Espositori 2015



Stampare le case
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Maker Economy

Con la realizzazione della BigDelta 12m - la stampante 3D con cui è possibile realizzare abitazioni a km0 - WASP, che in questi anni ha fatto del concetto di autoproduzione e di conoscenza condivisa il cuore del progetto, propone un nuovo modello economico.
Stiamo parlando della MakerEconomy , un modello in cui tutto può essere autoprodotto grazie a soluzioni condivise fornite dalla stampa 3D e legate alle necessità primarie: lavoro, salute e abitazione. Una realtà dove esiste quindi la possibilità di non dipendere da entità invalicabili che detengono il monopolio produttivo.
La casa, il cibo, il lavoro e la salute sono ciò di cui l’uomo necessita per vivere.
La stampa 3D ci permette di trovare nuove soluzioni condivise legate ad ognuno di questi ambiti, creando sistemi che interagiscono tra loro attraverso tecnologie aperte alla comunità.
Il modello della Maker Economy è esportabile ovunque, ancor più che nella nostra società potrebbe funzionare laddove ancora non esiste un tessuto produttivo e una rete di infrastrutture ben funzionanti. Si tratta di uno sviluppo sostenibile che si autoalimenta e non comporta grandi problemi logistici.
Le stime internazionali prevedono entro il 2030 una rapida crescita della richiesta di alloggi a prezzi accessibili ed adeguati per oltre 4 miliardi di persone con un reddito annuo sotto i 3000$. La maggior parte di questi non potrà spendere più del 10% delle proprie entrate annue per soddisfare la richiesta abitativa. Per soddisfare questa domanda le Nazioni Unite stimano che per i prossimi 15 anni vi sarà un fabbisogno giornaliero di 100.000 unità abitative.
Inoltre, al pari di questa impellente necessità, l’accresciuta popolazione dovrà alimentarsi in modo sufficiente anche in zone del pianeta nelle quali le avversità climatiche mettono a dura prova le colture o che sono interessate da notevoli disagi socioeconomici.
WASProject ritiene inimmaginabile perseguire tale obiettivo con un’ottica di sfruttamento del pianeta disequilibrato e non in sintonia con una progettazione frugale e flessibile dell’intero contesto sociale. La tecnologia della stampa 3D può essere messa a disposizione della mente e del cuore per soddisfare le esigenze primarie secondo un modello di sviluppo sostenibile.
In equilibrio fra utopia e pragmatismo scientifico abbiamo sviluppato un modello di villaggio che assecondi queste esigenze.
Una casa stampata con costo tendente a zero realizzata con materiali reperiti sul luogo è affiancata da un giardino verticale, sempre stampato con questa tecnologia, dove si pratica la coltura idroponica.
Gli aspetti da curare affinché chiunque possa coltivare da sé ciò di cui necessita in qualsiasi parte del mondo sono molteplici: occorre ridurre lo spazio di coltivazione, il quantitativo di acqua necessario e la possibilità di attacchi atmosferici o animali al fine di aumentare la produttività della coltura. E’ per questo motivo che abbiamo rivolto la nostra attenzione verso la coltura idroponica, la quale consente di avere un raccolto anche laddove il terreno non sia utilizzabile, con un impiego di acqua minimo rispetto a quella tradizionale.
Il terzo elemento del villaggio è un laboratorio, contenente altre stampanti 3D compatte, con le quali realizzare manufatti di ogni genere. Piccole stampanti multimateriale e professionali per concretizzare progetti e idee, il passaggio dal "cercare lavoro" al "creare lavoro".
L’era dell’artigianato digitale è alle porte, e alla portata di tutti.
Italy


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WASProject Team

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