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Tesla Optimus Gen 2, l’umanoide per il lavoro in fabbrica

Tesla Optimus Gen 2, il robot umanoide che velocizza il lavoro in catena di montaggio

Tesla Optimus Gen 2 è più veloce, reattivo e leggero rispetto al precedente. E’ progettato per l’uso in fabbrica, per assolvere i compiti più usuranti

 

Risale ormai a ben due anni fa, all’AI Day 2022, la presentazione che Tesla aveva fatto del suo primo prototipo di robot umanoide. Nei mesi successivi aveva fornito alcuni aggiornamenti sul progetto che mostravano i progressi. In realtà quel robot umanoide non era stato preso molto sul serio né da parte della critica né del pubblico, essenzialmente perché il filmato di presentazione mostrava una simulazione e non il robot in reale attività. Insomma, era sembrata l’ennesima trovata di Elon Musk.

Invece l’azienda americana sembra ora puntare molto sul quel progetto, tanto che ha presentato la seconda generazione di quel robot, denominato Optimus Gen 2.

Tesla Optimus Gen 2

Il Tesla Optimus Gen 2 migliora il progetto precedente in praticamente tutti gli aspetti.

Realizzato con attuatori, sensori, batterie e AI progettati direttamente da Tesla, rispetto al precedente è più veloce del 30%, pesa meno e ha delle mani più precise. Queste ultime sono infatti una delle componenti più critiche in fase di progettazione. Tuttavia, la Tesla sembra essere riuscita a fare un bel lavoro, poiché nel filmato diffuso si può notare che il robot maneggia un uovo senza romperlo.

Optimus Gen 2 alle prese con un compito delicato: maneggiare delle uova senza romperle:  Optimus Gen 2 è migliorato sotto molti aspetti ma a colpire sono soprattutto le mani, con dita dotate di nuovi attuatori e sensori tattili su ogni polpastrello per poter dosare meglio la forza I foto: Tesla

Specifiche tecniche

Il robot vanta un collo attuato a 2 gradi di libertà (DoF), che consente movimenti della testa più flessibili e simili a quelli umani.

Un notevole progresso è rappresentato dall’integrazione dell’elettronica e dell’imbracatura all’interno degli attuatori, che ha semplificato il design e la funzionalità del robot.

Per non parlare delle mani: come dicevamo, una nota dolente su tutte le versioni – Tesla e non – precedenti: Optimus Gen 2 possiede dita dotate di nuovi attuatori e sensori tattili su ogni polpastrello per poter dosare meglio la forza.

Optimus Gen 2 raggiunge inoltre un aumento del 30% della velocità di camminata rispetto al suo predecessore, segnando un passo significativo nella sua mobilità: nel video di presentazione si vede il robot camminare davanti ai cybertruck Tesla parcheggiati con un passo sicuro, sostenuto e naturale.

I piedi del robot sono ora dotati di migliorata capacità di rilevamento della forza e sezioni articolate della punta del piede imitano da vicino la geometria del piede umano. Questo design non solo migliora l’equilibrio ma contribuisce anche a una riduzione del peso totale di 10 chilogrammi, ottenuta senza compromettere l’integrità strutturale del robot.

L’utilizzo in fabbrica, e non solo

il nuovo robot verrà impiegato all’interno delle fabbriche per svolgere le mansioni più faticose e usuranti per le persone costrette ad affrontarle. La società ha dichiarato che dopo aver mostrato la sua utilità, è in programma la vendita ufficiale. Secondo Elon Musk la domanda di robot umanoidi raggiungerà i 10-20 miliardi di unità. I progressi di Tesla sull’Fsd (la guida completamente autonoma) dovrebbe costituire la base del sistema di intelligenza artificiale di Optimus; quindi, per vederlo in funzione bisognerà ancora aspettare.

Il nuovo androide di Elon Musk è ormai cosi leggero, veloce e versatile che nel prossimo futuro potrebbe diventare persino un assistente personale per preparare la cena o aiutare gli anziani, ad esempio.

Quanto costeranno i Tesla Bot

Il prezzo di Optimus sarà il suo punto di forza rispetto ad altri androidi simili o anche più performanti, come quelli prodotti da Boston Dynamics.

Ancora non è stato annunciato ufficialmente, ma ci si aspetta che quando sarà lanciato sul mercato si aggirerà tra i 25.000 e i 50.000 dollari, un costo accessibile per molte aziende e che apre le porte ad una sostituzione di massa di lavoratori in carne e ossa in molte attività produttive. Si tratta di una sostituzione che dovremmo accogliere con favore, non con timore, visto che aiuterà a spostare le risorse umane verso attività meno pericolose, ripetitive, noiose. La riprogettazione dei percorsi di formazione aiuterà, nel frattempo, a creare nuove professionalità che proprio il mondo della robotica, paradossalmente, richiederà.

L’ecosistema Tesla

Per quanto sembri un mondo a parte rispetto agli altri ambiti di interesse e investimento di Tesla, in realtà la robotica è strategica per Elon Musk. 

Le ricerche svolte dalle sue aziende nel campo delle batterie, dei motori elettrici, dell’intelligenza artificiale e delle connessioni neurali uomo-macchina (con Neuralink) convergono tutte anche verso la robotica, un comparto che nelle sue varie declinazioni (dai bracci industriali agli automi passando per i dispositivi medici e i cobot, i robot collaborativi) si prevede raggiungerà un valore tra i 250 e i 300 miliardi di dollari entro il 2030 e che, soprattutto, promette sviluppi interessanti.

Optimus Gen 2 con Elon Musk

Il primo, e più semplice, come abbiamo spiegato, è sostituire gli umani nelle attività “non sicure, ripetitive o noiose. Per questo, Musk sta assumendo ingegneri specializzati in deep learning, computer vision e pianificazione del movimento, ingegneri meccanici e di software generici per risolvere alcune delle sfide di progettazione più difficili. Insomma, c’è un mercato da aggredire.

Siamo solo all’inizio.

fonti: WIred I Innovazione Tiscali

immagine di copertina: Tesla

autrice: Barbara Marcotulli


 

 

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