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Makers, ingegneri, designer, innovatori: il backup per l’emergenza COVID-19

Sono le persone e i progetti di cui leggiamo ogni giorno, che ci sorprendono per ingegno, audacia, efficacia. Sono i protagonisti di quello che e’ stato definito “il piano C” per la lotta al Coronavirus. Sono makers e innovatori, e stanno facendo la loro parte. 

Questa del “piano C” e’ una discussione nata qualche giorno fa in US su Make Media. Dale Dougherty, il suo iniziatore, aveva realizzato che, a fronte di una carenza di attrezzature e dispositivi medici, diverse soluzioni erano state adottate.

Al piano A, rappresentato dalla disponibilità standard, aveva fatto seguito un piano B, quello della riconversione da parte di produttori tradizionali o dell’adattamento a terapie intensive di sale operatorie, per esempio. Si era affacciato poi anche un piano C: quello nel quale la disperazione era stata bilanciata, ed evitata, dal pensiero laterale, dall’ingegno, dalla reattività propria dei makers

Dale cita proprio il caso Italia a supporto di questa tesi: i due recentissimi progetti di stampa 3D per valvole per respiratori, e quello di trasformazione di maschere da sub a marchio Decathlon in respiratori ospedalieri sono due storie paradigmatiche di cosa l’approccio maker-oriented e’ in grado di realizzare.

Il Movimento dei Makers potrebbe fornire un “Piano C” per l’Italia, l’America e il mondo.

Il “piano C” sono gruppi di produttori indipendenti, imprenditori e innovatori che si organizzano online per fornire soluzioni alternative. Molti di loro sono entusiasti della prospettiva di creare progetti open source e di produrre rapidamente ventilatori negli spazi dei produttori. Queste community stanno già comunicando a livello nazionale e internazionale, e si stanno mobilitando a livello locale per mappare tutto quanto e’ disponibile e sistematizzarlo prima che sia necessario.

Un approccio pionieristico? Forse. Sicuramente, un strategia perfetta per la sfida globale che stiamo affrontando tutti, in tutto il mondo e che trasforma le caratteristica prima della pandemia – quella di essere “globale” – in leva per combatterla, mettendo insieme tutte le risorse che ovunque nel mondo si stanno organizzando per fronteggiarla. Approccio “design thinking” e co-creazione che portano ad un livello completamente nuovo, per molti, l’idea e le modalità di collaborazione.

E’ con grande piacere che scegliamo di segnalarvi progetti makers open source che si sforzano di contribuire al “piano C”.

Aggiorneremo questa sezione man mano che ne avremo notizia; accettiamo segnalazioni e ci rendiamo disponibili per facilitare l’incontro tra maker e produttori, ogni volta che sarà necessario.

I ventilatori ospedalieri makers

 

Maschera sub / respiratore ospedaliero by Isinnova
Maschera sub / respiratore ospedaliero by Isinnova

Sempre tornando ad uno dei casi piu eclatanti di questi giorni, il “piano C” e’ esattamente la linea sposata anche da Brescia Fablab per il progetto di adattamento delle maschere da sub iniziato da Isinnova, come recita la call lanciata domenica 22 marzo:

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Facciamo un appello a tutti i makers e a tutti gli associati del FabLab Brescia, in questa situazione di emergenza è stato richiesto dalla Protezione Civile la realizzazione urgente di 500 kit di per convertire la maschera Easybreath da snorkeling di Decathlon in Maschera respiratoria di emergenza, sul progetto sviluppato e reso disponibile dalla bresciana Isinnova.

MAGGIORI INFO SUL PROGETTO
https://www.isinnova.it/easy-covid19/

? GRAZIE A TUTTI ANTICIPATAMENTE ?

 

Lunedì 23 marzo le maschere erano già in consegna presso diversi ospedali della zona. La distribuzione è coordinata direttamente dalla Protezione Civile.

Sulla scia di questo progetto, altre iniziative simili sono in corso anche a Parma, coordinate proprio dal locale Ospedale Maggiore. Anche qui, dopo l’input di un medico rianimatore, in sole 24 ore, sono state raccolte oltre 500 maschere e sono state adattate le valvole di raccordo già progettate a Brescia, necessarie per trasformarle in respiratori di tipo C-PAP (per la terapia sub-intensiva).

Le valvole cosi adattate sono in stampa mentre scriviamo (25 marzo 2020) e nel giro di un paio di giorni l’Ospedale inizierà i test per la validazione. Anche in questo caso, oltre alla favolosa risposta da parte dei cittadini che hanno donato le proprie maschere, e’ da rilevare l’eccellente performance di diverse aziende specializzate nella stampa 3D, come 3DPR , che si sono messe a disposizione per avviare subito la produzione,  e del Fablab Parma,che sta coordinando iniziative di stampa e consegna.

