Maker Faire Rome è un’esperienza straordinaria che arricchisce profondamente il significato della creatività e dell’innovazione. La visibilità ottenuta ha contribuito notevolmente a valorizzare i progetti degli studenti della nostra scuola, mettendo in luce il loro talento e impegno ed aggiungendo autenticità e riconoscimento al lavoro della scuola, evidenziando il nostro impegno nella formazione di menti creative e innovative.
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Life MUssel Sustainable production (re)cyCLES - Life MUSCLES
L’acquacoltura è il settore di produzione alimentare in più rapida crescita, con un tasso di espansione annuo dell’8%. Ogni anno in Italia si vendono oltre 70.000 tonnellate di cozze e la dispersione delle retine di plastica, utilizzate per l’allevamento, è problema sempre più evidente: rappresentano infatti il 27% dei rifiuti rinvenuti sulle spiagge europee. L'obiettivo principale del progetto LIFE MUSCLES è quello di contribuire alla riduzione dell'impatto legato all'uso di calze in polipropilene (PP) per l'allevamento di cozze, promuovendo e creando una catena di valore più sostenibile che ne minimizzi la dispersione nell'ambiente marino, incoraggiando il recupero e il riciclaggio dei polimeri per la produzione di nuove calze e altri articoli.
Gli obiettivi specifici del Progetto:
- Contribuire alla riduzione dell'impatto legato all'uso di calze in polipropilene (PP)
- Eseguire la caratterizzazione dei materiali riciclati al fine di garantirne l'applicabilità all'interno della filiera della mitilicoltura e di altre filiere o settori produttivi
- Promuovere la transizione verso un modello economico circolare per il settore della mitilicoltura attraverso il recupero e il riciclo delle calze
- Definire e trasferire buone pratiche per ridurre la dispersione e l’abbandono delle calze in mare di calze in polipropilene utilizzate per l'allevamento di cozze
- Promuovere lo sviluppo di nuove relazioni economiche tra le aziende del settore
- Sensibilizzare e informare i principali stakeholders (allevatori, distributori e consumatori) sulla maggiore sostenibilità della produzione di mitili
- Aumentare la sostenibilità del settore grazie alla sostituzione delle calze in PP con quelle in biopolimero (BP) biodegradabile e compostabile, dimostrando la fattibilità del loro riciclaggio meccanico e organico
- Fornire ai mitilicoltori un impianto di riciclaggio mobile in grado di operare direttamente presso gli allevamenti
Le aree pilota in cui si svolge il progetto sono il Nord Gargano (Mar Adriatico) e il Golfo di La Spezia (Mar Ligure).
Cristina Panti, Matteo Baini, Maria Cirstina Fossi (Università di Siena). Stefania di Vito, Elisa Scocchera, Marzia Mattioli (Legambiente)
Il progetto è coordinato da Legambiente, l’organizzazione ambientalista più diffusa in Italia, con la sua sede centrale a Roma, 20 sedi regionali, più di 1.000 gruppi locali in tutto il paese e più di 110.000 soci. È riconosciuta come “associazione di interesse ambientale” dal Ministero dell’Ambiente ed è uno dei principali membri dell’EEB (European Environmental Bureau) la Federazione delle organizzazioni ambientali europee, e dell’IUCN – l’Unione Mondiale per la Conservazione. Legambiente è anche membro della CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) e di Federparchi (Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali).
L'Università di Siena una delle più antiche Università d’Europa (fondata nel 1240) e mantiene un ruolo di primo piano sulla scena nazionale e internazionale a livello di insegnamento e ricerca. Il Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente ha una lunga esperienza nel monitoraggio, gestione e conservazione dell’ambiente terrestre e marino. Il gruppo di ricerca “Biomarkers Laboratory Plastic Busters” ha contribuito negli ultimi 30 anni a sviluppare approcci innovativi per lo studio dei contaminanti ambientali, rifiuti marini, microplastiche e plastificanti sul biota mediterraneo. Il gruppo ha contribuito alla ricerca sui programmi di conservazione della biodiversità e sfrutta l’esperienza acquisita nel coinvolgimento attivo delle parti interessate per sviluppare strumenti di valutazione, mitigazione e strumenti di monitoraggio, lavorando in stretta collaborazione con le ONG, gli istituti di ricerca e gli organi di governo. Il gruppo Plastic Busters dell'Università di Siena, nell'ultima decade è stato coinvolto nello studio del destino e dell’impatto della plastica, nello sviluppo di metodi innovativi per valutare l’impatto delle microplastiche e dei biopolimeri sulla biodiversità. Il gruppo è coinvolto nel programma di monitoraggio per la direttiva quadro sulla strategia marina dell’UE (D10-marine litter) e nelle attività UNE/MAP per i rifiuti marini nel Mar Mediterraneo, essendo riconosciuto come uno dei laboratori MEDPOL.