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i robot collaborativi entrano sempre più nelle nostre vite – pub incluso

I cobot sono robot collaborativi che accompagnano attività quotidiane. Tra le loro applicazioni, anche quella dietro al bancone del pub

 

La robotica è una scienza affascinante, in continua evoluzione, che abbraccia discipline molto diverse tra loro (Linguistica, Matematica, Psicologia, Elettronica, Meccanica, per citarne alcune). Ben lontana dai tempi in cui veniva perlopiù associata alla fantascienza, oggi è quanto mai reale: robot che aiutano a cucinare, pulire, socializzare e che si prendono cura delle persone sono diventati parte della nostra quotidianità.  A Maker Faire Rome ne presentiamo ogni anno un’ampia selezione

Cos’è un cobot?

Il termine deriva da “collaborative robot”. Si tratta di macchine – spesso antropomorfe – concepite per interagire fisicamente con l’uomo in uno spazio di lavoro, anche senza barriere protettive, in contrasto con la maggior parte dei robot industriali adottati fino al 2008, che erano, invece, progettati per operare autonomamente, o con una guida limitata, ed erano protetti da barriere.

Qualche cenno storico

Inventati nel 1996 da due professori della Northwestern University, J. Edward Colgate e Michael Peshkin, i primi cobot sono il risultato di un’iniziativa della General Motors – in particolare dal GM Robotics Center e dalla General Motors Foundation – tesa a trovare un modo per rendere i robot sicuri al punto da poter collaborare con le persone.

I primi cobot non avevano alcuna fonte interna di forza motrice che veniva, invece, fornita direttamente dall’operatore, per cui erano assolutamente sicuri per l’uomo. Negli anni, i robot collaborativi sono stati dotati di piccole quantità di forza motrice e si sono moltiplicati modelli e brevetti. 

Dal 1996 ad oggi questo genere di robot ha conosciuto una grande crescita nel settore dell’automazione industriale: le industrie automobilistica, chimica, elettronica e delle materie plastiche li hanno presto incorporati nei loro processi. A seguire sono stati impiegati sempre di più anche nell’industria logistica e alimentare.

I cobot sono generalmente impiegati per operazioni a basso valore aggiunto, che non richiedono l’intervento diretto di un essere umano: per queste attività, i robot collaborativi rappresentano lo strumento perfetto. Infatti, possono ripetere lo stesso movimento più volte per ore con la massima precisione e senza annoiarsi (come accade agli umani, aprendo la possibilità a errori e incidenti) e sono in grado di eseguire operazioni non ergonomiche, liberando gli operatori dai rischi per la salute associati a posture forzate e dagli incidenti, come nel caso della movimentazione manuale dei carichi e dei movimenti ripetitivi.

I cobot nell’industria del food & beverage

I cobot rappresentano senz’altro un validissimo supporto per l’industria alimentare e la produzione di prodotti di ambito food & beverage.

L’uso della robotica nella produzione di questi specifici prodotti comporta infatti molti vantaggi in termini di risparmio ed efficienza, per le imprese sia grandi che piccole.

Prima di arrivare al bancone di un pub, però, ci sono altri modi in cui i robot possono essere applicati nel settore della birra e delle bevande in genere. Attualmente i robot vengono impiegati nella logistica e nell’automazione: sono robot industriali di nuova generazione pensati per lavorare insieme all’uomo e in sicurezza. 

I campi di applicazione nell’industria

Nei settori della birra o delle bevande in genere, i cobot possono trovare diverse applicazioni, tra cui l’imballaggio, la tappatura, l’etichettatura delle bottiglie o anche la pallettizzazione (imballaggio) e la de-pallettizzazione. Le merci infatti devono essere impilate in modo da rendere possibile l’impiego dei pallet su cui vengono poi spedite. Attività semplici da programmare e che in alcuni casi, come palettizzazione e de-pallettizzazione, comportano il sollevamento di oggetti pesanti per cui l’impiego di cobot si rende necessario. 