Isinnova, viste le estreme necessità ospedaliere, ha deciso di condividere liberamente il file per la realizzazione del raccordo in stampa 3D e sopperire alle difficoltà delle strutture sanitarie. Qualche giorno fa, il maker massafrese Paolo Zappatore è stato contattato dalla prof.ssa Rosa Porro dell’Università di Bari “Aldo Moro” referente Centro per la Sostenibilità, con la richiesta di fornire dei respiratori basati sul progetto Isinnova per il Policlinico di Bari.

«Mi sono immediatamente attivato attraverso la rete dei FabLab, contattando la struttura più vicina che ha sede a Bitonto, interpellando il direttore Nicola Parisi, e organizzando cosi in breve tempo la realizzazione di 7 maschere respiratorie».

 

Era già accaduto diversi anni fa, una decina circa, con un progetto di Clarence Graansma. Il suo progetto, come descritto su Instructables, era stato prudentemente chiamato The Pandemic Ventilator, era realizzato in legno e utilizzava un sacchetto a chiusura lampo come soffietto. Graansma aveva riconosciuto l’esigenza di  migliorarne la progettazione e aveva cercato il supporto di altri makers e produttori a questo scopo.

 

YouTube player

Oltre al ventilatore pandemico fai-da-te di Graansma, ce ne sono stati altri. Un altro progetto del 2010 è stato Ambu-Bag, creato in un progetto di studenti di ingegneria meccanica del MIT sviluppato come un ventilatore portatile “bag-valve mask (BVM)” per l’uso in ambulanza. Si tratta di un ventilatore con maschera a valvola a sacco e una pompa ad aria azionata manualmente, che richiede una persona per comprimere e rilasciare il sacco per ore e ore. Fu persino brevettato, salvo poi essere abbandonato ma solo dopo aver fornito ispirazione a molti altri progetti del genere.

 

Ambu bag

 

Come, ad esempio, quello di Colin Keogh, allora dottorando in ingegneria all’Università di Dublino, che con alcuni colleghi creò l’Open Source Ventilator (OSV) in Irlanda. Uno dei progetti, guidato da Trevor Smale, è Open Lung BVM Ventilator, un device sacca-valvola-maschera stampato in 3D. Il progetto ha subito sette revisioni in un breve periodo e lo sforzo continua su OpenSourceVentilator.ie: il video che segue ne spiega meglio storia e funzionamento.

 

Natalie Dickman, una studentessa di bioingegneria presso la Oshman Engineering Design Kitchen (OEDK) della Rice University e il team “Take a Breather hanno sviluppato una specifica di progetto per una maschera a valvola a sacco. Questo è stato uno dei progetti chiave del 2019. Pensato per l’uso in paesi come la Thailandia, Dickman ha poi condiviso le specifiche nel gruppo Helpful Engineering Slack. “Il nostro obiettivo generale è la creazione di un accessorio a mani libere, affidabile e di lunga durata per adattarsi alla maschera standard della valvola a sacco”, segnala Dickman.

 

 

DPI – DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE 

Le mascherine stampate in 3D, termo-modellabili e gentili sulla pelle, per sopperire alla carenza di questo periodo. 

E’ l’idea di Alessio Bigini, giovanissimo maker fondatore di Maker House Medical, startup che applica la tecnologia della stampa 3D alla medicina, focalizzandosi sulla ricostruzione e sulla stampa 3D per il planning chirurgico, che vista l’emergenza e la carenza di DPI (Dispositivi di Produzione Individuale), ha riconvertito la sua produzione. Si tratta di una soluzione d’emergenza che, chiaramente, non può sostituire le mascherine certificate FFP2/FFP3 ma che rappresenta comunque un’alternativa per tutte quelle persone che non lavorano in contesti ospedalieri o sanitari ma hanno comunque bisogno di protezione.

 

Alessio Bigini di Maker House Medical indossa una delle mascherine stampate in 3D

Il progetto del product designer

Anche dal mondo del product design arrivano idee e progetti open source. Uno e’ quello di Federico Pilloni, studente IED, che ha progettato la sua mascherina e la condivide per migliorarne il progetto e trovare produttori disposti a metterla in stampa. Il progetto e’ open source e aperto a contributi e migliorie.

Mascherine 3D: il progetto di Federico Pilloni (IED)
Mascherine 3D: il progetto di Federico Pilloni (IED)
Mascherine 3D: il progetto di Federico Pilloni (IED)
Mascherine 3D: il progetto di Federico Pilloni (IED)

Lo scudo protettivo per professionisti medici di Josef Prusa

Josef Prusa di Prusa Research, maker super noto specializzato in stampa 3D di Praga, ha rapidamente sviluppato un progetto stampabile per uno scudo protettivo per i professionisti medici che è stato rivisto dal Ministero della Salute ceco. Un progetto per la stampa di occhiali protettivi per personale sanitario seguirà a breve.

