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Un progetto ha installato sensori per il verde urbano sulle auto dei Carabinieri di pattuglia

Un dispositivo per il monitoraggio della salute degli alberi è stato installato su alcune auto dei Carabinieri di Roma: è una sperimentazione curata anche da FAE Technology, partner di Maker Faire Rome

 

I Carabinieri per sorvegliare… gli alberi? Ebbene si. E’ un progetto sviluppato da FAE Technology, partner di Maker Faire Rome, insieme al Senseable City Lab del MIT di Boston nell’ambito del programma dell’Arma dei Carabinieri “Smart Forest Monitoring“, che adotta un dispositivo elettronico per monitorare lo stato di salute del verde in città. Il progetto è attualmente in fase di sperimentazione a Roma.

I dati raccolti grazie al monitoraggio di foglie e tronchi serviranno a prevenire rischi per i cittadini e danni all’ambiente.

Smart Forest Monitoring: il progetto

Tutto parte dal workshop Smart Forests in Smart Cities Seminar, organizzato dal Senseable City Lab del MIT di Boston insieme al CNR e con il supporto dei del CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria e i Carabinieri forestali.

Il progetto sviluppato consiste in un ‘occhio elettronico’ montato su alcuni veicoli dei carabinieri è in grado di monitorare lo stato di salute del verde urbano.

La sperimentazione a Roma

La sperimentazione è stata avviata a Roma, città che beneficia della presenza di molte aree verdi e agricole ma che si è anche misurata in diverse occasioni con i problemi che la combinazione tra alberi di alto fusto e forti eventi climatici possono causare, con rischi importanti sia per i cittadini che l’ambiente.

La sperimentazione in corso a Roma è fondamentale per la salvaguardia dei polmoni verdi delle città. Aree chiave fondamentali per il benessere di persone e spazi, che possono mitigare gli effetti dell’inquinamento e dell’incremento delle temperature, nonché regolare il microclima e favorire la biodiversità.

Il dispositivo

Il dispositivo, che si chiama Greenery Scanner,  è stato sviluppato dall’azienda bergamasca FAE Technology in collaborazione con il Senseable City Lab del Mit di Boston, unità che si occupa interamente della ricerca dedicata alle smart cities ed è guidato dall’architetto e urbanista italiano Carlo Ratti.

Il Greenery Scanner ha l’aspetto di un piccolo comignolo ad ancoraggio magnetico facilmente posizionabile sui tetti delle auto oppure, in prospettiva futura, su ogni tipo di veicolo, anche gli autobus.

Il sistema è totalmente autonomo sotto il profilo energetico poiché è dotato di una batteria agli ioni di litio abbinata a un piccolo pannello fotovoltaico.

FAE Technology si è occupata della componente hardware, la scheda elettronica, sfruttando le competenze raggiunge con il progetto Flatburn – altro dispositivo per il monitoraggio ambientale che è già in fase avanzata di sperimentazione. Il MIT invece si è concentrato sul software e l’intelligenza. 

Il Greenery Scanner sviluppato da FAE Technology in collaborazione con il Senseable City Lab del MIT / foto: FAE Technology

L’analisi di foglie e tronchi

Greenery Scanner nasce per individuare qualsiasi fenomeno che esuli dalla normalità, in modo che uno specialista agronomo possa intervenire con largo anticipo e valutare come agire. 

Greenery Scanner intregra sensoristica a infrarossi e una fotocamera multispettrale capace di analizzare l’assorbimento dello spettro energetico. Di conseguenza è possibile rilevare anomalie su foglie e tronco, e quindi eventuali patologie dell’albero. Più specificamente, le colorazioni e altri dettagli abbinati a un confronto con parametri biologici e chimico-fisici possono far capire se sono presenti parassiti o funghi capaci di indebolire la pianta.

“Siamo ancora in una fase di sperimentazione quindi lo spettro delle variabili misurabili è in continua evoluzione”, ha affermato Manuel Lobati, innovation manager di FAE Technology.

La localizzazione di ogni pianta è assicurata dall’unità GPS, mentre il trasferimento dati al cloud avviene via rete mobile.

Ambienti intelligenti predittivi

Il dispositivo nasce con l’intenzione di supportare l’informazione preventiva circa la salute del verde urbano. Consentendo di rilevare una mappatura puntuale, permette infatti agli enti preposti di intervenire tempestivamente con interventi preventivi mirati – ottimizzando risorse e costi e riducendo di misura i rischi.
Una sorta di sistema di allerta. I dati raccolti e il software messo a punto in collaborazione con il Senseable City Lab sono valorizzati in questa fase anche dal contributo del Corpo dei carabinieri forestali di Roma
 
Obiettivo ultimo del progetto è la realizzazione di un predictive smart environment – uno dei temi sui quali il Senseable City Lab è in prima linea da anni – e che riguarda la predisposizione di un ambiente intelligente predittivo, capace di prevenire rischi di danni o incidenti, proteggere e monitorare l’ambiente.

Il ruolo dei Carabinieri 

Greenery Scanner è in fase di test presso il Comando Carabinieri unità forestali ambientali e agroalimentari (Cufaa), che collabora con il CREA e l’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale del consiglio nazionale delle ricerche (CNR-Imaa), nell’ambito del programma dell’Arma dei carabinieri Smart Forest Monitoring.

E’ stato installato su alcune auto e le ‘accompagna’ in pattuglia monitorando lo stato del verde urbano. Nella foto sotto è ben illustrato: si tratta di una sorta di piccolo ‘comignolo’ posizionato sul tetto della vettura. Attualmente sono in uso dieci dispositivi, che monitorano lo stato degli alberi secolari di Roma. 

Il Greenery Scanner sviluppato da FAE Technology con il Senseable City Lab del MIT di Boston, che rivela la salute degli alberi monitorandone lo stato di tronco e foglie I Foto. FAE Technology

La priorità: la validazione scientifica

La sperimentazione sta entrando nel secondo anno. Il progetto prevede una prima fase di mappatura preventiva grazie all’impiego della sensoristica, attraverso il Greenery Scanner cui segue l’impiego di algoritmo di intelligenza artificiale che va a determinare quelle che sono le eventuali anomalie in relazione ai dati raccolti.

Dal prossimo anno verrà aumentato il numero di veicoli coinvolti e di conseguenza il volume di dati da elaborare. “L’augurio è di sperimentare questo strumento innovativo insieme ad altre municipalità che condividono una particolare sensibilità per la tutela del verde”, ha spiegato Gianmarco Lanza, AD di FAE Techology.

La prospettiva è di sfruttare i risultati dell’indagine sul campo per sviluppare specifici algoritmi di analisi per la prosecuzione e l’implementazione del progetto stesso.

Chiaramente, sempre secondo Lanza, AD, “obiettivo primario di questa fase è comunque la validazione scientifica del risultato; il frutto della ricerca non è fare la piattaforma che gestisce i dati, ma è gestire la piattaforma al fine di validare l’ottenimento di un risultato”.

Ti sei appassionato alle attività di FAE Technology? Scopri anche Flatburn, altro dispositivo che ha progettato, in questo articolo: https://makerfairerome.eu/it/flatburn-il-dispositivo-italiano-open-source-per-la-qualita-ambientale/

fonte: FAE Technology I Bergamo News I Wired 

immagine di copertina: Robert Bye via Unsplash


 

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