I vantaggi dei cobot nella produzione industriale

L’automazione è un metodo economicamente efficace per ridurre sprechi ed errori umani, contribuendo a una migliore qualità del prodotto, anche con riferimento alla riduzione del rischio di contaminazioni. Affidarsi agli operatori umani in alcuni momenti critici della manipolazione e trasformazione degli alimenti e delle bevande introduce la possibilità di errori nel processo, che possono tradursi in disastrose contaminazione da germi, agenti patogeni e corpi estranei. Compromettere la qualità del cibo e dei prodotti alimentari può portare a costosi sprechi o beni inutilizzabili e, in alcuni casi, causare il totale ritiro dalla vendita di prodotti che sono già stati inviati sul mercato. Ridurre la contaminazione nel cibo è quindi un imperativo sia economico che sociale e l’automazione rappresenta una risposta efficace al problema.  Il grande grado di precisione e ripetibilità dei cobot azzera il rischio di errore e di scarto del prodotto, introducendo efficienza e risparmio per le aziende.

I cobot dedicati all’esperienza di consumo

Il loro impiego si è poi fatto anche più “leggero” e si è esteso al momento di esperienza e consumo dei prodotti alimentari e delle bevande. 

A Maker Faire Rome abbiamo spesso presentato progetti di robotica dedicati proprio all’impiego nella fase di consumo, come il robot mixologist Makr Shaker progettato da Carlo Ratti – già direttore del Senseable City Lab del MIT e di alcune installazioni ENI presentate proprio a Maker Faire Rome, o il robot pizzaiolo che a Parigi ha ormai una pizzeria tutta sua. I video sotto li mostrano in azione: 

 

 

BotTender, il cobot italiano che spilla birra

Tra i progetti che hanno attirato molta attenzione tra il pubblico di Maker Faire Rome un posto speciale è occupato da BotTender, il cui prototipo è stato presentato in occasione dell’edizione 2022 di Maker Faire.

Nato dal brain storming con realtà nel settore alimentare e delle bevande, fin da subito ha attratto molto interesse grazie al suo sofisticato sistema robotico. Un sistema integrato che comprende un manipolatore robotico, un banco bar per la produzione di cibi e bevande e un’applicazione per effettuare gli ordini.

Come funziona BotTender

BotTender consente di abilitare l’adempimento nell’erogazione di qualsiasi bevanda alla spina (non solo birra, quindi). BotTender si inserisce nella gestione dle bar come ogni altro device e non richiede adattamenti di alcun tipo dello spazio che lo ospita.

Una volta che il cliente ha ordinato – da mobile o da tablet –  un addetto può premere il pulsante, la birra o la bevanda alla spina viene erogata e l’ordine viene evaso automaticamente.

I vantaggi di una soluzione come BotTender

Un locale potrebbe adottare la soluzione BotTender per eliminare gli sprechi e semplificare le operazioni di distribuzione.

Con BotTender è possibile servire più velocemente e in modo più snello, e soddisfare un maggior numero di clienti

Inoltre, con BotTender l’erogazione della bevanda è sempre affidabile, sia nella consistenza del getto che nelle quantità – due variabili che, soprattutto nel caso della birra e dei suoi estimatori, sono fondamentali per un’esperienza di consumo soddisfacente. E poi per i clienti è divertente pensare di essere serviti da un robot e anche eventuali attese – pur ridotte – diventano parte del divertimento.

Prossimi passi

La soluzione BotTender è offerta da Everybotics, spin off dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, è ancora in fase prototipale.

L’azienda sta cercando ora di spingere BotTender come prodotto commerciale, cercando possibili investitori interessati a investire in un mercato in continua evoluzione. Una cosa è certa: il settore alimentare e delle bevande è pronto a cogliere l’occasione offerta dalla robotica per affrontare le sfide del futuro.

Everybotics, lo spin off universitario dietro a BotTender

Everybotics srl, il brand dietro al progetto BotTender, è un innovativo e dinamico spin-off accademico della prestigiosa Università di Cassino e del Lazio Meridionale. Il suo focus principale ruota attorno allo sviluppo di applicazioni ICT all’avanguardia, intelligenza artificiale, robotica e software di controllo avanzato per aziende. Guidati da un team dedicato di professori universitari e ricercatori esperti, Everybotics possiede tutte le competenze necessarie per accompagnare le imprese verso il successo tecnologico e digitale.

 

fonti: Everybotics I Gambero Rosso I Ansa

immagine di copertina: CrAIyon

autrice: Barbara Marcotulli

 

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Maker Faire Rome – The European Edition, promossa dalla Camera di Commercio di Roma, si impegna fin dalla sua prima edizione a rendere l’innovazione accessibile e fruibile, offrendo contenuti e informazioni in un blog sempre aggiornato e ricco di opportunità per curiosi, maker, PMI e aziende che vogliono arricchire le proprie conoscenze ed espandere la propria attività, in Italia e all’estero.

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