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Talento italiano: TrueLayer, la rivoluzione dell’open banking

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TrueLayer, l’open banking parla italiano

Fondata da italiani, TrueLayer sta scalando rapidamente il mercato dell’open banking internazionale

 

Un esempio di azienda che ha saputo cogliere le innovazioni nel movimento di denaro è TrueLayer, fondata nel 2016 da Francesco Simoneschi, che con l’ultimo finanziamento di 130 milioni da parte fondo Tiger Global Management, ottenuto nell’autunno del 2021, ha superato il milione di dollari, diventando un unicorno. Sfortunatamente, stavolta non si tratta di unicorno italiano: l’azienda infatti ha fissato la sua sede a Londra.

TrueLayer ha messo a punto una piattaforma di pagamenti basata sull’open banking, cioè sulla condivisioni di dati. Di fatto, TrueLayer è un provider di API (interfaccia di programmazione di un’applicazione) finanziari che permette di connettere i dati di istituti bancari in un sistema di open banking. I suoi clienti principali sono neo-banche, startup fintech e app di gestione patrimoniale, società di e-commerce e piattaforme di gioco.
Usando il sistema di TrueLayer, si eliminano i rischi di frode e si riducono i tempi di ricezione. 

Da Roma all’Europa: esportiamo talento

Francesco Simoneschi è il fondatore di TrueLayer. Romano, 37 anni, appassionato di informatica sin da bambino («chiedevo ai miei genitori di accompagnarmi alle conferenze»), fonda la sua prima startup a 19 anni: si chiama DomainsBot e presto ne vende una parte a una società tedesca, che gli chiede di aprire una filiale in Silicon Valley.

Il founder di Truelayer, Francesco Simoneschi

Si trasferisce a San Francisco e li inizia il suo percorso di ‘serial founder”: dopo 2 anni lancia Staq.io, che aiuta gli sviluppatori di videogiochi a capire come fidelizzare i giocatori. Nel 2014, insieme a Stefano Bernardi e Simone Brunozzi, apre Mission and Market, un fondo di venture capital che consente a investitori italiani di finanziare startup americane, che a oggi ha investito in più di 50 startup.

Due anni dopo, è Londra la sua nuova destinazione e il fintech la sua nuova sfida. Londra ha un bellissimo ecosistema, composto dalle maggiori università al mondo, un vasto mercato dei capitali ed è sede di tantissime aziende leader su scala mondiale. Il DNA della città è attrarre talento da tutto il mondo. Senza contare che il Regno Unito è il paese tra i più avanzati sul fintech.

Cos’è l’Open Banking

L’open banking consente la creazione di network di pagamento e di scambio di dati bancari alternativi agli oligopoli tradizionali, principalmente i circuiti di carte. Questo comporta l’abbattimento dei costi per accettare pagamenti digitali e una maggiore sicurezza ed esperienza di pagamento per gli utenti finali.

ll business globale fa affidamento su sistemi obsoleti, costosi e non adatti all’era digitale: TrueLayer sta creando un nuovo mondo di pagamenti, che può offrire un’esperienza fondamentalmente più veloce, più sicura e più facile da usare, che migliora anche la conversione e offre maggiori entrate per i commercianti.

Con TrueLayer l’open banking agisce da catalizzatore per un cambiamento fondamentale nei servizi finanziari. Un bell’orgoglio per i suoi fondatori, e anche per l’Italia, che li ha visti ‘crescere’.

“What goes around comes around”

In Italia soffriamo molto la ‘fuga’ dei cervelli ma la verità è che spesso non si tratta di ‘fuggire’ ma di ‘abbracciare’ tutte le opportunità che un mondo globale può offrire.

«L’Italia sta diventando un posto molto attrattivo per fare innovazione. Amazon, Facebook, Spotify, Klarna, Satispay, Scalapay hanno aperto sedi importanti a Milano e stanno assumendo software engineer e product manager. Nei prossimi 5-10 anni questi professionisti si saranno formati e avranno acquisito il know-how per operare in aziende su scala globale, alcuni creeranno nuove startup. Sono sicuro che ne potrà nascere una generazione di imprenditori di successo. Ma per supportarli servirà un ecosistema avanzato di accesso ai capitali e una burocrazia più attenta ai loro bisogni» ha affermato Simoneschi in una recente intervista a Millionaire.

Il futuro dell’Open Banking con TrueLayer

TrueLayer oggi processa decine di miliardi di dollari di pagamenti e conta 400 dipendenti in tantissimi Paesi (sedi principali: Londra, Milano, Dublino e Sydney). 

“Il passaggio a metodi di pagamento alternativi sta accelerando con la crescita globale del commercio online e riteniamo che TrueLayer svolgerà un ruolo centrale nel rendere questi metodi di pagamento più accessibili – ha affermato Alex Cook, partner di Tiger Global – Siamo entusiasti di collaborare con Francesco, Luca e il team TrueLayer poiché aiutano i clienti ad aumentare la conversione e continuano a far crescere la rete”.

fonti: Millionaire I EconomyUp I La Stampa

immagine di copertina: Truelayer


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