I radioamatori sono stati i primi makers in elettronica …
Dai tempi dell’invenzione di Marconi e insieme al suo successivo sviluppo commerciale è sempre esistita una moltitudine di appassionati di “elettronica” che, a scopo di apprendimento individuale, si dilettano a studiare, costruire e sperimentare nel campo delle trasmissioni radio. Questa attività è stata riconosciuta dall’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni ITU e dalle varie legislazioni nazionali, come servizio di interesse tecnico e sociale svolto da radioamatori dotati di stazioni ricetrasmittenti previo superamento di un esame ministeriale di tecnica e normativa.
L’Associazione Radioamatori Italiani, fondata nel 1927, ha una propria rappresentanza nella Capitale dal 1946. L’ARI di Roma ha da allora rappresentato un punto d’incontro fondamentale per gli appassionati del Lazio, con incontri bisettimanali per lo scambio di esperienze, seminari di approfondimento mensili e, da oltre un decennio, cicli di avvicinamento al mondo STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics) presso scuole medie e superiori.
Nonostante la disponibilità di apparecchiature commerciali, quasi tutti i radioamatori tengono ad impiegare apparecchiature e strumenti costruiti o ottimizzati personalmente nella propria stazione. Ciò è particolarmente vero per le frequenze più basse (onde lunghe) e più alte (onde centimetriche e millimetriche) e per una serie di strumenti e apparecchiature di controllo che portano ad una stretta integrazione tra le stazioni radio e i sistemi PC e di automazione.