ma con la sicurezza di essere costantemente monitorato.

Soluzioni per individuare cambiamenti nel comportamento

I cambiamenti nel comportamento o nella routine possono essere uno dei primi segni di un cambiamento nella salute fisica o mentale, come la demenza. si tratta di cambiamenti nella routine o nel comportamento che possono essere difficili da individuare per chi non vive a stretto contatto con la persona anziana ma la cui diagnosi precoce può fare un’enorme differenza.

Esistono sul mercato alcuni device che aiutano a monitorare anche le funzioni cognitive: alcuni sono kit per l’assistenza domiciliare che combinano sensori di movimento e prese intelligenti, per monitorare le routine e attivare un avviso in caso di problemi. Altri possono essere collegati a elettrodomestici di uso comune, come un bollitore o un tostapane, e confermano che una persona è sveglia e sta rispettando la propria routine. Altri ancora avvisano tramite un’app sullo smartphone o sul tablet dei parenti o degli amici di eventuali variazioni nelle ruotine monitorate da Amazon Alexa, Google Echo o altro assistente vocale.

Reminder per l’assunzione di farmaci 

Hai paura che i tuoi genitori si dimentichino di prendere le pillole? Dimenticare di prendere i farmaci può essere un vero problema, soprattutto per le persone affette da demenza. Può essere faticoso chiamare costantemente i tuoi genitori per verificare che abbiano preso le medicine che avrebbero dovuto. I distributori automatici di pillole sono uno dei gadget più utili per gli anziani che vivono da soli. Ad orari pre-programmati, il dispenser ruota, emette un segnale acustico e eroga il corretto dosaggio 

Alcuni di questi device possono anche inviare messaggi di testo a un massimo di tre membri della famiglia o badanti per confermare che il farmaco è stato o meno erogato dal dispositivo all’ora specificata. Se l’utente ha un telefono cellulare, gli può essere inviato uno dei sei messaggi per aiutarlo a gestire i farmaci. Inoltre, questi dispenser di farmaci tech sono progettati per impedire l’accesso ai medicinali tranne che al momento dell’allarme, riducendo il rischio di doppio dosaggio.

Videochiamate facili

Sei preoccupato che i servizi di videochiamata siano troppo difficili da utilizzare per il tuo parente? Le videochiamate sono un ottimo modo per restare in contatto con i tuoi parenti e avere una conversazione faccia a faccia, ma molte persone anziane hanno difficoltà a configurare e utilizzare i sistemi di videochiamata più diffusi. Per fortuna, ora esiste una tecnologia utile per gli anziani che vivono soli e hanno bisogno di un modo più semplice per effettuare videochiamate. Si chiama CallGenie, ha una webcam integrata ed è un sistema di videochiamata facile da configurare che consente all’utente di rispondere automaticamente alle chiamate sul proprio televisore. Una volta impostato, accende semplicemente il televisore quando viene effettuata una chiamata in arrivo da qualcuno nell’elenco dei contatti e lo riporta allo stato originale dopo la chiamata. 

Garantire l’indipendenza

E’ facile preoccuparsi per un genitore o un parente anziano, ma è anche probabile che quella stessa persona non accetti proprio di buon grado la nostra preoccupazione e senta minare la propria indipendenza. Per alcune persone anziane il sostegno può sembrare invadente, soprattutto se sono orgogliose della propria indipendenza.

La soluzione, in questo caso, potrebbe essere un device tipo Sentai. Sentai utilizza l’intelligenza artificiale per fornire supporto su misura alle persone anziane che vivono in modo indipendente. Può fornire delicati stimoli per suggerire di svolgere un’attività, ricordare quando assumere farmaci e quando inizierà il loro programma preferito in tv.  Sentai è dotato di sensori discreti di calore e movimento e può fornire aggiornamenti in tempo reale agli operatori sanitari, garantendo tranquillità. Sentai è progettato per offrire gentili promemoria in modo confortante e offrendo una sensazione di compagnia senza apparire invadente, ma è anche completamente attrezzato per identificarsi e intervenire in una situazione di emergenza. 

Anche a Maker Faire Rome sono spesso presentati progetti dedicati alla terza età; ne trovi alcuni in questi articoli: https://makerfairerome.eu/it/tag/terza-eta/ 

fonti: BreakingLatest I CityGroup AgeTech report

immagine di copertina: NyeHealthService

autrice: Barbara Marcotulli


 

Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, imprese che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.

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