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L’AI entra come membro della più grande impresa degli Emirati Arabi

una intelligenza artificiale in un CDA degli Emirati arabi 

La più grande azienda degli Emirati Arabi Uniti, IHC, nomina un’intelligenza artificiale nel consiglio di amministrazione

 

Le grandi aziende sono attratte dalle propagandate potenzialità dall’intelligenza artificiale  ma  quasi tutti  i dirigenti e amministratori non hanno l’esperienza che permetterebbe loro di coinvolgere l’uso dell’AI nei loro affari.

Così succede che alcune imprese saltano il problema a piè pari: se non sanno come gestirla, si affidano direttamente all’AI e la nominano membro del Consiglio di Amministrazione della società.

L’annuncio degli Emirati Arabi

Negli ultimi anni, diverse aziende internazionali hanno inserito entità basate sull’intelligenza artificiale nelle loro strutture dirigenziali. Gli Emirati Arabi Uniti puntano a diventare leader mondiali nel settore dell’intelligenza artificiale.

La International Holding Company (IHC) degli Emirati Arabi Uniti ha annunciato lo scorso febbraio di aver nominato un osservatore basato su intelligenza artificiale nel proprio consiglio di amministrazione, diventando così l’ultima azienda ad includere un’entità AI nella propria leadership, a conferma delle ambizioni del Paese del Golfo nel settore.

La società di investimento con sede ad Abu Dhabi, conosciuta anche come IHC, ha affermato di aver nominato un “Osservatore AI del Consiglio”, chiamato “Aiden Insight”. Questo osservatore si occuperà di analisi dei dati, valutazione dei rischi, monitoraggio della conformità e altre attività a supporto dell’azienda. Aiden parteciperà alle riunioni del consiglio di amministrazione come osservatore, senza diritto di voto.

La IHC è presieduta da Sheikh Tahnoon bin Zayed Al Nahyan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Emirati e membro della famiglia reale. È l’azienda con il più alto valore di mercato negli Emirati Arabi Uniti.

Come funziona Aiden Insight, la AI che siede in un CdA

Aiden Insight è in realtà la “personificazione” dello strumento informatico BoardNavigator, sviluppato da G42, una società degli Emirati che ha stretto una partnership con Microsoft. “G42 promette che Aiden Insight fornirà ‘informazioni in tempo reale per alimentare le discussioni e aiutare il processo decisionale’ durante le riunioni, un’assistenza resa possibile attraverso un’analisi continua dei dati e un monitoraggio dei regolamenti e del quadro etico”,

Ha dichiarato Tahnoon bin Zayed Al Nahyan, CEO di International Holding Company “l’ingresso di AI Board Observer all’IHC, segna una nuova era nel governo societario. Questa iniziativa innovativa, alimentata da G42 e in collaborazione con Microsoft, integra l’analisi avanzata dell’intelligenza artificiale nel processo decisionale strategico di IHC Board. Il ruolo di Aiden Insight riflette l’impegno di IHC per l’innovazione e la leadership lungimirante, garantendo la continua creazione di valore per tutte le parti interessate.”

“La nostra decisione di nominare ‘Aiden Insight’ come AI Board Observer è una testimonianza dell’impegno di IHC per l’innovazione e la leadership lungimirante. “Aiden” ci fornirà un’analisi dei dati senza precedenti e approfondimenti strategici, assicurando che IHC rimanga in prima linea negli sviluppi del settore e continui a fornire valore ai nostri stakeholder

La nascita di un trend?

La IHC non è la prima azienda ad aver nominato un’entità AI nella propria leadership. Già nel 2014, la società con sede a Hong Kong Deep Knowledge Ventures ha nominato un algoritmo nel suo consiglio di amministrazione. Due anni dopo, l’azienda tecnologica finlandese Tietoevry ha fatto lo stesso.

Nel 2022, il produttore polacco di bevande alcoliche Dictador ha nominato un robot AI come amministratore delegato, definendo la scelta come la prima al mondo in una grande azienda.

Perché è importante

La decisione di IHC arriva mentre gli Emirati Arabi Uniti intensificano i loro sforzi per diventare un leader globale nell’intelligenza artificiale. Gli Emirati hanno creato un ministero dell’intelligenza artificiale nel 2017 e puntano a imporsi a livello mondiale nel settore entro il 2031.

La società G42 svolge un ruolo centrale nei piani emiratini per l’AI. A ottobre ha annunciato una partnership con OpenAI, creatrice di ChatGPT. A dicembre, un’azienda di Abu Dhabi controllata da G42 ha lanciato una nuova entità nel settore spaziale basata sull’AI, con un investimento di 4 miliardi di dollari.

La IHC non è nuova nel mondo dell’AI: a dicembre ha stretto una joint venture con il gruppo indiano Adani per esplorare applicazioni dell’intelligenza artificiale, secondo quanto riportato da Bloomberg.

Le sfide

Tuttavia, le ambizioni degli Emirati nel settore dell’AI non sono prive di ostacoli. G42 è stata oggetto di attenzione da parte degli Stati Uniti per i suoi legami con la Cina, in un momento in cui Washington cerca di limitare l’accesso di Pechino a tecnologie avanzate.

Un’altra sfida per gli Emirati potrebbe essere la carenza di manodopera specializzata. In un rapporto del 2022, la società di consulenza PwC, con sede a Londra, aveva rilevato che il 46% dei dipendenti intervistati negli Emirati riteneva che nel Paese mancassero competenze specialistiche. Un problema che, però, condivide con tante altre realtà nazionali, soprattutto europee.

Tuttavia, far sedere l’AI nei Consigli di Amministrazione  solleva nuove domande. Ad esempio, se l’AI suggerisce una strategia che alla fine viene adottata, chi ne sarà responsabile?

Fonti: Al Monitor
Immagine di copertina: Al Monitor
Barbara Marcotulli

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