Droni professionali: cresce il mercato
DRONI: Cresce in Italia il mercato professionale, +10%
Droni professionali: secondo uno studio del Politecnico di Milano, il mercato tocca i 160 milioni di euro e crescerà ancora entro il 2027. La sfida è passare a un numero sempre maggiore di progetti operativi
La ricerca dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano, recentemente pubblicata, evidenzia una interessante crescita del mercato professionale dei droni in Italia, sostenuta anche dal consolidamento dell’ecosistema imprenditoriale. Da un’analisi dei progetti mappati a livello internazionale emerge che la sfida per il mercato è quella di passare da una fase di sperimentazione a progetti operativi.
Secondo l’analisi, il tessuto industriale del settore sembra essere in fase di consolidamento: le imprese sono 657 nel 2024 (erano 664 nel 2023, 706 nel 2022); mediamente, ogni anno il 5% cessa l’attività, prevalentemente aziende piccole e nate di recente, contro il 2% di nuove nascite. A livello internazionale, un’analisi di 1.882 progetti con droni mostra che il 16% è già operativo e sta affiancando o sostituendo il modo in cui imprese e Pubblica amministrazione realizzano le proprie attività.
Secondo la ricerca, sono in fase di sviluppo il trasporto di merci, le manutenzioni che richiedono il contatto fisico del drone con un’infrastruttura, gli inventari di magazzino e le applicazioni in ambito agricolo. Sono in fase di consolidamento ispezioni, spettacoli aerei, ricerca e soccorso, sicurezza e sorveglianza, oltre ad attività di rilievi, mappature e monitoraggio. “Si tratta degli ambiti applicativi da cui la tecnologia è nata e in cui ha già dimostrato di saper portare importanti benefici per le attività di imprese e pubbliche amministrazioni”, conclude l’analisi.
L’evoluzione del settore
Nel 2024 il mercato italiano dei droni per uso professionale (Business to Business – B2B e Business to Government – B2G) ha raggiunto i 160 milioni di euro, con una crescita del 10% rispetto al 2023. E nel prossimo triennio l’80% degli attori del settore prevede un’espansione significativa.
Anche il tessuto industriale del settore sembra essere in fase di consolidamento: le imprese sono 657 nel 2024 (erano 664 nel 2023, 706 nel 2022). Mediamente, ogni anno il 5% cessa l’attività, prevalentemente aziende piccole e nate di recente, contro il 2% di nuove nascite.
Un’analisi di 1.882 progetti con droni a livello internazionale mostra che il 16% è già operativo e sta affiancando o sostituendo il modo in cui imprese e PA realizzano le proprie attività.
Sono alcuni dei risultati emersi dalla ricerca dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano, uno degli oltre 50 differenti filoni di ricerca degli Osservatori Digital Innovation della POLIMI School of Management che affrontano tutti i temi chiave dell’Innovazione Digitale nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione.
La maturità dei progetti
Lo studio dell’Osservatorio dedicato del PoliMi ha coinvolto 82 esperti su 15 use case rappresentativi del settore. Ne emergono tre cluster, distinti per livello di maturità
- progetto in fase embrionale: quelli dedicati al trasporto di persone con droni in aree urbane ed extra-urbane. In questo cluster serve un importante sviluppo normativo e di competenze degli attori del settore, una crescita di comprensione da parte del pubblico e uno sviluppo tecnico e tecnologico
- progetti in fase di sviluppo: riguardano il trasporto di merci, le manutenzioni che richiedono il contatto fisico del drone con un’infrastruttura, gli inventari di magazzino e le applicazioni in ambito agricolo. Anche per questi progetti, la dimensione meno sviluppata è quella normativa, ma ogni use case presenta priorità differenti. Ad esempio, per l’inventario di magazzino è necessario investire nello sviluppo delle competenze, mentre per il trasporto di materiale medico-sanitario a temperatura controllata è prioritario concentrarsi sullo sviluppo tecnologico
- progetti in fase di consolidamento, già più maturi: ispezioni, spettacoli aerei, ricerca e soccorso, sicurezza e sorveglianza, oltre ad attività di rilievi, mappature e monitoraggio. Si tratta degli ambiti applicativi da cui la tecnologia è nata e in cui ha già dimostrato di saper portare importanti benefici per le attività di imprese e pubbliche amministrazioni. Seppur questo sia il cluster più maturo permangono diverse aree di sviluppo e crescita che riguardano la regolamentazione, lo sviluppo di infrastrutture fisiche e digitali, l’evoluzione tecnologica, l’aumento dell’accettazione sociale e la sostenibilità dei modelli di business delle imprese ancora troppo ancorate a logiche di ricavi one shot e al supporto dei finanziatori.
Il salto di qualità
“È il momento di realizzare una vera e propria filiera nazionale per passare da una fase di sperimentazione a progetti operativi. Il sistema Paese è chiamato a inserire queste tecnologie nei piani di sviluppo territoriale per favorire la diffusione delle applicazioni”, ha commentato Marco Lovera, Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico di Milano e Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata all’ANSA.
L’ecosistema italiano forte di solide competenze tecnologiche, normative e operative, può e deve porsi come apripista per molteplici applicazioni.
fonti: PoliMi I ANSA I Innovation Post
immagine di copertina: Michael Startkie via Unsplash
autrice: Barbara Marcotulli
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