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Il nuovo mattone produce un decimo delle emissioni di carbonio rispetto ad uno tradizionale

Utilizziamo gli stessi mattoni da oltre 5000 anni. E’ il momento di cambiare.

 

Il tradizionale “mattone” ha da sempre un ruolo importante nel mondo che ci circonda. Viene utilizzato da migliaia di anni nelle costruzioni di qualsiasi manufatto, sia abitativo che commerciale, in tutto il mondo. La verità e’ che poca o nessuna innovazione ha investito questo prodotto: a tutt’oggi, i mattoni sono prodotti con le stesse tecniche con le quali ciò accadeva già molti anni fa.

Per questo motivo, i mattoni che ci troviamo abitualmente ad utilizzare non sono molto rispettosi dell’ambiente. Utilizzano materiali molto grezzi o molto raffinati, e generano emissioni, contribuendo all’inquinamento del pianeta.

Utilizziamo gli stessi mattoni da oltre 5000 anni. E’ il momento di cambiare. Un team di ingegneri scozzesi ha creato una startup, Kenoteq, che produce K-Briq, un mattone ecologico rivoluzionario.

 

K-Briq by Kenoteq
K-Briq. Source Kenoteq

Mattoni finalmente sostenibili

Ingegnere civile e professore di ingegneria geotecnica e geoambientale presso l’Università Heriot-Watt in Scozia, l’ideatrice di k-Briq e’ Gabriela Medero. La professoressa Medero ha unito le proprie forze a quelle del collega ingegnere Sam Chapman, per avviare Kenoteq già nel 2009.

Il principale prodotto dell’azienda è il K-Briq, composto per il 90% da rifiuti edili. K-Briq non richiede un forno per cuocerlo (a differenza dei normali mattoni) e quindi produce solo un decimo delle emissioni di carbonio dei mattoni tradizionali.

 

kenoteq-gabriela-medero by CNN
Gabriela Medero. Source CNN/Kenoteq

Un’edilizia più sostenibile, a partire dalle basi: i mattoni

Anche se i mattoni regolari sono costituiti da materiali naturali, richiedono molta argilla (il loro componente principale), che, una volta estratto, spoglia il terreno di fertile terriccio, che a sua volta inibisce la crescita delle piante.

E nella normale produzione di mattoni, questi devono essere cotti in un forno ad alte temperature. Questi forni sono generalmente riscaldati con combustibili fossili, che contribuiscono al cambiamento climatico.

Con questo in mente, Medero e Chapman hanno creato il K-Briq. Per farlo, vengono utilizzati rifiuti di demolizione, tra cui ghiaia, sabbia, mattoni e cartongesso che vengono frantumati e miscelati con acqua. Vengono quindi pressati in stampi personalizzati e colorati con i più vari pigmenti, riciclati anch’essi.

 

The Serpentine Pavillion 2020 by Counterspace Studio
The Serpentine Pavillion 2020. Source Kenoteq

 

Soddisfazioni

Kenoteq ha celebrato una vittoria all’inizio di quest’anno con l’incarico di fornire i suoi mattoni per il Serpentine Pavillion 2020 a Hyde Park nel Regno Unito a Londra (il progetto è stato rinviato al 2021 a causa dell’attuale situazione globale).

Il padiglione è stato progettato dallo studio di architettura Counterspace e utilizzerà i K-Briq di Kenoteq in grigio, nero e 12 diverse tonalità di rosa.

Secondo Medero, i K-Briq durano più a lungo e sono più durevoli, offrendo più isolamento, rispetto ai normali mattoni.

Al momento, Kenoteq opera da Edimburgo in Scozia e può produrre fino a tre milioni di mattoni all’anno. Il duo spera di crescere considerevolmente nei prossimi anni, ma prima deve superare l’ostacolo di un settore delle costruzioni notoriamente lento a recepire innovazione e farla propria.


 

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