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Apple starebbe lavorando a dei ‘finger clip’ per i suoi dispositivi

Voci di corridoio confermano Apple prossima al rilascio di un nuovo dispositivo per la realtà aumentata e virtuale

 

Pare che Apple stia pensando di produrre dei “finger clips” per i suoi dispositivi a realtà aumentata e VR. Se confermato, queste ‘mollette per le dita’ potrebbero essere il suo nuovo prodotto più significativo dai tempi dell’iPhone.

Il primo dispositivo Apple per la realtà aumentata

Queste ‘mollette per le dita’ altro non sarebbero che sensori capacitivi, di forza, ultrasonici e dispositivi di misuramento inerziale. Avrebbero anche funzioni di sensori ottici.

Sarebbero capaci di identificare accuratamente la pressione del dito sulla superficie di un oggetto e persino individuarne con precisione materiale, consistenza e altre informazioni di natura fisica. Oltre, naturalmente, a registrare l’accelerazione del movimento del dito stesso. Decisamente un gadget interessante!

Le ‘finger clip’ cui Apple starebbe lavorando I fonte: Massimo Canducci

Una storia divertente

Tutto sembra essere nato da uno ‘scienziato pazzo’ (cosi si autodefinisce): Bertrand Nepveu, CEO della startup di VR Vrvana. Betrand voleva bere un sorso di birra ma non riusciva a vedere la bottiglia mentre indossava il visore per realtà virtuale

Ha quindi cercato una soluzione per poter ‘vedere’ gli oggetti reali mentre era immerso nel mondo virtuale.  La sua azienda Vrvana, ha quindi lavorato sulla riproposizione delle telecamere originariamente progettate per rilevare la posizione di un utente, per consentire agli utenti in esperienza ‘virtuale’ di vedere anche l’ambiente circostante.

Uomo che indossa un visore per la realtà aumentata, tipo occhialini da piscina
credits: mynameisyanick via Unsplash

Poco si sa del nuovo prodotto di Apple, ma il sistema video “pass-through” di Vrvana dovrebbe essere una caratteristica chiave. L’idea è di capovolgere il mondo chiuso dei dispositivi VR, consentendo al dispositivo di permettere agli utenti di vedere anche il mondo fisico che li circonda, sovrapposto a immagini digitali.

Le acquisizioni Apple nel campo della realtà virtuale e aumentata

Apple ha acquisito Vrvana per $ 30 milioni nel 2017. Questa acquisizione è solo uno della dozzina di acquisti nei campi della realtà virtuale e aumentata che il produttore di iPhone ha effettuato negli ultimi sei anni.

La sede Apple di Cupertino, in California I foto: Unsplash

L’hype sta montando

“Credo che ci stiamo avviando verso un momento in cui [non] avrai bisogno del tuo telefono e gli occhiali [di realtà aumentata] si evolveranno per diventare la prossima piattaforma di elaborazione”, ha affermato recentemente al Financial Times Cristiano Amon, amministratore delegato di Qualcomm, il più importante fornitore di chip del mondo produttori – tra i quali Apple, Samsung e Meta.

Mentre pochi analisti si aspettano che l’AR diventi mainstream dall’oggi al domani, alcuni recenti studi hanno previsto che oltre 1 miliardo di persone – all’incirca il numero di utenti iPhone attuali – indosseranno cuffie/visori/device per la AR entro il 2030, supportando un mercato che vale fino a $ 2 trilioni di entrate. Del resto, la maggior parte delle persone ha ancora scarso interesse nell’indossare qualcosa che ricorda una maschera da sub. Un device di altro tipo, come le clip, potrebbe davvero fare la differenza laddove può interagire con dispositivi indossabili molto meno impattanti.

Le finger clip cui Apple starebbe lavorando I fonte: Massimo Canducci, repost da sito di tech news

Sono necessarie molteplici innovazioni in campi diversi come l’alimentazione della batteria, l’interfaccia utente e il comfort fisico affinché le cuffie VR e AR passino dalle applicazioni di gioco di nicchia per diventare parte della routine quotidiana di decine di milioni di persone.

Non siamo vicino al momento in cui Tim Cook, l’AD di Apple, salirà sul palco e dirà: ‘Questo è il dispositivo che sostituisce il tuo smartphone'”, ma un passo in più sarà stato compiuto.

fonti: Massimo Canducci I Financial Times 

immagine di copertina: repost da un post di Massimo Canducci


 

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