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Nei semi dell’uva alcune sostanze anti-cancro: lo studio di CNR ed ENEA

Una ricerca apre nuove prospettive sul trattamento del mesotelioma, una rara forma di cancro

 

E’ un tumore raro e spesso resistente ai farmaci, frequentemente originato dall’esposizione all’amianto. Stiamo parlando del mesotelioma, patologia maligna per la cui cura si sono aperte nuove, interessanti prospettive.

Grazie all’impegno del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), ENEA e Università Federico II di Napoli, recenti ricerche hanno dimostrato che alcune molecole contenute nei semi degli acini di specifiche uve riescono a bloccare la crescita di cellule tumorali del mesotelioma

 

L’uva di Aglianico (foto: Paul Balke/Facebook)

 

Lo studio, pubblicato sul Journal of Functional Foods, ha dimostrato anche che le stesse molecole sono in grado di aumentare l’efficacia delle terapie chemioterapiche. Combinando le sostanze estratte dai chicchi d’uva con i farmaci anti-tumorali, gli elementi derivati dalle uve possono indurre la morte delle cellule maligne. 

Gli acini in questione sono quelli delle uve di Aglianico e Falanghina, due eccellenze vinicole originarie dell’Italia meridionale. 

 

foto: Pixabay

 

Una ricerca che è frutto della costante innovazione che guida l’operato di CNR ed ENEA, due fra i maggiori partner di Maker Faire Rome. Nell’ottica, condivisa con lo spirito della fiera, di offrire ritrovati scientifici e tecnologici utili alla concreta risoluzione dei problemi di tutti, ci auguriamo che uno studio del genere possa condurre a ottimi risultati.