 

Joseph Prusa
Joseph Prusa

WASP: ogni causa e’ quella giusta

Accantonati solo temporaneamente i progetti che il settore Ricerca e Sviluppo anche in WASP, l’azienda di Massa Lombarda che da sempre si distingue nel panorama della stampa 3D per l’enorme sforzo profuso nella ricerca,  da alcuni giorni si studiano e si progettano strumenti ad hoc, sviluppati tramite stampa 3D, per garantire la salute sui luoghi di lavoro. Due i prodotti già realizzati:

  • Mascherina con filtro intercambiabile “MY FACE MASK”

Partendo dalla scansione 3D del volto, WASP e’ in grado di realizzare e personalizzare una mascherina su misura per ogni operatore. Il materiale utilizzato è PCL (policaprolactone), biomateriale che può rimanere a contatto con la pelle. Le mascherine sono state stampate con Delta WASP 4070. La mascherina può essere disinfettata e utilizzata più volte, mentre nella parte centrale va inserito un filtro intercambiabile.

 

WASP rilascia il progetto in open source: nel sito, sono disponibili le istruzioni e i file .stl per il download

  • Casco di protezione da microgocce con ventilazione e filtro integrato “MY SPACE”

Uno spazio climatizzato, areato e al riparo da qualsiasi virus. Un casco protettivo a pressione positiva. Questo è My Space, il risultato di pochi giorni di sperimentazione che ha consentito a WASP di passare, grazie alla fabbricazione digitale, dal prototipo alla prima produzione per uso interno.  Il casco è realizzato in materiale plastico leggero e trasparente, è facile da indossare e crea uno spazio personale protetto. Naso, bocca, occhi, orecchie, tutto è racchiuso in un involucro pressurizzato e all’interno si prova una sensazione di protezione, senza la limitazione della capacità respiratoria provocata dalle mascherine. L’aria fresca e pulita viene dall’alto, mentre in corrispondenza delle orecchie piccoli fori consentono l’ingresso del suono.  Una batteria alimenta la ventola per diverse ore.

 

Casco My Space by WASP
Casco My Space by WASP

Si tratta di dispositivi non certificati che WASP testerà internamente per valutarne pregi e difetti e darli successivamente in prova a chi opera in prima linea. Le istruzioni per la produzione in serie saranno a breve disponibili nel sito WASP.

 

OPEN SOURCE ELECTRONICS I DIGITAL FABRICATION 

 

ARDUINO for COVID-19

La community Arduino in tutto il mondo sta lavorando a prototipi e progetti per la lotta al Covid-19 usando l’elettronica open source e la fabbricazione digitale. La mission di Arduino per la democratizzazione della tecnologia è più importante che mai, poiché centinaia di produttori e ingegneri utilizzano la piattaforma Arduino per accelerare i loro sforzi di ricerca e offrire soluzioni efficaci e accessibili alla popolazione in ogni parte del mondo, compresi i paesi meno sviluppati dove non è facile procurarsi apparecchiature mediche. Per unirsi alla community e restare aggiornato, questo e’ il posto giusto.

 

3D Systems Corp

Co-fondata dall’inventore della stampa 3D, Charles (“Chuck”) Hull, 3D Systems è un’azienda globale di soluzioni 3D focalizzata sul collegamento dei clienti con l’esperienza di produzione digitale necessaria per risolvere qualsiasi esigenza business, di progettazione o di ingegnerizzazione. Ha creato questo gruppo Facebook  per accogliere istanze di maker e designer che si cimentano nella progettazione di device medicali e DPI e che possono contattarla da questo form

 

Stampa 3D dispositivi di emergenza

E’ un gruppo Telegram che nasce per scambiare rapidamente idee e informazioni, tra cittadini, ricercatori, startup e aziende che lavorano nel campo della stampa 3D al fine di fare rete e “centro di controllo” per la prototipazione di componenti utili in questa emergenza, come gia’ avvenuto altrove. Le informazioni presenti nel gruppo serviranno da guida per evitare di perdere materiale e tempo prezioso per essere più operativi possibili.

Open Source COVID-19

Questo gruppo si aggrega intorno alla necessita di valutare, progettare, validare e approvvigionare la fabbricazione di forniture mediche di emergenza open source in tutto il mondo, data l’estrema eterogeneità di condizioni di fornitura e approvvigionamento a livello locale.

 

DATI

COVID-19 Infodemic Observatory  

Un progetto by CO.MU.NE, e’ una  piattaforma online sviluppata recentemente dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento che monitora l’evoluzione delle informazioni sul Coronavirus diffuse su Twitter

Covid-19 Italia

Covid19italia.help è un progetto no profit, una piattaforma nata per condividere informazioni utili e verificate sull’epidemia di Coronavirus diffusasi in Italia nel 2020. Lo scopo è quello di verificare, aggregare ed etichettare segnalazioni di varia natura, al fine di mettere in contatto richieste di aiuto e offerte di beni e servizi. Vengono inoltre raccolte e pubblicate iniziative solidali, culturali e dirette a promuovere ed implementare telelavoro e didattica a distanza. Infine, raccoglie normative, direttive istituzionali e dati. Non intende in alcun modo sostituirsi a fonti istituzionali di informazione, alle quali rimanda caldamente per l’attendibilità.


Maker Faire Rome – The European Edition si impegna da ben otto edizioni a rendere l’innovazione accessibile e fruibile con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, startup e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere il proprio business, in Italia e all’estero.

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