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dodici piccole INNOVAZIONI PER UNA STAGIONE DELLE feste PIÙ SOSTENIBILE e generosa

Dalla carta da regalo che germoglia agli alberi riciclati, dodici innovazioni sostenibili da abbinare ai dodici giorni di feste che ci attendono, per farci un regalo e farlo al pianeta

“Forse le festività natalizie”, pensò, “non vengono da un negozio. Forse le festività natalizie… significano qualcosa di più!”

Ben prima che anche il Grinch si rendesse conto che si tratta di un momento ‘magico’, le festività erano già anche un’occasione capace di enorme impatto ambientale, e se le generazioni precedenti possono essere scusate per non aver avuto attenzione alla sostenibiltà in questo momento dell’anno, nel 2022 una cosa è assolutamente chiara: il cambiamento climatico non è un problema di ‘ chi verrà dopo’: sta accadendo ora. E la quantità di rifiuti prodotti nel mese di dicembre non aiuta in nessun modo a invertire questa rotta (spoiler: si, anche i rifiuti sono parte del problema).

Tuttavia, diventare un po’ più ‘verdi’ non è complicato. Dalla carta da imballaggio che germoglia agli alberi riciclati, ti presentiamo 12 innovazioni sostenibili da abbinare ai 12 giorni delle festività natalizie. Anche il Grinch approverebbe!

Rami di abete su fondo bianco
foto: Annie Spratt via Unsplash

1. Carta da pacchi ‘piantabile’ e capace di germogliare

Eden’s Paper è una carta che può essere ‘piantata’ per coltivare verdure dopo aver finito di scambiarsi i regali. Sviluppata dall’agenzia creativa britannica BEAF, la carta è disponibile in cinque diversi design, ognuno dei quali riflette il tipo di semi incorporati al suo interno.
Disponibile nelle varianti pomodoro, cipolla, carota, broccoli e peperoncino, la carta è realizzata al 100% con materiali riciclati e tessuto biodegradabile, che contiene i semi. Il disegno è stampato con inchiostro vegetale biologico e non viene utilizzata colla.
Invece di mandarlo in discarica al termine delle festività natalizie, le persone possono quindi seppellire in vaso o in giardino la carta in cui era avvolto il loro regalo.

2. Alberi di Natale vivi, consegnati e ripiantumati gratuitamente

La produzione di alberi finti richiede molta energia e circa l’80% di essi viene prodotto in Cina, quindi devono fare un lungo viaggio prima di raggiungere la maggior parte dei negozi. Inoltre, la famiglia media tiene un albero finto solo per circa cinque o sei anni prima di portarlo discarica (quando lo fa, spesso finisce abbandonato nei rifiuti tradizionali).

Se si acquista un albero tagliato, si può riciclarlo. Se si acquista un vero albero in un vaso, si può ripiantare.

Un’azienda austriaca, la Green Rabbit, incoraggia i suoi clienti ad acquistare un albero di Natale vero che possa essere ripiantumato al termine della stagione.
Il servizio promette di consegnare gratuitamente alberi di Natale a coloro che vivono a Vienna e oltre. Gli alberi sono abeti Nordmann, coltivati in vivai sostenibili, e vengono consegnati in vaso. Quando il Natale è finito, il cliente può scegliere di piantare di nuovo l’albero, se può, oppure Green Rabbit lo ritirerà per ripiantumarlo altrove.

3. Alberi di Natale in adozione o in affitto

L’architetto paesaggista di Los Angeles Scott Martin ha fondato The Living Christmas Company, che offre ai residenti di Los Angeles la possibilità di affittare temporaneamente un albero di Natale vivente e farselo consegnare direttamente a casa. Sebbene l’azienda non sia stata la prima a offrire il noleggio di alberi per Natale, è stata la prima che abbiamo visto che consente ai clienti di adottare un pino, consentendo agli affittuari di condividere il Natale con lo stesso albero anno dopo anno.

4. A Parigi, gli alberi di Natale riciclati aiutano i parchi di quartiere

A Parigi, gli alberi di Natale riciclati finiscono a fertilizzare gli spazi verdi della città. Da fine dicembre a gran parte di gennaio, i punti di raccolta per vecchi alberi di Natale sono generalmente aperti in quasi 100 parchi e giardini di tutta Parigi. Le persone devono solo portare i loro alberi nel punto di raccolta più vicino a loro. Da lì, l’albero verrà compostato e utilizzato per arricchire il terreno nei parchi locali, aiutando a limitare le erbacce e ridurre l’evaporazione.

5. Aghi di pino riutilizzati per vernici e coloranti alimentari

Il polimero complesso noto come lignocellulosa costituisce l’85% degli aghi di pino degli alberi. Questo polimero può scomporsi in un liquido, il bio-olio, e in un sottoprodotto solido, il bio-char, dopo l’applicazione di calore e solventi. Il processo stesso è economico ed ecologico.
Il bio-olio contiene tipicamente glucosio, acido acetico e fenolo. Questi sono gli stessi ingredienti che si trovano tipicamente in molti settori. Ad esempio, compaiono nella produzione di dolcificanti per alimenti, vernici, adesivi e persino aceto. Ed ecco qui la circolarità del processo!

6. Alberi di Natale trasformati in biancheria

 Do You Green, con sede a Parigi, ha lanciato il brand Organic Lingerie, che vende una varietà di biancheria intima, pigiami, lingerie e persino pigiami da uomo, tutti realizzati con uno speciale materiale derivato dai pini. Chiamato Pine Viscose, il tessuto è realizzato trattando gli aghi di pino e la corteccia degli alberi e filandoli in un filo ecologico.
Simile alla lana di cashmere, la viscosa di pino è setosa e aiuta a regolare la temperatura corporea e il sudore attraverso l’assorbimento. Anche i coloranti utilizzati da Do You Green provengono da materiali atossici e l’azienda ha collaborato con la designer Sophie Young per rendere i capi qualcosa che i consumatori vorranno davvero indossare.

