Espositori 2016



Università degli Studi di Napoli Federico II

Università degli Studi di Napoli Federico II

L'Università Federico II promuove il trasferimento delle conoscenze attraverso la ricerca, la formazione, le attività di certificazione, di brevetto e di spin-off, nel conseguimento della qualità e dell'eccellenza.
L'Università concorre allo sviluppo della cultura, del benessere sociale ed economico e del livello produttivo del Paese, anche attraverso forme di collaborazione con soggetti nazionali ed internazionali, pubblici e privati, che promuovono attività culturali e di ricerca. A tal fine sostiene in particolare programmi europei e di cooperazione e favorisce la più ampia fruizione delle proprie strutture.
L’Università degli Studi di Napoli Federico II ha intensificato la propensione alla creazione di carriere internazionali per i propri studenti, promuovendo borse di studio ed ambienti favorevoli allo sviluppo di attività che attraggano studiosi provenienti da tutto il mondo. Attraverso contatti accademici valorizzati nel corso degli anni, l’Ateneo è riuscito ad attivare un network di collaborazioni che oggi conta sulla presenza di numerose partnership nel mondo, con conseguente posizione di prestigio nel panorama accademico internazionale.
L’Ateneo ha adottato il Lifelong Learning Programme (LLP), programma di apprendimento permanente dell’Unione Europea (2007/2013) che sostiene la promozione di scambi, cooperazione e mobilità tra i sistemi d’istruzione internazionale, in modo che essi diventino un punto di riferimento di qualità a livello mondiale.
L’Ateneo ha, di recente, aderito anche al nuovo programma “Erasmus+” che convoglia, in un’unica struttura, tutti gli interventi inclusi nel LLP Erasmus e che permette agli studenti universitari di vivere esperienze culturali all’estero. I partecipanti possono fare più volte richiesta della borsa Erasmus, fino ad un massimo di 12 mesi per ogni ciclo di studi. Nell’ambito dell’Erasmus, dal 2007 è stata istituita pure una nuova forma di mobilità studentesca definita Students’ Placement, la quale prevede la possibilità per gli iscritti federiciani di svolgere un tirocinio per un periodo minimo di tre mesi presso un’impresa, un centro di formazione o un centro di ricerca, attraverso la stipula di un Training Agreement in cui sono descritte le funzioni che lo studente dovrà espletare all’estero. È, inoltre, rilasciato un attestato finale.
Le attività di trasferimento tecnologico dell’Ateneo Federico II sono molteplici e si sviluppano in un gran numero di settori, probabilmente come quelle di tutti i grandi Atenei, per cui non è semplice offrirne una visione completa e sintetica.
Negli ultimi tre anni è stata realizzata un’intensa azione di riorganizzazione dell’Ateneo. In primo luogo, a valle del lavoro di una Commissione ad hoc, il 15 maggio 2012 è entrato in vigore il nuovo Statuto. È stato quindi realizzato il completo riassetto delle strutture dell’Ateneo, che ha visto la disattivazione dei Poli, delle Facoltà e dei Dipartimenti pre-legge 240/2010 e l’attivazione, a far data dal 1 gennaio 2013, di 26 nuovi Dipartimenti. Questi ultimi sono nati attraverso un processo di razionalizzazione ed aggregazione di competenze, funzioni, strutture e dotazioni, coordinato dagli Organi di governo accademici. Nel nuovo assetto i Dipartimenti hanno svolto un’intensa e fruttuosa attività che è stata supportata da un lato da risorse provenienti dall’Ateneo stesso che ha provveduto a fornire il sostegno al funzionamento di base delle strutture di ricerca. Le risorse allocate dall’Ateneo per tale attività sono state distribuite in base alle dimensioni dei Dipartimenti, alla tipologia di ricerche condotte e alla valutazione dei risultati degli anni precedenti. Ciò ha permesso di cofinanziare importanti progetti di ricerca che sono stati agevolati dal MIUR in primo luogo attraverso gli strumenti dei PRIN e del FIRB sia in area umanistica che in area tecnico-scientifica. Anche i progetti FIRB-Futuro in ricerca hanno visto un interessante sviluppo, orientato a supportare la ricerca dei giovani ricercatori e alla conseguente stabilizzazione di nuovi gruppi di ricerca indipendenti. Un importante sostegno alla ricerca è venuto anche dai finanziamenti provenienti da privati, come ad esempio quelli delle Charities che, nell’area della salute dell’uomo, vedono AIRC e Telethon tra i primi finanziatori, e delle Fondazioni, come la Compagnia di