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Dal 2005, il James Dyson Award cerca “risolutori di problemi” 

La sfida del James Dyson Award è aperta di nuovo; in palio 33mila euro. Scopri come partecipare.

 

Rivolto a un pubblico ampio e diversificato di ingegneri, designer, inventori, creativi, il James Dyson Award incoraggia a risolvere problemi rilevanti. I precedenti vincitori hanno infatti individuato soluzioni nella produzione di energia rinnovabile, nuove forme di plastica sostenibile e screening medici e dei tumori.

A sir James Dyson, fondatore e ingegnere capo dell’omonima azienda, il compito di selezionare due vincitori internazionali, che riceveranno un premio in denaro e riconoscimento globale: due primi passi cruciali per mettere in pratica le proprie idee nella vita reale.

“I giovani – dice James Dyson – vogliono cambiare il mondo e questo premio vuole dare loro supporto tramite finanziamenti concreti, convalida e una piattaforma per lanciare le proprie idee, con un notevole successo: infatti il 65% dei vincitori internazionali propone le proprie idee sul mercato, in un contesto in cui il 90% delle start up fallisce. Cerco invenzioni rivoluzionarie che sfidino e mettano in discussione il pensiero tradizionale. Buona fortuna”.

Lo scorso anno, l’edizione 2020 fece registrare un record di iscrizioni (complice, forse, anche l’onda emotiva della pandemia).

Dallo scorso anno, inoltre, il James Dyson Award ha introdotto un riconoscimento dedicato al tema della sostenibilità per soluzioni che si concentrano sulle questioni ambientali e che condividono la filosofia Dyson di “lean engineering”: fare di più, attraverso processi più snelli.  

L’edizione 2021: progetta qualcosa che risolva un problema

Nel 2021, ci saranno ancora due premi globali del valore di 33.000 euro: il vincitore internazionale della categoria sostenibilità e il vincitore internazionale assoluto. Ma prima di tutto ogni paese e regione partecipante premierà un vincitore nazionale (2.200 euro) e due finalisti nazionali. Coloro che si aggiudicheranno la vittoria nazionale concorreranno alla fase di premiazione internazionale.

Per informazioni e per iscriverti alla competizione, ti consigliamo di visitare il sito dedicato.

I vincitori dell’edizione 2020

“Il James Dyson Award mi ha permesso di mostrare il mio progetto a tutto il mondo”: le parole del vincitore italiano 2020, il giovane designer Matteo Brasili. Venticinquenne, marchigiano e con una mente costantemente rivolta verso la creazione di soluzioni pratiche e alla risoluzione di problemi reali, Matteo Brasili ha vinto l’edizione italiana del James Dyson Award 2020 con un progetto dedicato alla lotta alle microplastiche.

“Sono felice di dire che il progetto attualmente è in fase di ulteriore evoluzione e sperimentazione attraverso la collaborazione con un’azienda, e stiamo lavorando per rendere commercializzabile il prodotto nel più breve tempo possibile”. Infine, rivolge un consiglio a tutti coloro che vogliono partecipare al concorso: “A tutti i giovani intenti a partecipare e a vincere il concorso consiglierei di esprimere se stessi all’interno del proprio progetto e di mostrare la loro passione ed i loro obiettivi tramite le proprie idee”. Spesso le invenzioni migliori sono anche le più semplici perché forniscono soluzioni chiare e intelligenti ai problemi del mondo reale.

Il vincitore internazionale del 2020, The blue box, è un dispositivo domestico di rilevamento del tumore al seno che diagnostica i pazienti servendosi di un algoritmo dotato di intelligenza artificiale e di un campione di urine. È progettato per essere meno invasivo e più accessibile degli attuali processi di screening. L’idea nasce in seguito all’aumento del numero di donne che evitano le mammografie. L’inventrice della Blue box è la ventitreenne Judit Giró Benet che afferma che vincere il premio è stato “un vero punto di svolta perché il denaro vinto permetterà di depositare numerosi brevetti per accelerare la ricerca e lo sviluppo del software”. Grazie al premio in denaro e alla notorietà internazionale, ora Judit sta lavorando alle fasi finali di prototipazione e sviluppo del software presso l’Università della California Irvine. Tutto è pronto per gli studi sull’uomo e i test clinici.

Una storia di successi 

Il premio ha offerto nel tempo, ai giovani inventori vincitori, esposizione mediatica internazionale che ha spianato la strada a nuovi investimenti e opportunità per lo sviluppo delle loro idee. KwickScreen, il vincitore nazionale nel Regno Unito nel 2011, è specializzato in schermi anti-infezione per la sicurezza del paziente, ed è cresciuto fino a fondare un’azienda che ora impiega oltre 70 persone e fornisce schermi a ogni ente pubblico di assistenza sanitaria nel Regno Unito e 240 ospedali nel mondo.

Nel 2017, SoaPen, è stato il finalista nazionale negli Stati Uniti. La SoaPen è una penna di sapone colorata che promuove il lavaggio sicuro delle mani. Il prodotto è stato commercializzato ed è stato inserito nella prestigiosa classifica Under 30 di Forbes. SoaPen ora distribuisce la sua linea di prodotti in espansione in tutta l’America e recentemente ha creato un disinfettante per le mani per soddisfare la domanda durante la pandemia di Covid-19.

Rabbit Ray, finalista nel 2011 a Singapore, è usato da 44 ospedali in 23 paesi. E’ uno strumento di comunicazione che il personale ospedaliero può usare per spiegare le procedure mediche ai bambini. La sua inventrice, Esther Wang, da allora ha fondato un’azienda premiata di educazione sanitaria, Joytingle, e la sua invenzione ora supporta la comunicazione delle procedure mediche dalle vaccinazioni alla chemioterapia, ai pazienti più piccoli.

fonti Adnkronos/Labitalia


 

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