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Il più grande telescopio sottomarino d’Europa e’ in sicilia

IDMAR, questo il nome del telescopio sottomarino, si trova al largo di Capo Passero e da lì rivela cosa sta realmente accadendo nel mare e nell’universo

 

Un telescopio sottomarino potentissimo, parte di un laboratorio super avanzato: è quello che una collaborazione europea ha installato al largo di Portopalo di Capo Passero, nella regione più a sud della Sicilia, per “ascoltare ciò che accade nel Mediterraneo e trasferire queste preziose informaziomi in tempo reale. 

IDMAR è il laboratorio marino più grande d’Europa, una infrastruttura di ricerca caratterizzata da nodi terrestri e nodi sottomarini, cablati e alimentati a batteria, con strumenti di rilevazione installati a 3 mila e 500 metri di profondità.

A che serve un telescopio sottomarino?

IDMAR – questo il nome del telescopio e del laboratorio del quale è parte – non solo può illuminarci sulla vita marina sottomarina, ma può anche aiutare i ricercatori a fotografare e mappare le zone sismiche e a scoprire l’origine dei raggi cosmici. I suoi nodi sferici sottomarini sono in grado di guardare e ascoltare ciò che accade nel Mediterraneo, trasmettendo informazioni preziose di geofisica, vulcanologia, biologia in tempo reale. IDMAR ci mostra come è fatto l’universo. 

Il coordinamento del progetto è curato dall’INFN, l’Istituto Italiano di Fisica Nucleare.

Un’immagine che riproduice il funzionamento di IDMAR I fonte:  EuropeLoveSicily

Dove è posizionato

IDMAR si trova a 100 chilometri da Catania, dove si trova la sede di INFN che coordina il progetto, nell’area di Portopalo di Capo Passero, a 3500 metri di profondità, proprio dove la parte meridionale della placca europea incontra la parte settentrionale della placca africana. Con IDMAR, i ricercatori sono anche in grado di fotografare e mappare questa zona sismica.

IDMAR è composto da 28 linee, ciascuna linea, composta da 18 sfere dotate di migliaia di sensori. Ogni sfera è dotata di un idrofono, un dispositivo subacqueo che rileva e registra i suoni dell’oceano provenienti da tutte le direzioni.

Una delle sfere che compongono il telescopio pronta per la sua installazione in fondo al mare I foto: SIF PrimaPagina

Il suo ruolo per lo studio dell’universo

IDMAR si rivela fondamentale anche per conoscere e capire l’universo, oltre che il mondo sottomarino. Permette, infatti, di studiare le rare particelle elementari chiamate “neutrini” che viaggiano attraverso la terra, il mare e lo spazio.

Cosa sono i neutrini?

I neutrini sono particelle minuscole e spettrali prive di carica e quasi prive di massa, il che le rende molto difficili da rilevare. Studiarli ci aiuta a capire come la materia si è evoluta da semplici particelle a composti di particelle più complessi, creando tutto ciò che ci circonda.

  • I neutrini furono scoperti per la prima volta in un esperimento nel 1956. Per questo esperimento Clyde L. Cowan e Frederick Reines vinsero il Premio Nobel per la fisica nel 1995
  • I neutrini sono cugini degli elettroni. Insieme ai neutroni e ai protoni, gli elettroni sono una delle tre particelle subatomiche che compongono gli atomi
  • I neutrini attraversano l’universo alla velocità della luce. Ciò consente ai neutrini di percorrere grandi distanze
  • Il Sole produce trilioni e trilioni di neutrini. Sono prodotti anche nelle esplosioni stellari (supernovae), nel decadimento radioattivo all’interno del nostro pianeta e nei reattori nucleari. Di questi, solo 1 su 10 miliardi interagirà con la Terra
  • I neutrini interagiscono molto debolmente con la materia, spesso attraversandola senza lasciare traccia.

Fonti: Osservatorio IceCube Neutrino, MINERvA, Scientific Amer

Lo studio dei raggi cosmici

I neutrini possono sicuramente fornire una risposta molto importante per comprendere l’origine dei raggi cosmici. I raggi cosmici provengono da particelle che ci bombardano, che bombardano la Terra. E ancora non sappiamo da dove vengano questi raggi cosmici. Se iniziamo a misurare, a monitorare l’attività dei neutrini provenienti dall’universo, questo potrebbe davvero spiegare in qualche modo dove da cui veniamo. Una scoperta alla quale il genere umano lavora da sempre.

Come viene finanziato IDMAR?

Il budget totale è di 40 milioni di euro, di cui 19 milioni di euro provengono dalla politica di coesione dell’UE e 1 milione di euro dalla Regione Sicilia.

Tra i partner di questo progetto ci sono l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, i Laboratori Nazionali del Sud di Catania (realizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Palermo e Messina), e l’Istituto per lo Studio degli Impatti Antropici e della Sostenibilità nell’Ambiente Marino di Capo Granitola nel Trapanese.

Gli obiettivi complessivi del progetto 

L’obiettivo del progetto del quale IDMAR è protagonista è la realizzazione del più grande laboratorio multidisciplinare per la ricerca scientifica e tecnologica marina d’Europa. L’attività prevede il potenziamento dei siti terrestri, (come ad esempio Capo Granitola, Palermo e quello di IDMAR, Portopalo di Capo Passero) e delle dorsali tecnologiche sottomarine di monitoraggio multi-parametrico.

E’ spiegato bene anche nel video che segue: 

fonti: Agenzia per la Coesione Territoriale I Euronews

immagine di copertina: EuropeLoveSicily

Autrice: Barbara Marcotulli


 

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