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Meno acqua, meno consumi, buonissima:  e’ la birra prodotta grazie alla coltura idroponica

 

Se pensate che per coltivare ottime piante occorra per forza un ottimo terreno, sappiate che potreste sbagliarvi. La tecnologia odierna permette di rendere i processi produttivi sempre più efficienti anche in condizioni in cui coltivare sarebbe impensabile.

La coltura idroponica è un esempio lampante di quanto stiamo sostenendo. Con essa, attraverso l’impiego di varie tecniche, è possibile letteralmente coltivare fuori dal suolo o, per meglio dire, senza un terreno inteso nel senso “classico” del termine. 

Se poi a un processo innovativo del genere associamo la produzione di piante che tradizionalmente non vengono coltivate in un determinato luogo, sarà possibile ricreare l’ambiente adatto a ogni esigenza. È proprio ciò che hanno pensato di fare Alessio Saccoccio, Carlo Muzi e Alessandro Cinelli, membri della start-up di Fondi (LT) che si dedica a “Idroluppolo”.

 

 

 

Una serra di coltivazione per gli idroluppoli (foto: idroluppolo.pages.libero.it)
Una serra di coltivazione per gli idroluppoli (foto: idroluppolo.pages.libero.it)

Coltivare il luppolo – e quindi produrre birra – in maniera sostenibile ed efficiente. Così potremmo riassumere “Idroluppolo”. Attraverso la coltura idroponica si riduce il consumo di acqua del 50% e, allo stesso tempo, si risparmia il suolo. Secondo gli ideatori di questo progetto, infatti, il loro speciale luppolo può crescere anche dove non c’è terreno disponibile. 

 

Gli idroluppoli (foto: idroluppolo.pages.libero.it)
Gli idroluppoli (foto: idroluppolo.pages.libero.it)

Ciò è possibile grazie a un substrato inerte, che consente di “replicare” ovunque – anche in serra – il terreno, migliorandolo e rendendolo ricco di sostanze nutrienti, in modo da donare al luppolo maggiori proprietà aromatiche. In Italia la maggior parte del luppolo viene importata dall’estero: coltivandolo così, si potranno avere dei prodotti “nostrani”, su misura e di ottima qualità.

Inoltre, coltivare in serra con specifiche soluzioni nutritive consente di proteggere il raccolto dalle variazioni climatiche e da qualunque cosa possa inquinarlo, a beneficio del prodotto finale. 

 

Alessio Saccoccio, membro della start-up “Idroluppolo” (foto: idroluppolo.pages.libero.it)
Alessio Saccoccio, membro della start-up “Idroluppolo” (foto: idroluppolo.pages.libero.it)

I vantaggi di un sistema del genere sono indubbi, per quanto riguarda i processi di sviluppo, la qualità e – non da ultimo – la difesa dell’ambiente. Utilizzare meno acqua e meno suolo, infatti, significa non affaticare ulteriormente risorse ambientali già messe a dura prova da molte attività umane.

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Idroluppolo”, presentato dall’Università di Roma Tor Vergata, sarà presente insieme a molti altri progetti orientati all’agricoltura sostenibileMaker Faire Rome – the European Edition 2019, la fiera dell’innovazione che si svolgerà dal 18 al 20 ottobre alla Fiera di Roma.