7. Regali stagionali ecologici 

Inaugurato il 30 ottobre 2019, il Conscious Christmas Store di Dublino rende facile fare acquisti con la coscienza pulita. Mira ad aiutare gli acquirenti a ridurre il volume di confezioni regalo non riciclabili utilizzate, nonché a evitare le abbondanti quantità di plastica monouso. Il negozio è una partnership tra The Kind, un negozio di stile di vita a zero rifiuti, e Jiminy, un negozio di giocattoli, arti e mestieri ecologici.
Jiminy gestisce la sezione dei giocattoli del negozio e The Kind fornisce prodotti etici e sostenibili per il resto della casa. Tutti i giocattoli venduti da Jiminy sono privi di plastica e sono organizzati per occasione, età e tema. In vendita, anche kit artigianali, materiale artistico, carta da regalo e cartoline, oltre a blocchi di costruzione bioBuddi prodotti nei Paesi Bassi, a base vegetale.

8.Acquista un maglione, adotta una pecora! 

Quando i clienti acquistano un maglione da Sheep Inc., non solo ricevono un prodotto di alta qualità realizzato con la lana merino delle pecore della Nuova Zelanda rurale, ma ricevono anche aggiornamenti regolari sulle stesse pecore dalla cui lana è stato realizzato il maglione.
Etichettandosi come “il primo marchio di moda negativo al carbonio al mondo”, quando i proprietari di un maglione Sheep Inc. scansionano un’etichetta gialla nella parte inferiore del prodotto, sono a conoscenza del suo processo di produzione e dell’impronta di carbonio.

L’azienda invia regolarmente aggiornamenti sulle pecore assegnate al cliente: “dove è, cosa sta facendo, quando è stata tosata, se ha avuto agnellini”..
L’azienda reinveste inoltre il 5% delle entrate in progetti sulla biodiversità in tutto il mondo, compensando l’impronta di carbonio del viaggio del prodotto.

9. Il negozio di regali che sostiene i rifugiati con articoli dedicati

Choose Love è il primo nel suo genere a vendere prodotti, servizi o “pacchetti” per i rifugiati in tutto il mondo. Il negozio vende articoli pratici come tende, pannolini e sacchi a pelo, che il cliente sceglie. Per ogni acquisto, un oggetto simile viene donato dal negozio a qualcuno in tutto il mondo che ne ha bisogno.
Dal 2017 i negozi di Londra, New York e Los Angeles sono stati in grado di distribuire più di 1,5 milioni di articoli a chi ne aveva bisogno. 

10. Formazione crowdfunded per persone senza fissa dimora 

L’ente di beneficenza per senzatetto, Beam, ha un nuovo tipo di ‘smartbox’ regalo per le vacanze. Piuttosto che consentire ai destinatari di scegliere tra esperienze o beni di consumo, la smartbox consente loro di scegliere una persona senza fissa dimora da aiutare a reinserirsi nel mondo del lavoro.
Beam è una piattaforma di crowdfunding dedicata ad aiutare i senzatetto a formarsi e trovare lavoro. Le persone senza fissa dimora vengono indirizzate a Beam tramite enti di beneficenza o associazioni e Beam assegna loro uno specialista di supporto che li aiuta a sviluppare un piano di carriera su misura, basandosi sui loro punti di forza e interessi personali.

Le persone possono scegliere di aiutare queste persone, finanziandone la formazione e l’affiancamento attraverso la pagina di crowdfunding di Beam.

11. L’inquinamento da CO2 diventa vodka da degustazione 

La società di tecnologia e lifestyle di New York City Air Co. ha recentemente introdotto sul mercato una vodka a emissioni di carbonio negative. Utilizzando l’energia solare per alimentare il proprio processo produttivo (proprietario), l’azienda cattura, riscalda e trasforma l’anidride carbonica in beni di valore. Saltando l’intero processo di fermentazione, la vodka cosi prodotta non presenta quasi impurità. E poiché non è necessaria l’agricoltura per produrre grano – dal quale, solitamente, la vodka si ricava – la bevanda non solo rimuove l’inquinamento dall’aria (visto che per la sua produzione viene utilizzata CO2), ma consente anche di risparmiare acqua, tempo e una miriade di altre spese legate all’agricoltura.

12. Zucche: non carrozze ma birra 

Toast Ale, il birrificio artigianale britannico noto per le sue birre, la cui produzione deriva dalla fermentazione di pane che altrimenti andrebbe sprecato, sta ora producendo birra dalla polpa di zucca che normalmente verrebbe scartata dalla vendita e dal consumo.
“Dubbel Dubbel Toil and Trouble” è una Pumpkin Dubbel stagionale in stile belga. Le zucche utilizzate nella nuova ricetta di Toast sono raccolte da volontari delle fattorie locali e sono quelle che sarebbero, diversamente, state destinate al macero.
Tutti i profitti delle vendite di birra di Toast vengono devoluti a enti di beneficenza che lavorano per eliminare gli sprechi alimentari. Il birrificio ha inoltre reso disponibile una ricetta per i birrai casalinghi che vogliono anche usare il pane raffermo per la produzione delle loro birre.

Fa’ la cosa giusta!

Non importa se tu creda o meno nel Natale, noi crediamo in te e sappiamo che farai del tuo meglio per vivere questi giorni ‘a basso impatto’.

https://youtu.be/9m3FKuwuEyk

fonte: Springwise

immagine di copertina: Mauro Sbicego via Unsplash


 

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