San Paolo di Torino, che ha attivamente supportato ricerche in svariati campi, attraverso gli strumenti FARO e FORGIARE. È continuato l’impegno dei ricercatori dell’Ateneo ad ottenere sempre più finanziamenti da parte della Commissione Europea, un’insostituibile sorgente di confronto con la realtà della ricerca internazionale. Durante l’ultimo triennio sono stati attivi i progetti del 7° Programma Quadro, che hanno da un lato rappresentato una fonte di risorse molto consistente e dall’altro un cruciale strumento per incrementare e solidificare le collaborazioni nello scenario europeo, sia per quello che riguarda la componente non-profit che per la componente industriale. Anche i molto competitivi progetti di ricerca di base, finanziati dalla Commissione Europea attraverso l’ERC, hanno visto protagonisti alcuni ricercatori dell’Ateneo.
L’azione dell’Ufficio di Trasferimento Tecnologico di Ateneo è stata svolta prevalentemente nel campo della ricerca di interesse regionale, svolta in collaborazione con il mondo della ricerca industriale.
L’area in cui si sono sviluppate le attività di trasferimento tecnologico è principalmente quella della città di Napoli e della sua provincia, un contesto socialmente ed economicamente svantaggiato che pone l’Ateneo ad operare in una delle circa sessanta aree in ritardo di sviluppo degli Stati membri della EU. Un’area nella quale il knowledge gap ovvero la riserva di conoscenza inutilizzata per alimentare lo sviluppo socio-economico è tanto più elevata dal momento che, a fronte di un forte e competitivo sistema universitario, vi è un sistema economico debole. In queste condizioni il trasferimento di conoscenze dai laboratori universitari al sistema degli operatori locali risulta problematico. Nelle imprese del territorio spesso manca chi è in grado di assorbire o presidiare tale processo di trasferimento.
Consapevole delle problematiche su accennate, l’Ateneo Federico II ha individuato come obiettivo primario dell’Ufficio di Trasferimento Tecnologico quello di rendere coese, coerenti e via via sistematiche le iniziative di trasferimento tecnologico che si originano, a vario titolo, dall’Università e di porre in atto tutte le azioni possibili per la valorizzazione economica dell’enorme attività di ricerca che viene condotta, a vario titolo, nei Dipartimenti dell’Ateneo. Le occasioni per il cofinanziamento per le attività di trasferimento tecnologico, nell’esperienza degli ultimi anni, provengono da varie fonti. In primo luogo vanno considerati i finanziamenti ottenuti nell’ambito dei PON e POR, che per la loro natura prevedono una stretta collaborazione con le imprese su obiettivi di ricerca a medio-breve termine. I campi di interesse di questi progetti sono numerosi e ovviamente risentono delle componenti industriali più sviluppate e mature della regione, anche se hanno visto il coinvolgimento di imprese non campane, che, anche in ragione delle fruttuose collaborazioni con i nostri ricercatori, hanno, in molti casi, localizzato alcune attività di ricerca e sviluppo nella regione. Anche molte altre fonti hanno contribuito al sostegno di questo tipo di ricerca, Ministero della Sanità, Ministero dello Sviluppo Economico, ecc., ed altri Enti, come l’ENEA e Consorzi di ricerca di vario tipo.
È da segnalare infine che un numero molto grande di ricerche di tipo industriale sono state commissionate direttamente dalle imprese, specie nel campo dell’ingegneria e della medicina, con meccanismi che sempre di più evolvono dalla semplice attività di consulenza in conto terzi a vere e proprie sperimentazioni che conducono a risultati di ricerca originali. Inoltre, tra tutte le altre attività, con riferimento particolare all’ultimo triennio, si ricordano:
• progetti di dottorati congiunti con piccole e medie imprese;
• costituzione di acceleratori di imprese spin off accademiche;
• attività di ricerca e sviluppo sperimentale conto terzi, per un fatturato complessivo di circa 4.500.000 euro (dato anno 2013);
• deposito di 77 domande di brevetto per invenzioni;
• valorizzazione delle risorse culturali e naturali soprattutto attraverso l’attivazione di una linea di ricerca condivisa tra l’Ufficio di Trasferimento Tecnologico ed il CeRITT (Centro di ricerca sulla Innovazione ed il Trasferimento Tecnologico ibrido tra la Federico II e l’AICTT, Associazione Italiana Cultura per il Trasferimento Tecnologico).

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