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FruFun: Un progetto per le aziende frutticole

Un webinar dedicato alle aziende del comparto frutticolo, per scoprire Frufun e come massimizzare i prodotti e ridurre i costi di produzione

Le aziende agricole di piccole dimensioni sono oggi tra le realtà aziendali più presenti sul territorio italiano e sono proprio loro a fronteggiare con più criticità il tema dello scarto alimentare, essendo poco strutturate dal punto di vista logistico. 

Il gruppo operativo FRUFUN, per questo motivo, ha deciso di introdurre in Sabina un progetto mirato ad aumentare la competitività delle imprese sul territorio e incrementare il loro reddito tramite la produzione di nuovi generi alimentari realizzati con il 100% della frutta sul territorio. Come? Con la produzione di frutta essiccata ottenuta dalle eccedenze frutticole delle aziende agricole attraverso tecnologie sostenibili sia dal punto di vista economico che di quello ambientale. Ma come può la produzione di frutta secca aiutare le aziende e, allo stesso tempo, anche l’ambiente? 

Lo spreco di cibo e l’impatto sull’ambiente e sulle aziende

Oggi lo spreco di cibo è una delle problematiche fondamentali che contribuiscono all’impatto ambientale, anche se apparentemente sembra essere la forma più innocua di rifiuto, in quanto è di credenza comune pensare allo spreco di cibo come un processo che si conclude con la perdita del cibo stesso (senza poter esser devoluto ad associazioni o enti che si preoccupano di assicurare un piatto a tavola per chi non ce l’ha) ma senza riflettere concretamente sulle conseguenze che gli scarti alimentari comportano sull’ambiente. 

Difatti, quando sprechiamo il cibo, e non parliamo unicamente degli alimenti che vengono consumati regolarmente nelle nostre case o nei ristoranti e nelle gastronomie alla fine della giornata, ma anche quelli che vengono scartati su scala industriale, non stiamo semplicemente sprecando l’alimento in sé, ma anche tutto il processo che vi è alla base della sua produzione. Per produrre gran parte delle nostre risorse alimentari, infatti, vengono utilizzate grosse quantità d’acqua, specie in agricoltura, e ciò significa che con lo spreco del cibo vengono vanificati anche migliaia di litri d’acqua e fertilizzanti, senza tralasciare i terreni coltivati e, per ultime, le discariche. Ma non sono solo le risorse naturali a risentirne. Con lo smaltimento del cibo in una discarica si va incontro a un processo di marcimento che produce carbonio e metano, uno dei gas serra più pericolosi che contribuisce all’ingrandimento del buco dell’ozono e, dunque, al cambiamento climatico che porta al riscaldamento globale. 

Gli obiettivi di FRUFUN

L’areale sabino, nell’Italia centrale, presenta oggi la maggior parte delle piccole e micro aziende dedicate alla produzione di frutta — in particolar modo di pesche e ciliegie — e il gruppo operativo FRUFUN ha come scopo principale l’applicazione di metodi innovativi per la produzione di frutta secca a basso impatto ambientale. L’obiettivo principale è quello di promuovere in area sabina la competitività tra le aziende agricole del territorio consentendo però di usare, allo stesso tempo, sia il 100% del proprio materiale a disposizione e sia tecnologie sostenibili anche in termini di economia. 

Lo spreco alimentare delle risorse frutticole, infatti, è un problema particolarmente sentito in Sabina, in particolare nell’area laziale dove le aziende agricole non specializzate offrono i propri prodotti freschi sui banchi vendita o all’ingrosso presso i centri agroalimentari. 

In più, oltre all’aiuto concreto che viene offerto alle aziende aiutandole a sfruttare il 100% dei propri prodotti si incrementa il processo di riutilizzo dei materiali e riduzione dei costi, virtù tipica dell’economia circolare che diventa sempre più importante nel nostro Paese. 

 

Passare all’essicazione della frutta per aiutare le aziende del comparto

È stato stimato che circa il 20-30% della frutta che viene prodotta in agricoltura non sia successivamente idonea alla vendita nei supermercati o all’ingrosso o riutilizzata per fini cosmetici o erboristici. Ciò naturalmente produce un grosso quantitativo di scarto alimentare che pesa molto sulle aziende in termini economici e ambientali. Questa frutta, però, può subire un processo di essiccazione che fa sì che il prodotto venga venduto sul mercato con numerosi vantaggi sia per il produttore che per il consumatore. 

L’essiccazione, infatti, è un metodo di conservazione del cibo in grado di permettere che tutta l’umidità sia rimossa dall’alimento creando un ambiente sfavorevole alla proliferazione di microrganismi come muffe, lieviti e batteri che possono essere nocivi per la salute dell’uomo. L’essiccazione è un metodo di conservazione adatto per frutta, funghi, erbe aromatiche, alghe, bacche, fiori e verdure. E il progetto FRUFUN mira ad abbinare a questi vantaggi anche dei processi di lavorazione che sono economici per le aziende (consentendo così di migliorare l’economia nel settore frutticolo sabino) e che tutelano l’ambiente. 

Tra le innovazioni più importanti del gruppo FRUFUN infatti assistiamo all’introduzione di un processo di essiccazione secondo una tecnologia che riduce al minimo i costi ambientali come le emissioni di CO2 e i relativi costi del servizio, risparmiando anche sull’energia impiegata. 

Ma quali sono i vantaggi per il consumatore? Innanzitutto, uno dei vantaggi chiave dell’essiccazione della frutta e delle erbe è legato alla loro conservazione: gli alimenti essiccati hanno tempi di conservazione molto più lunghi rispetto ai freschi ed è possibile aprire un pacco di frutta secca senza il timore che questa vada a male nel giro di poche ore. Inoltre, la frutta secca mantiene gran parte dei benefici nutrizionali degli alimenti freschi e, talvolta, ne contiene anche di più.  

 

Il webinar dedicato a FruFun è solo su Maker Faire Rome Online. Trovi il programma e gli orari su www.makerfairerome.eu 

La partecipazione è gratuita.

 

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