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Beauty hunters ... Drones
La rivoluzione digitale è il presente. Lo sanno bene gli studenti all’Ipsia Galilei che si addentrano nelle sale dei musei, negli interni di ville d’epoca così come di altre realtà architettoniche per descrivere con una visione insolita bellezze senza tempo impiegando minidroni inoffensivi di solo 300 grammi.
Sfida impegnativa visto che progettare un video con i Droni è come lavorare a dare forma ad una scultura. Ci vuole un bozzetto (la sceneggiatura); modellare la figura (le riprese videofotografiche); ottenere una prima forma (il montaggio); la rifinitura, cioè la sua rifinitura (le musiche). Poi si ottimizza il lavoro di squadra. A seconda delle necessità delle riprese si può andare da un team dai 5 ai 12 soggetti. Ognuno perfeziona ciò per cui è più portato. Ovviamente per la sceneggiatura deve pensarci una persona già esperta in materia. In ogni luogo, quindi, ci appoggiamo a chi queste realtà le conosce (proprietari di ville, direttori di Musei, etc.), ma poi sono gli stessi ragazzi che si distribuiscono i compiti. Chi si occupa della logistica (quando facciamo le riprese c’è un’antologia infinita di curiosi che ci si accalcano attorno complicando anche un po’ il nostro lavoro); chi della parte tecnica (anche i Droni si possono inceppare); delle riprese. Infine del montaggio e tutto il resto. Qui coinvolgiamo tutti, dalla prima alla quinta classe, chiedendo consigli e suggerimenti sul lavoro svolto. Bisogna dire che, in questi casi, l’occhio critico degli studenti è molto efficace.
Il sorprendente effetto di questi mezzi sta nel trasformare giovani millenians in entusuasti Cacciatori di Bellezza.
Sfida impegnativa visto che progettare un video con i Droni è come lavorare a dare forma ad una scultura. Ci vuole un bozzetto (la sceneggiatura); modellare la figura (le riprese videofotografiche); ottenere una prima forma (il montaggio); la rifinitura, cioè la sua rifinitura (le musiche). Poi si ottimizza il lavoro di squadra. A seconda delle necessità delle riprese si può andare da un team dai 5 ai 12 soggetti. Ognuno perfeziona ciò per cui è più portato. Ovviamente per la sceneggiatura deve pensarci una persona già esperta in materia. In ogni luogo, quindi, ci appoggiamo a chi queste realtà le conosce (proprietari di ville, direttori di Musei, etc.), ma poi sono gli stessi ragazzi che si distribuiscono i compiti. Chi si occupa della logistica (quando facciamo le riprese c’è un’antologia infinita di curiosi che ci si accalcano attorno complicando anche un po’ il nostro lavoro); chi della parte tecnica (anche i Droni si possono inceppare); delle riprese. Infine del montaggio e tutto il resto. Qui coinvolgiamo tutti, dalla prima alla quinta classe, chiedendo consigli e suggerimenti sul lavoro svolto. Bisogna dire che, in questi casi, l’occhio critico degli studenti è molto efficace.
Il sorprendente effetto di questi mezzi sta nel trasformare giovani millenians in entusuasti Cacciatori di Bellezza.
Italy
D3 (pav. 4)